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Calcio
Barletta Calcio,"lì dove il mare luccica"...forse è cambiato il vento
Il 2-1 di Sorrento potrebbe dare il là alla svolta stagionale
Barletta - lunedì 12 novembre 2012
01.10
Il 53 è il numero giusto sulla ruota di Sorrento
7 giugno 1987: al minuto 53 di Sorrento-Barletta, valevole per l'ultima giornata del campionato di serie C1, un imberbe Roberto Rovani, 22enne in carriera, firma il centro che dà vittoria e una memorabile prima promozione in serie B al Barletta di mister Marchioro. Ieri, 11 novembre 2012, al ritorno del Barletta allo stadio "Italia" a un quarto di secolo dall'ultima volta un 19enne e un 20enne come Luca Calapai e Jacopo Dezi regalano ai colori biancorossi una vittoria dal sapore a suo modo "storico", in quanto trattasi del primo successo stagionale (al dodicesimo tentativo tra campionato, Tim Cup e Coppa Italia Lega Pro) per il Barletta oggi targato Paolo Stringara. Sorrento come terra di conquista per i colori biancorossi: 25 anni fa lo fu per una squadra che conquistò la cadetteria con un cammino da schiacciasassi in un campionato concluso con 44 punti, frutto di 15 vittorie, 14 pareggi e 5 sconfitte, oggi lo è per il giovane Barletta che dopo un avvio deficitario ha trovato ieri pomeriggio allo stadio "Italia" (rimasto quasi immutato rispetto a 25 anni fa, nota non propriamente positiva) il primo sorriso di questa complicata stagione. Se a questi dati ci aggiungiamo il 2-1 rifilato al Vico Equense (Fanasca e Infantino in gol) dell'ottobre 2009 sul neutro di Sorrento, si capisce come questa terra non possa che ispirare simpatia ai colori biancorossi. E come nel "Caruso" del compianto Lucio Dalla, forse il celebre vento di Sorrento, che ieri ha soffiato forte per 90', potrebbe spirare forte ancora una volta in direzione biancorossa...
Giugno 1987- Novembre 2012: Sorrento terra di svolte biancorosse
Torna dunque rinfrancato dalla trasferta nella penisola sorrentina il Barletta, consapevole del fatto che nulla è ancora fatto e che la luce in fondo al tunnel è semplicemente meno lontana. Il successo di ieri è arrivato al cospetto di un'altra squadra giovanissima, colma di fragilità psicologiche alla pari dei biancorossi. A Pane e compagni va però riconosciuto il merito di aver saputo tener botta dopo il vantaggio campano, arrivato a pochi secondi dal "via" della ripresa, trovando due splendide realizzazioni con Dezi e Calapai, e un successo che se ben "pesato" potrebbe significare molto. Non era una squadra di brocchi prima di Sorrento, non è una squadra completa ora, il Barletta: resta l'impressione che serva ancora l'aggiunta di un briciolo di esperienza, i giorni a venire ci diranno quali saranno le valutazioni societarie in merito.
Una "prima volta" che vale doppio
Il 2-1 finale ci racconta di un Barletta che sale a quota 6 punti in classifica dopo 10 giornate del campionato di Prima Divisione, girone B, agganciando proprio i ragazzi di Bucaro in penultima posizione, stante anche la mancata disputa per maltempo di Carrarese-Gubbio. E' proprio il fatto di aver primeggiato contro una diretta concorrente per la salvezza, apparsa non certo superiore al Barletta in quanto a valori tecnici e personalità, a conferire un duplice valore alla vittoria dello stadio "Italia": il Sorrento è stato reinserito definitivamente nel calderone di chi aspira a evitare quantomeno l'ultima posizione, a far "compagnia" a biancorossi, Carrarese e probabilmente Catanzaro, nonostante il successo calabrese ieri al "Curi" di Perugia.
