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Calcio
Barletta Calcio, da L’Aquila si torna a mani vuote e con le ossa rotte
La squadra è sembrata involuta rispetto al derby contro il Lecce
Barletta - lunedì 24 febbraio 2014
4.01
La trasferta di L'Aquila non ha portato buone nuove in casa biancorossa. Gli uomini di mister Orlandi, reduci dalla pausa di campionato, al "Fattori" hanno subito l'undicesima sconfitta stagionale, firmata da De Sousa e da Maltese. L'immediato vantaggio dei rossoblu ha reso più agevole le cose per gli uomini di Pagliari, che continuano a rimanere ancorati alla zona playoff. Per il Barletta, invece, arriva un altro ko, ma quel che preoccupa maggiormente è la nuova involuzione della squadra, apparsa a tratti distratta e incapace di pungere realmente i padroni di casa.
Tre passi avanti, uno indietro per umiltà
Prima della sosta, il Barletta aveva illuso tutti i suoi tifosi con la bella partita contro il Lecce. Nel derby, i biancorossi avevano dato evidenti segnali di ripresa, tanto da meritare gli applausi del pubblico nonostante la sconfitta. Dopo la pausa, era logico attendersi una prestazione sulla falsariga di quanto visto contro i salentini. Invece gli uomini di Orlandi hanno patito la partenza a razzo dei padroni di casa. La doccia fredda subita dopo appena 4' ha sovvertito i piani del tecnico biancorosso, ma ancora una volta è l'approccio della squadra a destare preoccupazioni. Troppe le occasioni concesse dalla fase difensiva ad un attacco come quello de L'Aquila, che non è certo l'ultimo arrivato. Dalla parte di Guglielmi gli abruzzesi hanno sfondato in più di un'occasione. Pur essendo in crescita dal punto di vista della condizione – c'è da sottolineare che al "Fattori" il Barletta è uscito tra gli applausi -, questo Barletta non ha più tempo (e spazio) per la crescita: è il momento di fare risultato, anche per regalare qualche gioia a presidente e tifosi. Qualche vittoria sarebbe il miglior epilogo per una stagione nata male, ma vanno evitate tutte le disattenzioni viste finora.
Scarso…rigore
Il Barletta in questa stagione sembra avere la "rigorite". Il sodalizio di via Vittorio Veneto in questa stagione si è presentato ben cinque volte sul dischetto del rigore, fallendo l'opportunità più ghiotta di segnare in quattro occasioni. Picci, Ilari, La Mantia e D'Errico sono stati colpiti dalla "rigorite". I tifosi si interrogano sui sintomi di questa "malattia" che colpisce chiunque si presenti dagli 11 metri. È probabile che in settimana ci si concentri poco sulle esercitazioni riguardanti i rigori, ma i sintomi sono anche ricercabili in una mancanza di freddezza. I quattro rigori sbagliati hanno tutti le stesse caratteristiche: sono calciati davvero male, senza convinzione. L'opzione-rigore andrebbe potenziato, non si possono più sprecare occasioni diverse. Domenica D'Errico avrebbe potuto riaprire la partita al "Fattori", ma tutti sanno come è andata a finire.
Attacco bianco-(profondo)rosso
L'ultimo risultato utile del Barletta lontano dal "Puttilli" risale ad oltre un mese fa. Al "Lungobisenzio" di Prato, i biancorossi riuscirono a non subire gol, e il match finì a reti inviolate. Da allora il Barletta in trasferta non ha più mosso la classifica, né tanto meno è riuscita a segnare. Il cruccio vero e proprio di questa stagione resta l'attacco. Che sia albero di Natale o 3-5-2 o 4-2-fantasia, il Barletta non riesce ad impensierire più di tanto le retroguardie avversarie. Oggi ci hanno provato Ganz, La Mantia e D'Errico su tutti, ma i risultati non hanno soddisfatto. Il Barletta continua a detenere il triste record dell'attacco peggiore del girone, e se si pensa che in trasferta l'ultimo gol segnato risale all'8 dicembre 2013 (biancorossi in rete a Catanzaro), la statistica diventa ancora più impietosa. Più che gli uomini, a questo Barletta servirebbe cambiare atteggiamento, perché è controproducente per tutti entrare in campo scarichi e senza motivazioni. Un conto è giocare senza pensieri, un altro è dimenticare completamente motivazioni (e un pizzico d'orgoglio) negli spogliatoi. Dopo la sosta, il campanello d'allarme ritorna a parlarci del "vecchio" Barletta? La partita contro il Lecce può essere considerata solo e soltanto un fuoco di paglia?
Barletta-Paganese, sfida-"salvezza" in emergenza difesa
Smaltita la delusione per l'ennesima sconfitta stagionale, i biancorossi sono chiamati subito a tornare in campo per preparare al meglio il match di domenica prossima. Al "Puttilli" arriverà un avversario abbordabile, la Paganese, e contro gli azzurro stellati i biancorossi devono cercare di cogliere l'intera posta in palio. Non ci sono retrocessioni, ma vista la posizione dl classifica di entrambe, Barletta-Paganese può considerarsi a tutti gli effetti uno scontro salvezza mancato. Il Barletta arriverà al match in piena emergenza. Resta, infatti, un grande punto interrogativo sulle condizioni di Cane e di Romeo, ai quali a L'Aquila si sono aggiunti Liverani e Guglielmi. Un problema alla caviglia ha costretto l'estremo difensore biancorosso a lasciare il campo, mentre il baby difensore ha accusato un problema all'inguine. A tutta una serie di probabili forfait che saranno valutati in settimana, bisogna aggiungere la squalifica di Di Bella. In difesa rientrerà al 100% solo Ferreira, che contro l'Aquila ha scontato il turno di squalifica. Sarà quindi emergenza-difesa, ma contro la Paganese l'obiettivo categorico per i biancorossi restano i tre punti.
