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Calcio
Barletta Calcio, il 2013 in 12 scatti fotografici
Riassunto di un'annata agrodolce, Capodanno ricco di speranze
Barletta - giovedì 2 gennaio 2014
È stato l'anno della paura, della risalita e delle ombre questo 2013 per la S.S. Barletta Calcio. Tre in particolare le date da ricordare: 2 giugno, giorno della salvezza ai danni dell'Andria nello spareggio-playout "cuginicida" del girone B di Prima Divisione Lega Pro, il 27 ottobre, data in cui il presidente Roberto Tatò ha annunciato il suo disimpegno a fine stagione, e il 21 novembre, quando il patron biancorosso ha confermato le sue intenzioni in una conferenza stampa che ad oggi risulta essere la sua ultima uscita in pubblico. Ripercorriamo insieme i dodici mesi del 2013 attraverso altrettanti scatti fotografici simbolici, una coda ideale per aprire le porte a un 2014 dal quale i tifosi biancorossi attendono sorrisi e certezze.
Gennaio parte con l'arrivo del dg Martino in seno al club e una calza amara: il Catanzaro passa al "Puttilli" per 1-0 e l'ultimo posto è una triste realtà. Nel suo momento più basso e con l'arrivo di Pippa, il Barletta si rialza: Meduri e Dezi (in foto) abbattono Perugia e Pisa e si arriva alle battute finali del mercato di gennaio con tante speranze, ma gli arrivi dei "soli" Prutsch e Camilleri-saranno poi decisivi per la salvezza- nelle ultime ore sono le uniche realtà dopo tanti nomi.
Febbraio è il mese dei ko: la fiducia acquisita nel mese precedente viene dilapidata in tre sconfitte di natura diversa, ma contro le prime tre forze della classe. A Nocera Inferiore il Barletta ci arriva in emergenza, e i molossi sbranano gli agnelli biancorossi con un secco 4-0. Contro l'Avellino arriva un ko da psicodramma in un piovoso "Puttilli": da 2-0 a 2-3 in pochi minuti, e il rapporto Martino-Novelli inizia a incrinarsi. Crepe più fitte dopo lo 0-2 di Latina, dove una delle migliori edizioni del Barletta 2012/2013 cade contro la capolista dopo aver sprecato l'impossibile.
Marzo pazzerello, esce il sole apri…il portafogli. Barletta-Gubbio 1-2, e Novelli- al termine di una settimana tribolata, come l'allenatore salernitano ammetterà ai nostri microfoni- viene esonerato. Al suo posto arriva un nome vivo da due mesi, quello di Nevio Orlandi: terzo allenatore stagionale, che esordisce con tre pareggi a reti bianche dal sapore diverso. Rinfrancante quello con il Frosinone, rassicurante quello di Andria, deludente quello del "Puttilli" contro il Sorrento.
Aprile, dolce risalire. La foto del mese è la disperazione alla fine di Paganese-Barletta 1-0: biancorossi mediocri e aspramente contestati dai loro tifosi. E' il momento più basso della gestione-Orlandi, di lì sarà risalita. 3-0 al Prato al "Puttilli", con ritorno al gol di La Mantia e soprattutto il 2-1 a domicilio contro la Carrarese allontanano lo spauracchio dell'ultimo posto, agevolato anche dal cammino-lumaca delle dirette avversarie, i lunigiani e il Sorrento.
Maggio è il mese del coraggio. I biancorossi infilano un poker al Viareggio sul prato del "Puttilli" e di fatto si assicurano i playoff contro l'Andria, "confidando" di evitare l'incrocio con la penalizzione che pende sul capo biancoazzurro. La giustizia però non porta penalità ai "cugini" e lo 0-0 di Benevento archivia la stagione. L'icona del mese è Riccardo Allegretti: il suo gol trascina agli inferi gli avversari e apre le porte del paradiso sportivo al Barletta nel 2-0 del "Puttilli" contro l'Andria. La Mantia completa l'opera, il cammino-salvezza appare spianato.
