Barletta-L'Aquila 2-2
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Calcio

Barletta Calcio, da Prato i soliti noti: tanta difesa e poco attacco

La squadra di Orlandi conquista un pari, i tifosi confidano nel mercato

Come spesso capita, i pareggi a reti bianche, in particolare se maturati fuori casa, lasciano in eredità il più classico degli interrogativi: vederne il bicchiere mezzo pieno o la dote mezza vuota? Lo 0-0 ottenuto dal Barletta a Prato, il sesto in 20 turni del girone B di Prima Divisione Lega Pro, rientra in questa categorizzazione. Da una parte lo si può leggere come il sesto risultato utile negli ultimi sette turni, con la sola caduta di Pisa nel mezzo: dall'altro, il cronista annota sul taccuino come questo filotto abbia fruttato una vittoria e cinque pareggi contro formazioni che in classifica non superano la quinta posizione (vedi alla voce Catanzaro), per una graduatoria che- sebbene avente valore solo per quanto riguarda l'incasso dei contributi federali- oggi vede i biancorossi terzultimi a quota 15 punti.

Tanto orgoglio, poco costrutto
La sensazione è quella avuta per tutto il torneo: la squadra fatica a costruire la manovra e deve ottimizzare ciò che gli avversari concedono in contropiede. Una strategia che sin qui poco ha pagato, come anche la sfida del "Lungobisenzio" ha dimostrato. Gli unici tentativi verso la porta laniera all'interno dell'area sono arrivati dai piedi di Zigon prima e Pippa poi, mentre Layeni è stato chiamato all'intervento solo da tentativi dalla distanza griffati da Legras e Mantovani. D'Errico ha vissuto una domenica opaca, Cicerelli si sta confermando partita dopo partita inadatto per cantare e portare la croce: così il Barletta è chiamato a colmare colpe strutturali e latitanza di varianti tattiche con tanto orgoglio, quello che i ragazzi di Orlandi hanno messo in campo ieri a Prato e che è valso il punticino strappato ai toscani. Intanto le gioie esterne da regalare ai fedelissimi tifosi (anche ieri in 13 sugli spalti) che seguono ovunque Di Bella e compagni sono ferme allo 0-1 di Gubbio del 10 novembre.

Liverani e la difesa, promossi con legno di riserva
Il dato da conservare con gelosia è il numero 0 alla voce "gol incassati": un'eredità che 3 delle ultime 4 gare giocate hanno lasciato in dote, un numero che il primo Barletta di Orlandi, quello visto tra marzo e giugno 2013, spesso aveva assaporato, facendo della sua difesa il miglior attacco, con due centri al passivo in 10 incontri. Le statistiche di adesso non sono di tal guisa, ma perlomeno si rivelano meno deficitarie di quelle registrate in avvio di stagione. Tra gli ingredienti di questa rinnovata impenetrabilità un ruolo preponderante lo ha l'ottima forma di Luca Liverani: anche ieri il portierone biancorosso ha risposto "presente" sulle conclusioni di Grifoni e De Agostini, appellandosi al legno sul palo di Malomo. Fortuna, organizzazione e...Guglielmi: confermato a sorpresa, il ragazzino classe 1998 proveniente dal Bari non ha sfigurato neppure a Prato. Testa bassa e pedalare: la ricetta appare quella giusta per il 16enne di Bisceglie. In difesa si è rivisto, a due mesi dall'ultima volta (24 novembre, Benevento-Barletta 4-2), Andrea Pippa: il terzino cilentano ha rilevato uno spento Cascione e ha proposto falcata e buoni spunti.

Attacco stitico: ci pensa La Mantia?
Ieri non è stato inserito nella lista dei 18 precettati per il match, ma il momento appare tanto imminente quanto atteso- a parole- da Orlandi. Parliamo di Andrea La Mantia, tornato contro il Prato nell'elenco dei convocati, riannodando un filo, quello con il campo, interrotto quattro mesi fa, il 15 settembre, quando i lanieri passarono per 0-2 sul terreno del "Puttilli". Nel mezzo il ko al crociato in allenamento, l'intervento, la lunga riabilitazione e infine il ritorno in città all'Epifania: per lo stitico attacco biancorosso-artefice sin qui della miseria di nove realizzazioni in 20 gara, con il peggior score del torneo- un punto di riferimento, nonchè l'unica punta centrale in rosa. Probabilmente non basterà per invertire la rotta, ma a questa squadra La Mantia serve come il pane.

Allegretti e Tatò: A.A.A. chiarezza cercasi
Al di là dei verdetti del campo, nell'agenda delle attese biancorosse ci sono due nomi: Riccardo Allegretti e Roberto Tatò. Per il capitano, out anche a Prato e in rotta con il dg Martino, sembra difficile ipotizzare un futuro in biancorosso e le uniche pretese avanzate sono quelle di chiarezza. Se l'ok medico non è arrivato, allora perchè il capitano si è allenato da martedì con la squadra ed è stato annoverato tra "tutti gli effettivi a disposizione" nei comunicati ufficiali? Cosa è cambiato? Quanto tempo ci vorrà per poterlo rivedere "abile per il contrasto fisico", come detto dall'allenatore davanti ai microfoni? Il mistero resta e il calciatore, che ha assicurato a più riprese di voler restare a Barletta, continua a restare fuori. Ai fatti sembra di assistere a una guerra psicologica tra la società e l'esperto centrocampista, che non giova a nessuno, nemmeno al club che ha intenzione di cedere il giocatore: chi comprerebbe un calciatore annoverato tra gli indisponibili da tre mesi?

Dal presidente la piazza attende un segnale, nonostante le sue parole in novembre siano state abbastanza chiare: a fine stagione abbandonerà il club. E non è detto che lo faccia iscrivendolo alla prossima Lega Pro, come ventilato in seguito a delle dichiarazioni di Orlandi, "ritrattate" nell'arco di sei giorni come mero auspicio dell'allenatore biancorosso. E' raro vedere un patron- pur dimissionario- che non parla per due mesi. Nel mezzo c'è un recente summit con il dg Martino, i cui effetti saranno probabilmente leggibili a medio termine. Intanto, una malinconica scritta "vendesi" campeggia sui portoni di via Vittorio Veneto.

Tra calciomercato e Frosinone
Alla chiusura delle trattative mancano 11 giorni, ma la parola "calciomercato" di questi tempi a Barletta è quasi un tabù. Da un lato mister Orlandi nicchia circa obiettivi e necessità, dall'altro siamo fermi alle parole del presidente Tatò, che aveva assicurato un'entrata per ogni uscita, a patto di non effettuare altre spese. Al momento siamo fermi agli addii di Picci e Prutsch e la rosa "senior" (al netto di integrazioni "Berretti") fa rima con coperta corta. Nel mezzo c'è il dg Martino, ad oggi unico referente del club stante il silenzio del patron e spesso contestato dall'ambiente da tre mesi a questa parte. E' vero, i fondi a disposizione sono pochi, ma all'orizzonte non si intravedono chiare strategie, sebbene le idee siano gratis. L'unico nome ventilato per l'attacco è il 20enne Mazzotta del Lecce, per il quale si attendono nuove martedì. Nell'avvenire biancorosso, sul quale dopo la vittoria sull'Ascoli qualcuno aveva ironizzato sulla presenza di "gufi", ci sono altri volatili, precisamente i canarini del Frosinone, prossimi avversari al "Puttilli". Ma di campo, di questi tempi, meno del solito si parla a Barletta: l'interesse maggiore è capire con quali programmi si calcherà il prato (con la "p" minuscola) di casa nella prossima stagione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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