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Calcio
Barletta, sei da 10? C'è continuità ma manca la vittoria
Dal 2-2 con la Reggina soddisfazione e un pizzico di amarezza
Barletta - lunedì 9 febbraio 2015
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Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Ieri pomeriggio, intorno alle 13, mentre nel resto della città tante tavole erano prossime a essere imbandite per il pranzo domenicale, in via Vittorio Veneto il leitmotiv era questo: il 2-2 partorito dal Barletta contro la Reggina da un lato ha rappresentato il decimo risultato utile di fila, ma dall'altro è stato il quarto pareggio consecutivo, ottenuto questa volta dopo essere stati in vantaggio e contro un avversario certamente abbordabile. Nel cammino salvezza l'obiettivo numero uno resta la continuità, ma il rammarico per tre punti probabilmente meritati sul campo resta legittimo.
Quelle partenze diesel
Partiamo dall'inizio, come logica impone: ergo da un primo tempo che non può lasciare pienamente soddisfatti. Forse complice anche l'insolito orario di gioco, più adatto a una colazione nel verde del giardino che a una calcistica tenzone in un campo da calcio, i biancorossi hanno riverberato l'approccio "soft" già visto nelle ultime apparizioni, contro Lecce, Cosenza e Juve Stabia in particolare, ripercorrendo una pellicola a tratti già vissuta: squadra che fatica a trovare spazi, passa in svantaggio su palla inattiva o su cross (le quattro reti sono arrivate con questa modalità) e ha bisogno di un buffetto avversario prima di ridestarsi e iniziare a macinare gioco con costanza e continuità. E' accaduto anche contro la Reggina, sfida nella quale il centro fallito da Fall in avvio-appoggio facile davanti a Belardi, maturato in un impreciso piattone- ha rappresentato la "sveglia", ma per l'avversario, che ha poi prodotto la doccia gelida rappresentata dalla rete di Maimone nel finale di frazione.
Reazione, questa conosciuta
Il secondo atto è stato decisamente di altro stampo: Barletta in campo con un altro piglio e altri ritmi. Quadri e Legras hanno preso in mano l'orchestra biancorossa, trovando in Meola, Venitucci, Cortellini e Danti un ottimo quartetto d'archi, abile a mandare a memoria lo spartito. E pur in una domenica di "polveri bagnate" per Fall (ancora vittima delle sirene da Salerno?), sono arrivate due marcature che "non ti aspetti": l'eccellente mancino tagliente di Roberto Cortellini e quello docile ma fatale di Alessandro Radi. Un uno-due che sembrava poter rappresentare il propellente ideale per avviare i motori biancorossi verso la vittoria, ma a metterci lo zampino sono stati il neo-entrato Alessio Viola, nel 2013 vicinissimo a vestire la maglia del Barletta, il palo e la schiena di Luca Liverani (ieri apparso non sicurissimo in uscita) a confezionare il beffardo 2-2 calabrese.
Costante insidiosa? No, dato di crescita
A deliberare circa la lettura del bicchiere biancorosso è stato mister Marco Sesia: Pareggiare spesso può essere una pericolosa costante ma può anche essere un dato positivo la decodifica dell'allenatore piemontese. Chiaro il messaggio: quando non si riesce a vincere, meglio essere misurati che scellerati (il cambio Danti-Zammuto nel finale per dare ampiezza alla manovra va in tale ottica) e portare a casa un mattoncino prezioso nella lunga rincorsa alla salvezza, che oggi vede il Barletta a quota 32 punti, -13 dall'ideale obiettivo che vorrebbe a 45 il sicuro allontanamento di ogni patema. Un dato reiterato resta però il gran numero di occasioni da rete sprecate per chiudere anzitempo la partita, lo scarso cinismo-dote che nemmeno Ingretolli, ultimo arrivato, ha messo in mostra ieri-unito a reti evitabili incassate in avvio di gara: considerazioni figlie degli eventi ma anche di un palato che si è raffinato day-by-day, per merito di una squadra che riesce a giocare alla pari con tutti, e che negli ultimi quattro incontri avrebbe meritato almeno il doppio dei punti ottenuti.
