Lorenzo Burzigotti
Lorenzo Burzigotti
Calcio

Barletta Calcio, parla Lorenzo Burzigotti

Il centrale difensivo analizza il momento del Barletta a 5 giornate dal termine

Mancano solo 5 giornate al termine di una delle stagioni più convulse della storia del Barletta Calcio. La situazione in classifica non è delle più rosee. La squadra, nonostante con l'arrivo di Orlandi siano arrivati 3 pareggi in altrettante partite, naviga ad un solo punto dalla retrocessione diretta. Al rientro dalle festività pasquali, il sodalizio di via Vittorio Veneto affronterà la difficile trasferta di Pagani, uno dei tanti crocevia di questo rush finale. A parlare del momento del club biancorosso è l'esperto difensore Lorenzo Burzigotti. Dopo un inizio di stagione in chiaroscuro, il "Burzi" ha ritrovato la titolarità con il cambio di guida tecnica. Dall'alto dei suoi 193 centimetri, vista l'astinenza del reparto d'attacco, può considerarsi a tutti gli effetti un centravanti aggiunto. Un'arma in più per questo Barletta che può contare effettivamente su pochissime frecce nelle propria faretra. Il difensore nativo di Sansepolcro analizza l'andamento dei suoi, ponendo l'accento sui nuovi equilibri difensivi che hanno portato la squadra ad una imbattibilità di 316'.

Lorenzo, Partiamo dal momento del Barletta. Un momento particolare, siamo reduci da 3 pareggi consecutivi, tutti per 0-0. Considerata la posizione di classifica, per voi all'interno dello spogliatoio, il bicchiere si può considerare mezzo pieno oppure mezzo vuoto?
La Carrarese ha vinto e si è nuovamente avvicinata nell'ultima gara di campionato, e questo ci tiene molto allerta. Tre risultati di fila sono positivi, certo magari il pareggio in casa contro il Sorrento non è così positivo. Però bisogna anche valutare che la squadre non prende gol da 3 partite, cosa che non era mai successa in stagione. La squadra ha trovato una compattezza, in precedenza facevamo una partita bene e tante male. Il mister Orlandi è arrivato da poco, sta lavorando, e intanto ha trovato questa quadratura di squadra. Se viene il risultato, se viene il gol, riesci a vincere. Però i risultati delle altre ci tengono in "campana". Se avessimo vinto contro il Sorrento, le cose sarebbero cambiate.

La difesa è imbattuta da 316', non subiamo gol da 3 partite. Ma, d'altra parte, citando la famosa "coperta di Linus", si è accorciata in attacco. È questione solo di testa da parte degli uomini che sono lì davanti? Certo è che anche in precedenza uno dei marcatori principali della squadra era proprio Lorenzo Burzigotti, e di certo non ci si possono aspettare tanti gol da un difensore.
Bisogna analizzare il fatto che nelle altre gestioni non segnavamo chissà quanti gol. È da valutare il fatto che adesso le occasioni ci sono state. Contro Frosinone, Andria e Sorrento le occasioni ci sono state. Non le abbiamo sfruttare però, chiaramente, il gioco davanti c'è. Intanto abbiamo fatto un passo in avanti dal punto di vista difensivo, speriamo di farne un altro anche dal punto di vista offensivo. Anche lì, se fa gol Liverani, va bene lo stesso (sorride ndr).

Con mister Orlandi siete tornati ad una difesa a 3 che ti ha dato anche possibilità di giocare con più continuità. Come vi trovate con questo nuovo modulo più "difensivo"?
Sto cercando di approfittare della fiducia che mi sta concedendo il mister. Però bisogna essere sinceri, rimarcando il fatto che chiunque ha giocato nella difesa a 3 - parlo anche dello stesso Camilleri che sta giocando sempre – ha sempre disputato delle buone partite. Questo a dimostrazione del fatto che dietro ci stiamo muovendo bene, ci stiamo allenando bene. Magari ci sono anche delle caratteristiche nostre che ci fanno adattare meglio a questo ruolo, ma chiunque ha giocato nella difesa a 3, ha dato il suo contributo.