Giugno è il mese della grande gioia: il Barletta ci arriva dopo cinque mesi pregni di sofferenze, che culminano nella salvezza di Andria. Al "Degli Ulivi" Camilleri e compagni arrivano forti del 2-0 di una settimana prima, tengono botta e festeggiano con Carretta la permanenza in Prima Divisione, per un entusiasmo che conduce al "Puttilli" oltre 2000 tifosi in festa fino a sera. Di lì è tempo di parole: quelle di Martino e Tatò, che confermano prima Orlandi, poi Cicerelli e la voglia di "arrivare in nona posizione" nella stagione successiva. Arrivano i primi rinnovi, ma anche gli addii, Simoncelli, Pane, Mazzarani, Molina e Dezi su tutti.
A luglio vengono poste le basi per il Barletta che verrà: rinnovano Liverani, Di Bella, Romeo, capitan Allegretti, torna La Mantia, e lentamente si aggregano i primi volti nuovi, da Picci a Mantovani passando per D'Errico. La fiducia cresce e in questo clima ha il via il ritiro di Cascia: alla vittoria contro i dilettanti locali seguono però il pari (4-4) con il Castel Rigone e i primi dubbi sulla tenuta della rosa. Intanto si apre la querelle-Camilleri, con un tira-e-molla senza fine con la Reggina.
Agosto è il mese dei test: arriva un ko con la Ternana, poi il pari con il Chieti nel giorno della presentazione al "Puttilli", che porta in dote il volto nuovo di Oscar Branzani. Si definisce il girone "di ferro", con il calendario che comincia a stuzzicare la fame di grandeur della tifoseria. Ferragosto porta in dote il "regalo"-Camilleri, mentre i tifosi chiedono due grandi nomi che non arriveranno. L'esordio in Coppa matura nel successo di Martina Franca e nel ko in edizione-"Berretti" contro il Melfi, mentre il 31 il pisano Martella guasta la festa nell'esordio interno in campionato.
A settembre arrivano le prime incrinature dell'anno: ad Ascoli è pari a reti bianche, ma contro Prato, Frosinone e Salernitana arrivano altrettante sconfitte senza fare gol. La porta avversaria diventa un miraggio, aggravato dal ko di La Mantia a metà mese (crociato anteriore ko), e a sostituirlo arriva il "neofita" Zigon, che esordirà però solo a ottobre per ritardi nell'arrivo del transfert internazionale.
Il mese di ottobre, appunto: si apre con il pari a reti bianche di Lecce, dove i ragazzi di Orlandi tirano fuori le unghie e i tifosi biancorossi danno spettacolo sugli spalti, e al 20 del mese arrivano finalmente le prime reti in campionato. Contro L'Aquila è 2-2 al "Puttilli", con Allegretti prima e Picci all'ultimo respiro in gol. Si riparte, finalmente: invece no, passano sette giorni e a Pagani arrivano una prova sconcertante e uno 0-2 che fanno da premessa al disimpegno anticipato in una scarna nota ufficiale dal presidente Roberto Tatò. Nel mezzo l'uscita dalla Coppa Italia Lega Pro e l'infortunio alla clavicola del capitano biancorosso.
Novembre si apre nel caos: società senza un addetto stampa, un mercato contestato alla pari del dg Martino e presidente dimissionario. Contro Perugia e Gubbio, però, arrivano un gol e 4 punti. Picci fa godere per la prima volta in stagione, contro un avversario pur ridotto in nove, e ancora una volta la parola "speranza" fa capolino in via Vittorio Veneto. Contro il Viareggio, però, punto e a capo: 0-2 e contestazione, che non si placa nemmeno sette giorni dopo a Benevento, dove i biancorossi cedono 4-2 regalando un'ora all'avversario. Tatò, intanto, conferma le sue intenzioni: e si apre il toto-futuro biancorosso.
