L'Aquila-Barletta 2-0
L'Aquila-Barletta 2-0
Calcio

Barletta, non aver paura di tirare un calcio di rigore...

I biancorossi e quei maledetti 11 metri

"Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia". Nel 1968, anno citato da Francesco De Gregori nella celebre canzone sulla leva calcistica, nessun calciatore dell'attuale rosa del Barletta Calcio pensava lontanamente di venire al mondo: mister Orlandi aveva 14 anni, il dg Gabriele Martino 17 e così via, ma nei loro pensieri certo non scorreva l'idea che 46 anni dopo (o 32, visto che la canzone è del 1982) le note del cantautore romano classe 1951 sarebbero risonate nelle menti biancorosse.

Ma facciamo ordine. Minuto 42 di L'Aquila-Barletta, punteggio di 2-0 per i padroni di casa per effetto dei centri di De Sousa al 4' e Maltese al 35', entrambi frutto di poca cattiveria in fase difensiva. Peccato che il difetto si riverberi sotto porta: De Sousa tocca con un braccio un cross tagliato di Mantovani, Rossi indica il dischetto. Dagli undici metri va Andrea D'Errico, l'unico sin qui ad aver trovato la porta su massima punizione, il 12 gennaio contro l'Ascoli. Calcio con il destro, palla a sinistra di Testa, portiere aquilano, ma anche del palo, che conclude la sua corsa sul fondo. Un rigore sbagliato, il quarto su cinque occasioni dal dischetto in campionato (sei se sommiamo quello messo a segno da Picci contro la Paganese in Coppa Italia Lega Pro), troppo per le "big", figurarsi per un Barletta che in rete ci è andato sin qui con il lumicino, con 12 centri dopo 25 turni del girone B di Prima Divisione Lega Pro.

Prima di D'Errico, era toccato a Picci contro il Perugia, Ilari contro l'Ascoli- unico errore ininfluente- e La Mantia a Salerno mancare di freddezza e precisione dagli undici metri. Una "sindrome", una mancanza di freddezza o di esperienza? Fattori che andranno studiati e risolti- al netto della consueta "soddisfazione" e dei pochi "rimproveri" da opporre- da mister Nevio Orlandi. 4 errori su 5 esecuzioni, un terzo delle reti sin qui fatte in tre quarti di campionato gettate alle ortiche dagli undici metri. "Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, questo altro anno giocherà con la maglia numero sette" concludeva De Gregori. Sette, come il numero di maglia di D'Errico: solo una coincidenza o un sinonimo in rima con il Barletta 2013/2014, talvolta acerbo ma con alcune potenzialità in cerca di autore?
(Twitter: @GuerraLuca88)
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