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Calcio
Barletta Calcio, tra aperture dei conti e tempi che stringono
La chiarezza sulla situazione finanziaria del club passo fondamentale per il futuro
Barletta - mercoledì 4 marzo 2015
19.26
Poco di nuovo sotto il sole, o quasi: il giorno dopo le dichiarazioni rese dal presidente del Barletta Calcio Giuseppe Perpignano ai microfoni della trasmissione "Goal su goal", il bilancio in casa biancorossa è questo. Un intervento, quello dell'attuale numero uno del club, durato circa 10 minuti ma non consistente a tal punto da mutare le sensazioni maturate da due settimane a questa parte: al netto dell'ammissione di colpa di Perpignano («Ho delle responsabilità per quanto sta accadendo ma il Barletta non è a rischio fallimento»), resta lontano da soluzione l'enigma riguardante il presente e il futuro societario del club.
L'aspetto che rompe gli schemi ha riguardato la contabilità societaria: «Mi metto al cospetto dei tifosi che avranno la possibilità di controllare i conti societari» ha spiegato Perpignano, di fatto confermando la sottoscrizione di un documento che autorizza il Barletta Club "i Biancorossi" all'analisi della contabilità societaria, passo fondamentale per stabilire l'esatta mole debitoria della società e cercare di superare la comprensibile fase di stallo che possibili stakeholders, locali e non, vivono prima di avere chiarezza circa la situazione finanziaria delle casse di via Vittorio Veneto. A mancare, però, sono state parole per scusarsi nei confronti di una città e di una tifoseria organizzata che aveva accolto l'imprenditore ligure in maniera trionfale, e che oggi tribola per il futuro biancorosso, elaborando meritevoli iniziative per sostenere in maniera attiva i propri beniamini.
La sensazione che pervade l'aria cittadina, dai bar sport ai forum, è che la città abbia perso la fiducia nell'imprenditore ligure, salito alla carica di presidente nel giugno 2014 e capace di disperdere il credito acquisito in soli nove mesi. La domanda che regna nell'aria della Barletta calcistica oggi è una sola: cosa significa "assumersi tutte le responsabilità", presidente Perpignano? In che modo lo farà? E in che tempi? Che ne sarà della ventilata rateizzazione dei contributi? E quale sarà il prezzo fissato per il Barletta Calcio? Calciatori, staff e area tecnica lavorano sul campo, cercando di garantirsi quanto prima la permanenza nel girone, in attesa di capire a quanto ammonterà (4 o 6 punti?) la penalizzazione attesa per i ritardati pagamenti. A tutti sono concessi nella vita momenti di difficoltà, fondamentale è però non perseverare: intanto la "cera si consuma e la processione non cammina", vien da dire usando un celebre detto barlettano, e l'apertura alla cessione di Perpignano («Se viene qualcuno più bravo di me, sono aperto a tutto per il bene del Barletta») può essere un monito, alle tante cordate e voci affiancate al Barletta negli anni: serietà dovrà essere la parola d'ordine per chi verrà. Sul rettangolo verde e sugli spalti, intanto, Barletta non molla, almeno fino all'8 maggio: perchè il professionismo l'ha riconquistato con i denti, e di salutarlo non ne ha intenzione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
L'aspetto che rompe gli schemi ha riguardato la contabilità societaria: «Mi metto al cospetto dei tifosi che avranno la possibilità di controllare i conti societari» ha spiegato Perpignano, di fatto confermando la sottoscrizione di un documento che autorizza il Barletta Club "i Biancorossi" all'analisi della contabilità societaria, passo fondamentale per stabilire l'esatta mole debitoria della società e cercare di superare la comprensibile fase di stallo che possibili stakeholders, locali e non, vivono prima di avere chiarezza circa la situazione finanziaria delle casse di via Vittorio Veneto. A mancare, però, sono state parole per scusarsi nei confronti di una città e di una tifoseria organizzata che aveva accolto l'imprenditore ligure in maniera trionfale, e che oggi tribola per il futuro biancorosso, elaborando meritevoli iniziative per sostenere in maniera attiva i propri beniamini.
La sensazione che pervade l'aria cittadina, dai bar sport ai forum, è che la città abbia perso la fiducia nell'imprenditore ligure, salito alla carica di presidente nel giugno 2014 e capace di disperdere il credito acquisito in soli nove mesi. La domanda che regna nell'aria della Barletta calcistica oggi è una sola: cosa significa "assumersi tutte le responsabilità", presidente Perpignano? In che modo lo farà? E in che tempi? Che ne sarà della ventilata rateizzazione dei contributi? E quale sarà il prezzo fissato per il Barletta Calcio? Calciatori, staff e area tecnica lavorano sul campo, cercando di garantirsi quanto prima la permanenza nel girone, in attesa di capire a quanto ammonterà (4 o 6 punti?) la penalizzazione attesa per i ritardati pagamenti. A tutti sono concessi nella vita momenti di difficoltà, fondamentale è però non perseverare: intanto la "cera si consuma e la processione non cammina", vien da dire usando un celebre detto barlettano, e l'apertura alla cessione di Perpignano («Se viene qualcuno più bravo di me, sono aperto a tutto per il bene del Barletta») può essere un monito, alle tante cordate e voci affiancate al Barletta negli anni: serietà dovrà essere la parola d'ordine per chi verrà. Sul rettangolo verde e sugli spalti, intanto, Barletta non molla, almeno fino all'8 maggio: perchè il professionismo l'ha riconquistato con i denti, e di salutarlo non ne ha intenzione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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