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Calcio
Barletta, spazio alla "meglio gioventù"?
Tra un finale di campionato inutile e un premio alla "Berretti"
Barletta - sabato 19 aprile 2014
A poco è purtroppo valsa la vittoria ottenuta sabato scorso dalla "Berretti" del Barletta Calcio ai danni del Catanzaro nella cornice casalinga del "Manzi-Chiapulin": i ragazzi allenati da Gaetano Pavone hanno vinto per 2-1 contro i calabresi, restando però a -3 dalla Salernitana, terza forza del girone, con 44 punti quando alla fine del campionato mancano 90 minuti. La peggior differenza negli scontri diretti con i granata campani (vittoriosi 0-1 e 0-2 nei due match di campionato) ferma a un passo dall'obiettivo il cammino dei babies barlettani e non permette a Laforgia e compagni di sognare l'accesso alla fase nazionale, traguardo a lungo inseguito in un'annata per certi versi entusiasmante, che ha regalato le uniche gioie ai tifosi biancorossi, spesso e volentieri più divertiti dallo spettacolo offerto e visto dalle lamiere del "Manzi-Chiapulin" che non da quanto ammirato dai gradoni del "Puttilli".
13 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte, per un totale di 40 reti fatte e 22 incassate. I giovani biancorossi, disposti con il 4-3-3, hanno messo in mostra bel gioco, personalità e voglia di scalare le vette del calcio che conta, doti spesso mancate ad alcuni loro quasi-coetanei che la campagna acquisti ha voluto in Prima Squadra. Spesso sugli spalti del "Puttilli" in questa sventurata annata si sono ascoltati caldi "inviti" a schierare componenti della "Berretti", salvo veder catapultato tra i titolari e successivamente ripristinato tra gli "Allievi" il giovanissimo Daniele Guglielmi, acerbo difensore classe 1998 che una curiosa gestione tecnica ha portato dalle stalle alle stelle e ritorno. L'equilibrio, questo sconosciuto, brucia anche talenti potenziali a volte e li espone a brutte figure, scena spesso vista quest'anno a Barletta (Cicerelli ne è stato l'emblema).
Domenica scorsa, nell'ennesima scoppola interna del campionato rimediata per mano del Catanzaro, l'esordio del portiere Marco Cilli e la seconda presenza in Lega Pro del regista Gianni Albanese sono stati gli unici momenti della partita in cui il tifo si è riscaldato e ha omaggiato i ragazzi in campo di applausi. Il tempo dei "mea culpa" è partito da un pezzo e, spiace dirlo, molti dei componenti della rosa 2013/2014, al netto dei margini di "crescita" e "maturazione", parole usate e abusate come la pazienza dei tifosi barlettani, non si sono dimostrati all'altezza della categoria e del calcio "pro". E allora, considerando che la "Berretti" purtroppo non potrà correre oltre il proprio girone nel campionato di competenza, con termine il 26 aprile, perchè non dare fiducia a chi se l'è meritata con due anni di lavoro nell'ultima di campionato, contro il Grosseto al "Puttilli" il 4 maggio? Bisogna ripartire dall'entusiasmo, quello che un campionato amorfo e anonimo e ammazzato. E allora che la "meglio gioventù" possa avere il suo spazio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
13 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte, per un totale di 40 reti fatte e 22 incassate. I giovani biancorossi, disposti con il 4-3-3, hanno messo in mostra bel gioco, personalità e voglia di scalare le vette del calcio che conta, doti spesso mancate ad alcuni loro quasi-coetanei che la campagna acquisti ha voluto in Prima Squadra. Spesso sugli spalti del "Puttilli" in questa sventurata annata si sono ascoltati caldi "inviti" a schierare componenti della "Berretti", salvo veder catapultato tra i titolari e successivamente ripristinato tra gli "Allievi" il giovanissimo Daniele Guglielmi, acerbo difensore classe 1998 che una curiosa gestione tecnica ha portato dalle stalle alle stelle e ritorno. L'equilibrio, questo sconosciuto, brucia anche talenti potenziali a volte e li espone a brutte figure, scena spesso vista quest'anno a Barletta (Cicerelli ne è stato l'emblema).
Domenica scorsa, nell'ennesima scoppola interna del campionato rimediata per mano del Catanzaro, l'esordio del portiere Marco Cilli e la seconda presenza in Lega Pro del regista Gianni Albanese sono stati gli unici momenti della partita in cui il tifo si è riscaldato e ha omaggiato i ragazzi in campo di applausi. Il tempo dei "mea culpa" è partito da un pezzo e, spiace dirlo, molti dei componenti della rosa 2013/2014, al netto dei margini di "crescita" e "maturazione", parole usate e abusate come la pazienza dei tifosi barlettani, non si sono dimostrati all'altezza della categoria e del calcio "pro". E allora, considerando che la "Berretti" purtroppo non potrà correre oltre il proprio girone nel campionato di competenza, con termine il 26 aprile, perchè non dare fiducia a chi se l'è meritata con due anni di lavoro nell'ultima di campionato, contro il Grosseto al "Puttilli" il 4 maggio? Bisogna ripartire dall'entusiasmo, quello che un campionato amorfo e anonimo e ammazzato. E allora che la "meglio gioventù" possa avere il suo spazio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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