Piove sul bagnato: accade davvero l'1 dicembre, quando un nubifragio impedisce la disputa della sfida del "Puttilli" contro il Pontedera. Si susseguono incontri Tatò-Martino, che culminano nella rinnovata fiducia al secondo. E' il mese dei pareggi, quattro di fila tra Catanzaro, Nocerina, Pontedera e Grosseto, e dei "misteri" Allegretti, Pippa e Romeo, ai margini della prima squadra in attesa di chiarezza e di "ristabilirsi dagli infortuni", assicurano in società. Intanto salutano Picci e Prutsch, prime vittime della "spending-review" biancorossa. Ripartiamo da un'immagine, un gruppo unito e solido: quello che ogni tifoso del Barletta si augura in campo e nelle "stanze dei bottoni" per l'anno che verrà.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Gennaio parte con l'arrivo del dg Martino in seno al club e una calza amara: il Catanzaro passa al "Puttilli" per 1-0 e l'ultimo posto è una triste realtà. Nel suo momento più basso e con l'arrivo di Pippa, il Barletta si rialza: Meduri e Dezi (in foto) abbattono Perugia e Pisa e si arriva alle battute finali del mercato di gennaio con tante speranze, ma gli arrivi dei "soli" Prutsch e Camilleri-saranno poi decisivi per la salvezza- nelle ultime ore sono le uniche realtà dopo tanti nomi.
Febbraio è il mese dei ko: la fiducia acquisita nel mese precedente viene dilapidata in tre sconfitte di natura diversa, ma contro le prime tre forze della classe. A Nocera Inferiore il Barletta ci arriva in emergenza, e i molossi sbranano gli agnelli biancorossi con un secco 4-0. Contro l'Avellino arriva un ko da psicodramma in un piovoso "Puttilli": da 2-0 a 2-3 in pochi minuti, e il rapporto Martino-Novelli inizia a incrinarsi. Crepe più fitte dopo lo 0-2 di Latina, dove una delle migliori edizioni del Barletta 2012/2013 cade contro la capolista dopo aver sprecato l'impossibile.
Marzo pazzerello, esce il sole apri…il portafogli. Barletta-Gubbio 1-2, e Novelli- al termine di una settimana tribolata, come l'allenatore salernitano ammetterà ai nostri microfoni- viene esonerato. Al suo posto arriva un nome vivo da due mesi, quello di Nevio Orlandi: terzo allenatore stagionale, che esordisce con tre pareggi a reti bianche dal sapore diverso. Rinfrancante quello con il Frosinone, rassicurante quello di Andria, deludente quello del "Puttilli" contro il Sorrento.
Aprile, dolce risalire. La foto del mese è la disperazione alla fine di Paganese-Barletta 1-0: biancorossi mediocri e aspramente contestati dai loro tifosi. E' il momento più basso della gestione-Orlandi, di lì sarà risalita. 3-0 al Prato al "Puttilli", con ritorno al gol di La Mantia e soprattutto il 2-1 a domicilio contro la Carrarese allontanano lo spauracchio dell'ultimo posto, agevolato anche dal cammino-lumaca delle dirette avversarie, i lunigiani e il Sorrento.
Maggio è il mese del coraggio. I biancorossi infilano un poker al Viareggio sul prato del "Puttilli" e di fatto si assicurano i playoff contro l'Andria, "confidando" di evitare l'incrocio con la penalizzione che pende sul capo biancoazzurro. La giustizia però non porta penalità ai "cugini" e lo 0-0 di Benevento archivia la stagione. L'icona del mese è Riccardo Allegretti: il suo gol trascina agli inferi gli avversari e apre le porte del paradiso sportivo al Barletta nel 2-0 del "Puttilli" contro l'Andria. La Mantia completa l'opera, il cammino-salvezza appare spianato.
Giugno è il mese della grande gioia: il Barletta ci arriva dopo cinque mesi pregni di sofferenze, che culminano nella salvezza di Andria. Al "Degli Ulivi" Camilleri e compagni arrivano forti del 2-0 di una settimana prima, tengono botta e festeggiano con Carretta la permanenza in Prima Divisione, per un entusiasmo che conduce al "Puttilli" oltre 2000 tifosi in festa fino a sera. Di lì è tempo di parole: quelle di Martino e Tatò, che confermano prima Orlandi, poi Cicerelli e la voglia di "arrivare in nona posizione" nella stagione successiva. Arrivano i primi rinnovi, ma anche gli addii, Simoncelli, Pane, Mazzarani, Molina e Dezi su tutti.