A Torre Annunziata in emergenza, ma senza paura
Il primo pensiero che si leggeva negli occhi dei protagonisti presenti in sala stampa era: "A Torre Annunziata cercheremo di riprenderci i due punti lasciati per strada oggi". Sabato il Barletta sarà di scena in terra campana al "Giraud", appuntamento per il quale Sesia ha anticipato la ripresa degli allenamenti al pomeriggio di oggi. Contro il Savoia, diretta concorrente per la permanenza in Lega Pro ieri uscita sconfitta dal "Via del Mare" di Lecce, Sesia dovrà però fare a meno di quattro pedine fondamentali: oltre a De Rose, la cui assenza si prolungherà per un altro mese, saranno appiedati dal Giudice Sportivo Stendardo, Radi e Venitucci. Cuore della difesa da ridisegnare e un Turchetta in rampa di lancio, le soluzioni da approntare. Per non fermarsi e tornare alla vittoria, in attesa del 16 febbraio, data in cui sarà atteso il saldo degli stipendi e dei contributi per il bimestre novembre-dicembre, altro appuntamento importante sul calendario di Lega Pro.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Quelle partenze diesel
Partiamo dall'inizio, come logica impone: ergo da un primo tempo che non può lasciare pienamente soddisfatti. Forse complice anche l'insolito orario di gioco, più adatto a una colazione nel verde del giardino che a una calcistica tenzone in un campo da calcio, i biancorossi hanno riverberato l'approccio "soft" già visto nelle ultime apparizioni, contro Lecce, Cosenza e Juve Stabia in particolare, ripercorrendo una pellicola a tratti già vissuta: squadra che fatica a trovare spazi, passa in svantaggio su palla inattiva o su cross (le quattro reti sono arrivate con questa modalità) e ha bisogno di un buffetto avversario prima di ridestarsi e iniziare a macinare gioco con costanza e continuità. E' accaduto anche contro la Reggina, sfida nella quale il centro fallito da Fall in avvio-appoggio facile davanti a Belardi, maturato in un impreciso piattone- ha rappresentato la "sveglia", ma per l'avversario, che ha poi prodotto la doccia gelida rappresentata dalla rete di Maimone nel finale di frazione.
Reazione, questa conosciuta
Il secondo atto è stato decisamente di altro stampo: Barletta in campo con un altro piglio e altri ritmi. Quadri e Legras hanno preso in mano l'orchestra biancorossa, trovando in Meola, Venitucci, Cortellini e Danti un ottimo quartetto d'archi, abile a mandare a memoria lo spartito. E pur in una domenica di "polveri bagnate" per Fall (ancora vittima delle sirene da Salerno?), sono arrivate due marcature che "non ti aspetti": l'eccellente mancino tagliente di Roberto Cortellini e quello docile ma fatale di Alessandro Radi. Un uno-due che sembrava poter rappresentare il propellente ideale per avviare i motori biancorossi verso la vittoria, ma a metterci lo zampino sono stati il neo-entrato Alessio Viola, nel 2013 vicinissimo a vestire la maglia del Barletta, il palo e la schiena di Luca Liverani (ieri apparso non sicurissimo in uscita) a confezionare il beffardo 2-2 calabrese.
Costante insidiosa? No, dato di crescita
A deliberare circa la lettura del bicchiere biancorosso è stato mister Marco Sesia: Pareggiare spesso può essere una pericolosa costante ma può anche essere un dato positivo la decodifica dell'allenatore piemontese. Chiaro il messaggio: quando non si riesce a vincere, meglio essere misurati che scellerati (il cambio Danti-Zammuto nel finale per dare ampiezza alla manovra va in tale ottica) e portare a casa un mattoncino prezioso nella lunga rincorsa alla salvezza, che oggi vede il Barletta a quota 32 punti, -13 dall'ideale obiettivo che vorrebbe a 45 il sicuro allontanamento di ogni patema. Un dato reiterato resta però il gran numero di occasioni da rete sprecate per chiudere anzitempo la partita, lo scarso cinismo-dote che nemmeno Ingretolli, ultimo arrivato, ha messo in mostra ieri-unito a reti evitabili incassate in avvio di gara: considerazioni figlie degli eventi ma anche di un palato che si è raffinato day-by-day, per merito di una squadra che riesce a giocare alla pari con tutti, e che negli ultimi quattro incontri avrebbe meritato almeno il doppio dei punti ottenuti.
A Torre Annunziata in emergenza, ma senza paura
Il primo pensiero che si leggeva negli occhi dei protagonisti presenti in sala stampa era: "A Torre Annunziata cercheremo di riprenderci i due punti lasciati per strada oggi". Sabato il Barletta sarà di scena in terra campana al "Giraud", appuntamento per il quale Sesia ha anticipato la ripresa degli allenamenti al pomeriggio di oggi. Contro il Savoia, diretta concorrente per la permanenza in Lega Pro ieri uscita sconfitta dal "Via del Mare" di Lecce, Sesia dovrà però fare a meno di quattro pedine fondamentali: oltre a De Rose, la cui assenza si prolungherà per un altro mese, saranno appiedati dal Giudice Sportivo Stendardo, Radi e Venitucci. Cuore della difesa da ridisegnare e un Turchetta in rampa di lancio, le soluzioni da approntare. Per non fermarsi e tornare alla vittoria, in attesa del 16 febbraio, data in cui sarà atteso il saldo degli stipendi e dei contributi per il bimestre novembre-dicembre, altro appuntamento importante sul calendario di Lega Pro.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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