Dezi e Calapai, la rivincita dei "babies"
Il bilancio delle sfide in casa campana raccontava sino a ieri pomeriggio di 8 successi per i rossoneri, 3 pareggi e 2 successi per i pugliesi. 13 reti segnate e 4 subite. Ieri i numeri sono meno amari per il Barletta grazie a due nomi in particolare: Jacopo Dezi e Luca Calapai, autori di due reti dal sapore di riscossa. Per il talentino scuola-Napoli il pallonetto, autentico pezzo di bravura con il quale ha preparato il centro, e il piattone destro che hanno battuto Polizzi hanno rappresentato il riscatto per il penalty fallito domenica scorsa al "Puttilli" contro l'Andria e la risposta ai rumors che lo volevano bello da vedere, ma troppo leggero per la categoria e privo di personalità. Luca Calapai a Sorrento ha invece "assaggiato" la prima panchina stagionale in campionato: un modo per pungolarlo dopo due opache prestazioni, contro Frosinone e Andria, al quale il terzino arrivato dalle giovanili del Catania ha risposto con il celebre "jolly" estratto dal cilindro, un golaso dai 35 metri, un missile che non ha lasciato scampo all'estremo avversario e ha regalato i 3 punti alla causa biancorossa. Sono loro i simboli di una "linea verde", come il colore della divisa indossata ieri, del Barletta, che ha mostrato elementi di maturità anche in Molina e De Leidi, in crescita contro i campani.
Burzigotti, Petterini e Simoncelli: riscoperte vincenti
A stimolare la reazione del giovane team barlettano sono però stati soprattutto i "senior". Se Piccinni, al rientro dopo l'infortunio che ne aveva impedito la presenza nel derby, era già una certezza per grinta e costanza, non si poteva dire lo stesso di tre "over '90" che ieri si sono distinti nel bene: Lorenzo Burzigotti, finalmente guida a suo agio di un terzetto arretrato che ha ben tenuto dinanzi all'assalto finale dei campani, eccezion fatta per la "topica" sull'occasione fallita da Guitto, che poteva costare cara, ha confermato di poter essere una componente importante nella retroguardia barlettana. Altri due "ripescati" sono stati gli autentici motori della squadra barlettana: Filippo Petterini ha macinato chilometri sulla corsia sinistra, mettendo in mostra la voglia di far bene di un ragazzino- lui che sul groppone ha 32 primavere- dopo tre mesi di assenza forzata da scelte tecniche e societarie e l'inevitabile ruggine fatta vedere al rientro contro l'Andria. Daniele Simoncelli è il vero emblema della squadra: un avvio di stagione difficile, poco inserito negli schemi di Novelli, quasi al passo d'addio dopo il cambio di Frosinone (subentrato al 46' e sostituito 20 minuti dopo), ieri è stato rilanciato tra i titolari, dove mancava da tempo, e ha rappresentato un'autentica forza della natura al fianco di La Mantia prima e Ferreira poi, mettendo il piede in tutte le azioni offensive barlettane e assistendo Dezi sul centro dell'1-1.
