Andria-Barletta, le formazioni
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Calcio

Barletta Calcio, punto...e a capo

Il pareggio di Andria propone una difesa ritrovata e il solito attacco spuntato

La politica dei piccoli, piccolissimi, passi
Una rondine non fa primavera, è vero, ma due possono essere l'inizio di uno stormo. A voler essere ottimisti, e a questo Barletta servono vagonate di ottimismo, lo 0-0 contro l'Andria, che segue a una settimana di distanza il pari a reti bianche del "Puttilli" contro il Frosinone, permette ai biancorossi di salire in terz'ultima posizione, agganciando a quota 16 il Sorrento, contro il quale il Barletta però gode di una migliore differenza nello scontro diretto, e di conquistare il secondo risultato utile consecutivo, "evento" che non si verificava dalle parti di via Veneto da gennaio (vittorie su Perugia e Pisa). E' vero che essere soddisfatti per un pareggio contro la quart'ultima forza del campionato non si può, soprattutto alla luce delle tante reti fallite nella prima frazione, ma al tempo stesso sembra che a piccoli, molto piccoli passi, la rosa stia riconquistando la necessaria fiducia per il rush finale, che evidentemente dovrà annoverare i playout, a patto che si eviti l'ultimo posto. Ma lì dietro, fortunatamente, Carrarese e Sorrento camminano a giri ancor più ridotti di Allegretti e compagni.

Pari in campo, vincono le tifoserie
2498 spettatori, non proprio numeri da record. Ma se si considerano una serie di componenti, a partire dal clima gelido passando dalla situazione di classifica tutt'altro che rosea delle due formazioni in campo e concludendo con la politica dei prezzi poco comprensibile attuata dal club andriese (42 euro per un biglietto di Tribuna Centrale si pagano in alcuni campi di A, non certo in Lega Pro) in questo momento di crisi, può essere considerato un "bottino" ragguardevole. E se lo spettacolo sul rettangolo verde è stato a lungo latitante, ci hanno pensato proprio gli "aficionados" di fede biancorossa (500 circa) e biancoazzurra a rinsaldare lo storico gemellaggio, più o meno sentito che esso sia. Dal pre-gara al fischio finale, eccezion fatta per i comprensibili ululati di rabbia indirizzati ai propri calciatori per il poco soddisfacente rendimento, le tifoserie hanno dato vita a uno spettacolo di luci, suoni e colori che ha confermato una comune sensazione: piazze del genere, con questa passione, meritano di restare in Lega Pro. Speriamo che il campo ci sia di conforto.

Difesa blindata
Al suo arrivo in biancorosso, Nevio Orlandi ha rilevato una rosa con la seconda peggior difesa del torneo, colpita ben 37 volte nelle prime 22 partite del girone B di Prima Divisione. Pochi accorgimenti ma buoni quelli dell'allenatore cremonese: difesa a 3 che diventa a 5 all'occorrenza, rilancio di Burzigotti e Di Bella, chiavi della linea arretrata a Camilleri e baricentro abbassato di una decina di metri. Strategia che fa della solidità e dei pochi fronzoli le sue caratteristiche-chiave. Anche ieri contro l'Andria, eccezion fatta per il legno colpito da Taormina, su azione originata da un errore in fase di impostazione da parte di Pippa, la squadra ha rischiato pochissimo e Liverani si è dovuto limitare all'ordinaria amministrazione. E' vero che la miglior difesa è l'attacco, ma per fare punti occorre anche limitare i danni.

Attacco spuntato
L'attacco, appunto. Il rovescio della medaglia a tinte bianche e rosse ci offre un reparto avanzato dalle polveri fradicie, altro che bagnate. Anche ieri al "Degli Ulivi" gli avanti biancorossi hanno peccato di freddezza davanti a Rossi, permettendo al portiere biancoblù di portare a casa la palma di "migliore in campo". Probabilmente Daniele Simoncelli farà fatica a dimenticare il grossolano errore commesso davanti all'estremo di casa in avvio di gara, uno dei pochi pericoli prodotti però su azione dal Barletta. Tante iniziative degne di nota sono arrivate su calcio piazzato, da corner (ben 12 alla fine) o punizioni battute dal magico destro di Riccardo Allegretti, prima- e spesso unica- fonte di gioco biancorossa. La squadra, in particolare a centrocampo, deve imparare ad accompagnare meglio l'azione con le sue mezzali, e occorre sperare che il periodo di magra di Barbuti (una rete) e La Mantia (3 centri, a secco da più di un girone) termini già a partire da domenica prossima. Una pecca che si protrae da mesi, che il mercato di gennaio condotto dal club biancorosso non è stato capace di colmare.

Domenica contro il Sorrento: vietato sbagliare
Il "marzo nella Bat" (tre impegni al "Puttilli" oltre a quello ad Andria) ha sin qui reso appena due punti, certo meno di quanto fosse stato preventivato nelle "stanze dei bottoni" biancorosse. Fortuna e doti tecniche hanno voluto che Sorrento e Carrarese, dirette avversarie biancorosse per evitare l'ultima posizione nel torneo, rendessero ancor meno: 0 punti negli ultimi 6 incontri per i lunigiani, 4 per i costieri. E proprio il Sorrento domenica arriverà in terra barlettana per una sfida da "dentro o fuori": vincere vorrebbe dire portarsi a +3 sui campani, avvicinando così quanto meno la terz'ultima posizione in vista della griglia-playout. Per volare con la fantasia occorrerà cambiare ancora una volta marcia: il Barletta è in lenta crescita, ma soprattutto dall'attacco (in settimana vi sarà la definitiva pronuncia sul caso-Schulmeister) si attende il guizzo determinante. Perchè, come recitava un antico motto, "nel calcio c'ha ragione, chi fa gol…". E spesso, si salva pure.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Foto di Vincenzo Fasanella
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