Cosa vi manca ancora per dare lo sprint finale verso un posto nei playout?
Il gruppo sta lavorando bene, la squadra ci tiene. Non è facile nemmeno lavorare in un anno in cui abbiamo cambiato 3-4 allenatori. Però è una squadra che si applica. Ci teniamo tanto a salvarci. Innanzitutto bisogna continuare a mantenere il gruppo compatto, magari continuando a centrare risultati positivi. Poi se vinci, dai quello strappo che ti può garantire un posto nei playout.

All'interno dello spogliatoio, siete coscienti del fatto che probabilmente quella offerta contro il Sorrento è stata la vostra peggiore prestazione?
Ci siamo resi conto di aver sentito troppo l'importanza della partita. L'abbiamo sentita a livello di spinta. Ci è già successo, vedi contro la Carrarese che sembrava vinta e poi ti sei ritrovato con un punto. Altre partite abbiamo spinto sempre, senza capitalizzare granché e poi l'hai persa. Qui hai trovato la compattezza. Hai provato a non rischiare, a stare lì pronto. C'è anche da dire che loro stavano dietro, non ti lasciavano molti spazi, però nell'ultima parte si è vista una squadra che ha provato a vincere, ha avuto anche le sue occasioni ma non è riuscita a sfruttarle. A fine partita eravamo giù, perché sapevamo quanto era importante vincere contro il Sorrento. Sapevamo dell'importanza della partita, ma questo ci ha un po' frenato.

Adesso vi aspetta la Paganese, su un campo difficile. Un avversario che sta anche attraversando un buon periodo di forma, essendo riuscita a fermare il Latina. Che partita vi aspettate? Cosa avete preparato durante la settimana?
La Paganese è una squadra con giocatori maturi, d'esperienza. Ci aspetta un campo ostico, sarà una partita difficile. Noi dobbiamo essere sempre compatti e quadrati.

Siete coscienti del fatto che ora è necessario uno "scatto" in più? È arrivato il momento di puntare a qualcosa di più di un pareggio? È arrivato il momento di osare qualcosa in più?
In settimana ho pensato che il pareggio di Sorrento sarebbe riscattato se riuscissimo a fare risultato a Pagani. È chiaro che quello che dobbiamo fare è portare ancora un risultato positivo. Le partite fondamentali, quelle in cui bisogna vincere a tutti i costi, sono altre.

A Pagani mancherà per squalifica Riccardo Barbuti. Ancora problemi in attacco. Come vedi l'inserimento di ragazzi come Cicerelli?
Emanuele è un ragazzo bravissimo, che si impegna tantissimo. Anche per lui non è stato facilissimo quest'anno con i vari allenatori. Lui cerca di capire cosa chiedono i mister. Sta lavorando veramente bene. Sarei solo orgoglioso se lui fa bene.

Secondo la tua esperienza, quanti punti dovreste ancora racimolare per avere la certezza di un posto nei playout?
Fare tabelle è difficile, perché basta pensare a partite come quella contro il Sorrento in cui diciamo "Dobbiamo vincere" e poi non si riesce a fare quel passo in più. Dobbiamo cercare di lottare, sapendo che ci aspettano 5 finali. È come se è iniziata la volata per salvarci. È come se fossero dei playout lunghi.

Chi temi maggiormente tra le avversarie?
Il Sorrento è venuto qui a Barletta due settimane fa, e non mi è sembrata una squadra così forte, anche se gli mancavano alcuni giocatori importanti. Noi abbiamo giocato però un po' frenati. Abbiamo vinto là e in questa partita abbiamo rischiato in una sola occasione. Niente di che. Anche contro la Carrarese potevamo vincerla. Secondo me, se comunque sia sono lì, e al momento sono dietro entrambe, un motivo c'è. Noi non temiamo nessuno, solo noi possiamo salvarci.

Chiudiamo con una battuta. Visto che i gol degli attaccanti tardano ad arrivare, i tifosi si aspettano un tuo gol a Pagani.
Io se posso, anche di ginocchio, in qualsiasi modo (sorride ndr).
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