A luglio vengono poste le basi per il Barletta che verrà: rinnovano Liverani, Di Bella, Romeo, capitan Allegretti, torna La Mantia, e lentamente si aggregano i primi volti nuovi, da Picci a Mantovani passando per D'Errico. La fiducia cresce e in questo clima ha il via il ritiro di Cascia: alla vittoria contro i dilettanti locali seguono però il pari (4-4) con il Castel Rigone e i primi dubbi sulla tenuta della rosa. Intanto si apre la querelle-Camilleri, con un tira-e-molla senza fine con la Reggina.
Agosto è il mese dei test: arriva un ko con la Ternana, poi il pari con il Chieti nel giorno della presentazione al "Puttilli", che porta in dote il volto nuovo di Oscar Branzani. Si definisce il girone "di ferro", con il calendario che comincia a stuzzicare la fame di grandeur della tifoseria. Ferragosto porta in dote il "regalo"-Camilleri, mentre i tifosi chiedono due grandi nomi che non arriveranno. L'esordio in Coppa matura nel successo di Martina Franca e nel ko in edizione-"Berretti" contro il Melfi, mentre il 31 il pisano Martella guasta la festa nell'esordio interno in campionato.
A settembre arrivano le prime incrinature dell'anno: ad Ascoli è pari a reti bianche, ma contro Prato, Frosinone e Salernitana arrivano altrettante sconfitte senza fare gol. La porta avversaria diventa un miraggio, aggravato dal ko di La Mantia a metà mese (crociato anteriore ko), e a sostituirlo arriva il "neofita" Zigon, che esordirà però solo a ottobre per ritardi nell'arrivo del transfert internazionale.
Il mese di ottobre, appunto: si apre con il pari a reti bianche di Lecce, dove i ragazzi di Orlandi tirano fuori le unghie e i tifosi biancorossi danno spettacolo sugli spalti, e al 20 del mese arrivano finalmente le prime reti in campionato. Contro L'Aquila è 2-2 al "Puttilli", con Allegretti prima e Picci all'ultimo respiro in gol. Si riparte, finalmente: invece no, passano sette giorni e a Pagani arrivano una prova sconcertante e uno 0-2 che fanno da premessa al disimpegno anticipato in una scarna nota ufficiale dal presidente Roberto Tatò. Nel mezzo l'uscita dalla Coppa Italia Lega Pro e l'infortunio alla clavicola del capitano biancorosso.
Novembre si apre nel caos: società senza un addetto stampa, un mercato contestato alla pari del dg Martino e presidente dimissionario. Contro Perugia e Gubbio, però, arrivano un gol e 4 punti. Picci fa godere per la prima volta in stagione, contro un avversario pur ridotto in nove, e ancora una volta la parola "speranza" fa capolino in via Vittorio Veneto. Contro il Viareggio, però, punto e a capo: 0-2 e contestazione, che non si placa nemmeno sette giorni dopo a Benevento, dove i biancorossi cedono 4-2 regalando un'ora all'avversario. Tatò, intanto, conferma le sue intenzioni: e si apre il toto-futuro biancorosso.
Piove sul bagnato: accade davvero l'1 dicembre, quando un nubifragio impedisce la disputa della sfida del "Puttilli" contro il Pontedera. Si susseguono incontri Tatò-Martino, che culminano nella rinnovata fiducia al secondo. E' il mese dei pareggi, quattro di fila tra Catanzaro, Nocerina, Pontedera e Grosseto, e dei "misteri" Allegretti, Pippa e Romeo, ai margini della prima squadra in attesa di chiarezza e di "ristabilirsi dagli infortuni", assicurano in società. Intanto salutano Picci e Prutsch, prime vittime della "spending-review" biancorossa. Ripartiamo da un'immagine, un gruppo unito e solido: quello che ogni tifoso del Barletta si augura in campo e nelle "stanze dei bottoni" per l'anno che verrà.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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