Un mese da sfruttare
Il calendario potrebbe dare una mano ai biancorossi nel tentativo di infilare un "mini-filotto" di risultati positivi: nel prossimo mese, di qui al 9 dicembre, il Barletta sarà impegnato in tre sfide di complessità decrescente. Domenica prossima al "Puttilli" arriva una Paganese reduce dal ko di Benevento, una squadra che sembra stia tirando il fiato dopo un ottimo avvio di stagione. Chissà che sulle ali dell'entusiasmo il Barletta non possa preparare lo "scherzetto" all'ex Romondini. Dopo la sosta del 25 novembre, il 2 dicembre sarà il turno del match del "Lungobisenzio" di Prato, contro i toscani capaci di imprese clamorose (vedi il 4-0 di ieri al Latina) e crolli inattesi, mentre il 9 dicembre all'ombra di Eraclio arriverà la Carrarese di mister Di Costanzo. Un viatico importante per accorciare la classifica e acquisire fiducia in vista dell'impegnativo finale di 2012 (trasferta a Viareggio e Benevento in casa), quando il Barletta dovrà- volente o nolente- sapere di che pasta è fatto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
7 giugno 1987: al minuto 53 di Sorrento-Barletta, valevole per l'ultima giornata del campionato di serie C1, un imberbe Roberto Rovani, 22enne in carriera, firma il centro che dà vittoria e una memorabile prima promozione in serie B al Barletta di mister Marchioro. Ieri, 11 novembre 2012, al ritorno del Barletta allo stadio "Italia" a un quarto di secolo dall'ultima volta un 19enne e un 20enne come Luca Calapai e Jacopo Dezi regalano ai colori biancorossi una vittoria dal sapore a suo modo "storico", in quanto trattasi del primo successo stagionale (al dodicesimo tentativo tra campionato, Tim Cup e Coppa Italia Lega Pro) per il Barletta oggi targato Paolo Stringara. Sorrento come terra di conquista per i colori biancorossi: 25 anni fa lo fu per una squadra che conquistò la cadetteria con un cammino da schiacciasassi in un campionato concluso con 44 punti, frutto di 15 vittorie, 14 pareggi e 5 sconfitte, oggi lo è per il giovane Barletta che dopo un avvio deficitario ha trovato ieri pomeriggio allo stadio "Italia" (rimasto quasi immutato rispetto a 25 anni fa, nota non propriamente positiva) il primo sorriso di questa complicata stagione. Se a questi dati ci aggiungiamo il 2-1 rifilato al Vico Equense (Fanasca e Infantino in gol) dell'ottobre 2009 sul neutro di Sorrento, si capisce come questa terra non possa che ispirare simpatia ai colori biancorossi. E come nel "Caruso" del compianto Lucio Dalla, forse il celebre vento di Sorrento, che ieri ha soffiato forte per 90', potrebbe spirare forte ancora una volta in direzione biancorossa...
Giugno 1987- Novembre 2012: Sorrento terra di svolte biancorosse
Torna dunque rinfrancato dalla trasferta nella penisola sorrentina il Barletta, consapevole del fatto che nulla è ancora fatto e che la luce in fondo al tunnel è semplicemente meno lontana. Il successo di ieri è arrivato al cospetto di un'altra squadra giovanissima, colma di fragilità psicologiche alla pari dei biancorossi. A Pane e compagni va però riconosciuto il merito di aver saputo tener botta dopo il vantaggio campano, arrivato a pochi secondi dal "via" della ripresa, trovando due splendide realizzazioni con Dezi e Calapai, e un successo che se ben "pesato" potrebbe significare molto. Non era una squadra di brocchi prima di Sorrento, non è una squadra completa ora, il Barletta: resta l'impressione che serva ancora l'aggiunta di un briciolo di esperienza, i giorni a venire ci diranno quali saranno le valutazioni societarie in merito.
Una "prima volta" che vale doppio
Il 2-1 finale ci racconta di un Barletta che sale a quota 6 punti in classifica dopo 10 giornate del campionato di Prima Divisione, girone B, agganciando proprio i ragazzi di Bucaro in penultima posizione, stante anche la mancata disputa per maltempo di Carrarese-Gubbio. E' proprio il fatto di aver primeggiato contro una diretta concorrente per la salvezza, apparsa non certo superiore al Barletta in quanto a valori tecnici e personalità, a conferire un duplice valore alla vittoria dello stadio "Italia": il Sorrento è stato reinserito definitivamente nel calderone di chi aspira a evitare quantomeno l'ultima posizione, a far "compagnia" a biancorossi, Carrarese e probabilmente Catanzaro, nonostante il successo calabrese ieri al "Curi" di Perugia.