Tre passi avanti, uno indietro per umiltà
Prima della sosta, il Barletta aveva illuso tutti i suoi tifosi con la bella partita contro il Lecce. Nel derby, i biancorossi avevano dato evidenti segnali di ripresa, tanto da meritare gli applausi del pubblico nonostante la sconfitta. Dopo la pausa, era logico attendersi una prestazione sulla falsariga di quanto visto contro i salentini. Invece gli uomini di Orlandi hanno patito la partenza a razzo dei padroni di casa. La doccia fredda subita dopo appena 4' ha sovvertito i piani del tecnico biancorosso, ma ancora una volta è l'approccio della squadra a destare preoccupazioni. Troppe le occasioni concesse dalla fase difensiva ad un attacco come quello de L'Aquila, che non è certo l'ultimo arrivato. Dalla parte di Guglielmi gli abruzzesi hanno sfondato in più di un'occasione. Pur essendo in crescita dal punto di vista della condizione – c'è da sottolineare che al "Fattori" il Barletta è uscito tra gli applausi -, questo Barletta non ha più tempo (e spazio) per la crescita: è il momento di fare risultato, anche per regalare qualche gioia a presidente e tifosi. Qualche vittoria sarebbe il miglior epilogo per una stagione nata male, ma vanno evitate tutte le disattenzioni viste finora.
Scarso…rigore
Il Barletta in questa stagione sembra avere la "rigorite". Il sodalizio di via Vittorio Veneto in questa stagione si è presentato ben cinque volte sul dischetto del rigore, fallendo l'opportunità più ghiotta di segnare in quattro occasioni. Picci, Ilari, La Mantia e D'Errico sono stati colpiti dalla "rigorite". I tifosi si interrogano sui sintomi di questa "malattia" che colpisce chiunque si presenti dagli 11 metri. È probabile che in settimana ci si concentri poco sulle esercitazioni riguardanti i rigori, ma i sintomi sono anche ricercabili in una mancanza di freddezza. I quattro rigori sbagliati hanno tutti le stesse caratteristiche: sono calciati davvero male, senza convinzione. L'opzione-rigore andrebbe potenziato, non si possono più sprecare occasioni diverse. Domenica D'Errico avrebbe potuto riaprire la partita al "Fattori", ma tutti sanno come è andata a finire.
Attacco bianco-(profondo)rosso
L'ultimo risultato utile del Barletta lontano dal "Puttilli" risale ad oltre un mese fa. Al "Lungobisenzio" di Prato, i biancorossi riuscirono a non subire gol, e il match finì a reti inviolate. Da allora il Barletta in trasferta non ha più mosso la classifica, né tanto meno è riuscita a segnare. Il cruccio vero e proprio di questa stagione resta l'attacco. Che sia albero di Natale o 3-5-2 o 4-2-fantasia, il Barletta non riesce ad impensierire più di tanto le retroguardie avversarie. Oggi ci hanno provato Ganz, La Mantia e D'Errico su tutti, ma i risultati non hanno soddisfatto. Il Barletta continua a detenere il triste record dell'attacco peggiore del girone, e se si pensa che in trasferta l'ultimo gol segnato risale all'8 dicembre 2013 (biancorossi in rete a Catanzaro), la statistica diventa ancora più impietosa. Più che gli uomini, a questo Barletta servirebbe cambiare atteggiamento, perché è controproducente per tutti entrare in campo scarichi e senza motivazioni. Un conto è giocare senza pensieri, un altro è dimenticare completamente motivazioni (e un pizzico d'orgoglio) negli spogliatoi. Dopo la sosta, il campanello d'allarme ritorna a parlarci del "vecchio" Barletta? La partita contro il Lecce può essere considerata solo e soltanto un fuoco di paglia?
Barletta-Paganese, sfida-"salvezza" in emergenza difesa
Smaltita la delusione per l'ennesima sconfitta stagionale, i biancorossi sono chiamati subito a tornare in campo per preparare al meglio il match di domenica prossima. Al "Puttilli" arriverà un avversario abbordabile, la Paganese, e contro gli azzurro stellati i biancorossi devono cercare di cogliere l'intera posta in palio. Non ci sono retrocessioni, ma vista la posizione dl classifica di entrambe, Barletta-Paganese può considerarsi a tutti gli effetti uno scontro salvezza mancato. Il Barletta arriverà al match in piena emergenza. Resta, infatti, un grande punto interrogativo sulle condizioni di Cane e di Romeo, ai quali a L'Aquila si sono aggiunti Liverani e Guglielmi. Un problema alla caviglia ha costretto l'estremo difensore biancorosso a lasciare il campo, mentre il baby difensore ha accusato un problema all'inguine. A tutta una serie di probabili forfait che saranno valutati in settimana, bisogna aggiungere la squalifica di Di Bella. In difesa rientrerà al 100% solo Ferreira, che contro l'Aquila ha scontato il turno di squalifica. Sarà quindi emergenza-difesa, ma contro la Paganese l'obiettivo categorico per i biancorossi restano i tre punti.
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