Dezi e Calapai, la rivincita dei "babies"
Il bilancio delle sfide in casa campana raccontava sino a ieri pomeriggio di 8 successi per i rossoneri, 3 pareggi e 2 successi per i pugliesi. 13 reti segnate e 4 subite. Ieri i numeri sono meno amari per il Barletta grazie a due nomi in particolare: Jacopo Dezi e Luca Calapai, autori di due reti dal sapore di riscossa. Per il talentino scuola-Napoli il pallonetto, autentico pezzo di bravura con il quale ha preparato il centro, e il piattone destro che hanno battuto Polizzi hanno rappresentato il riscatto per il penalty fallito domenica scorsa al "Puttilli" contro l'Andria e la risposta ai rumors che lo volevano bello da vedere, ma troppo leggero per la categoria e privo di personalità. Luca Calapai a Sorrento ha invece "assaggiato" la prima panchina stagionale in campionato: un modo per pungolarlo dopo due opache prestazioni, contro Frosinone e Andria, al quale il terzino arrivato dalle giovanili del Catania ha risposto con il celebre "jolly" estratto dal cilindro, un golaso dai 35 metri, un missile che non ha lasciato scampo all'estremo avversario e ha regalato i 3 punti alla causa biancorossa. Sono loro i simboli di una "linea verde", come il colore della divisa indossata ieri, del Barletta, che ha mostrato elementi di maturità anche in Molina e De Leidi, in crescita contro i campani.
Burzigotti, Petterini e Simoncelli: riscoperte vincenti
A stimolare la reazione del giovane team barlettano sono però stati soprattutto i "senior". Se Piccinni, al rientro dopo l'infortunio che ne aveva impedito la presenza nel derby, era già una certezza per grinta e costanza, non si poteva dire lo stesso di tre "over '90" che ieri si sono distinti nel bene: Lorenzo Burzigotti, finalmente guida a suo agio di un terzetto arretrato che ha ben tenuto dinanzi all'assalto finale dei campani, eccezion fatta per la "topica" sull'occasione fallita da Guitto, che poteva costare cara, ha confermato di poter essere una componente importante nella retroguardia barlettana. Altri due "ripescati" sono stati gli autentici motori della squadra barlettana: Filippo Petterini ha macinato chilometri sulla corsia sinistra, mettendo in mostra la voglia di far bene di un ragazzino- lui che sul groppone ha 32 primavere- dopo tre mesi di assenza forzata da scelte tecniche e societarie e l'inevitabile ruggine fatta vedere al rientro contro l'Andria. Daniele Simoncelli è il vero emblema della squadra: un avvio di stagione difficile, poco inserito negli schemi di Novelli, quasi al passo d'addio dopo il cambio di Frosinone (subentrato al 46' e sostituito 20 minuti dopo), ieri è stato rilanciato tra i titolari, dove mancava da tempo, e ha rappresentato un'autentica forza della natura al fianco di La Mantia prima e Ferreira poi, mettendo il piede in tutte le azioni offensive barlettane e assistendo Dezi sul centro dell'1-1.
Un mese da sfruttare
Il calendario potrebbe dare una mano ai biancorossi nel tentativo di infilare un "mini-filotto" di risultati positivi: nel prossimo mese, di qui al 9 dicembre, il Barletta sarà impegnato in tre sfide di complessità decrescente. Domenica prossima al "Puttilli" arriva una Paganese reduce dal ko di Benevento, una squadra che sembra stia tirando il fiato dopo un ottimo avvio di stagione. Chissà che sulle ali dell'entusiasmo il Barletta non possa preparare lo "scherzetto" all'ex Romondini. Dopo la sosta del 25 novembre, il 2 dicembre sarà il turno del match del "Lungobisenzio" di Prato, contro i toscani capaci di imprese clamorose (vedi il 4-0 di ieri al Latina) e crolli inattesi, mentre il 9 dicembre all'ombra di Eraclio arriverà la Carrarese di mister Di Costanzo. Un viatico importante per accorciare la classifica e acquisire fiducia in vista dell'impegnativo finale di 2012 (trasferta a Viareggio e Benevento in casa), quando il Barletta dovrà- volente o nolente- sapere di che pasta è fatto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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