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Calcio
Barletta Calcio, alle 17 la "verità" di Pavone sul dietro-front
Barlettalife.it segue in diretta la conferenza stampa dal "Puttilli"
Barletta - giovedì 13 dicembre 2012
16.32
Chi si attendeva- e non erano pochi- ribaltoni importanti in avvio di settimana per quanto concerne lo staff tecnico del Barletta Calcio è rimasto deluso. Alle dichiarazioni di Peppino Pavone nel post-partita di Barletta-Carrarese 2-2, quando il direttore sportivo biancorosso aveva annunciato la propria intenzione di rassegnare le dimissioni, non hanno fatto seguito comunicati ufficiali del sodalizio di via Veneto, anzi dopo un lungo colloquio con il ds biancorosso è maturata la decisione del presidente Tatò di respingerne le dimissioni e confermare anche e anche l'allenatore Paolo Stringara, anch'egli appartenente alla "scuderia" del ds biancorosso, nel "balletto" che ne era sorto. Una scelta che aveva portato con sè l'eco di promesse di rinforzi (5 o 6, stando a quanto trapelato dal colloquio Tatò-tifoseria) e la necessità da parte di Pavone di far luce sul "mea culpa" fatto nel weekend e sulle motivazioni che l'hanno portato a restare a Barletta, in un club che ad oggi non sembra avere "certezza del diman" (è infatti ripresa la trattativa Tatò-Di Cosola per la cessione del club). Dopo la pubblica ammenda fatta davanti ai tifosi domenica sul campo, oggi il direttore sportivo del Barletta Calcio è chiamato al confronto davanti a pc, taccuini e obiettivi per raccontare in conferenza stampa le ultime evoluzioni sul fronte biancorosso. Noi di Barlettalife.it saremo presenti alle 17 presso la Sala Stampa del "Cosimo Puttilli" per riportare in diretta sui vostri schermi le dichiarazioni più interessanti del contestato ds del Barletta Calcio:
Ore 17:00
Il direttore sportivo Giuseppe Pavone è in sede, la sala stampa si sta progressivamente riempiendo.
Ore 17:06
Da pochi secondi è cominciata la conferenza stampa del DS Giuseppe Pavone.
"Ho voluto fare questa conferenza stampa perchè ritengo che in tutto questo tempo si siano accavallate notizie, pareri opinioni, per cui c'è un pò di confusione. Ho voluto questa conferenza per cercare di rimettere ordine alle situazioni e spiegare tutte quelle che sono le idee. Chiedo scusa per questa situazione in cui vive il Barletta Calcio. Chiedo scusa ai tifosi e ai barlettani. Non ritenevo di arrivare a vedere il Barletta in questa sitauzione. Questa programmazione è solo merito mio. Non c'entra Tatò, a cui vanno i miei ringraziamenti per la pazienza che continua ad avere. Siccome è la prima volta che vengo a lavorare qui, probabilmente ho peccato di presunzione. Non volevo far bene, volevo sbalordire, volevo creare un progetto futuribile e dare al Barletta una continuità come società e costruire più in là una squadra molto forte che potesse ambire ad altre categorie. Capisco la delusione, ma il più deluso sono io. Come barlettano cercherò di porre riparo a tutte queste situazioni. Sono convinto che il gruppo sia valido. Probabilmente aveva bisogno di un tempo più lungo di crescita. Porremo, d'accordo con la società, dei puntelli in ogni reparto (uno per reparto). Cercheremo di arrivare alla salvezza".
Sulle dimissioni
"A volte, per giudicare le situazioni, bisogna vivere i momenti in cui vengono create. Domenica avevamo la vittoria in pugno, la squadra si è espressa molto bene, sia sul piano tecnico che sul piano agonistico. I primi amareggiati siamo noi. Poi sono rientrato nello spogliatoio e un vigile mi ha detto che c'erano i tifosi che mi aspettavano in campo. Una contestazione molto civile. Mi hanno detto che dovevo dimettermi. Io a Barletta non sono da solo: ho anche le mie radici qui, devo dar conto anche alla mia famiglia. Rientro nello spogliatoio, trovo un altro gruppo di tifosi, ci vado a parlare e inveiscono allo stesso modo. Ad un certo punto, se i miei concittadini non mi vogliono, me ne vado. Non è una situazione normale. Ho ritenuto che in questo momento fosse importante chiarire la situazione".
Sui rinforzi mancati per un "disastro tecnico"
"Vi pregherei di escludere il presidente. Il presidente ha avallato il mio progetto. Non lo faccio per proteggere il presidente, lo faccio per dire la verità".
Esonero di Novelli dopo il match di Frosinone
"In una conferenza stampa dissi: Novelli è mio fratello. Qualcuno pensava che io prendessi in giro qualcuno nel dirlo. Novelli è nato con noi, è cresciuto con noi, non ci conosciamo da un anno. Novelli aveva un settore giovanile in Svizzera. All'epoca il Foggia aveva anche la Salernitana. Noi lo richiamammo dalla Svizzera per poi fargli allenare Allievi e Berretti della Salernitana, formandosi sulle idee zemaniane. Quando dico che voglio bene a Novelli, è la verità. Novelli è un buon allenatore, altrimenti non l'avrei preso. Anche un gran lavoratore. Lui sapeva -e questo non è un rimprovero- che io venivo a casa mia: dovevamo sbalordire. Io ti do giovani promettenti, perchè è nella nostra indole fare questa tipologia di calcio. Ci sono 2 tipologie di calcio. Il calcio dei calciatori che ha un comun denominatore, il fallimento. C'è poi il calcio del sacrificio, della disciplina, del lavoro quotidiano. Lui appartiene a questo tipo di calcio. Lui mi chiese 4 giocatori esperti. Io gli presi Burzigotti e Di Bella, non gli presi altri due. Raffaele non è andato via perchè ha sbagliato, perchè non era buono, per tanti motivi. Purtroppo nella vita ci vuole anche un pò di fortuna. Mi sono trovato davanti ad un bivio: 8 partite, 3 punti. In quel momento devo pensare all'amicizia, ma anche all'azienda. Novelli è mio amico, ma ho imparato ad apprezzare e a rispettare anche la proprietà".
Rinforzi in ritardo: Allegretti dopo 11 turni, 6 rinforzi dopo 13.
"Pensavamo che la squadra si riprendesse più velocemente. Quando abbiamo capito che la squadra era entrata in un momento difficile. I ragazzi hanno fatto qualche partita con il timore di sbagliare. Ci sono state alcune partite in cui il pallone tra i piedi scottava. Abbiamo cercato di intervenire con altri elementi esperti per evitare queste ansie".
L'arrivo di Stringara, filosofia tattica diversa.
"Abbiamo preso Stringara perchè c'era un momento di scoramento nella squadra. Stringara è un ottimo allenatore e trasmette energia, vigoria, entusiasmo, forza d'urto. Abbiamo scelto lui per questo. Avevamo bisogno di un motivatore che desse la scossa alla squadra".
Passo per ottenere la salvezza
"Ora si fanno i conti, ma io ho imparato che nel calcio non si fanno i conti. Il calcio è giocare domenicalmente, poi si vede. Ci sono squadre che ora possono sembrare irraggiungibili, domani saranno raggiungibili. L'anno scorso noi andammo a giocare a Monza con la Tritium, noi eravamo terzultimi. Noi ci siamo salvati con 2 mesi d'anticipo, loro sono arrivati poco più su".
C'è fiducia della società?
"Sento la fiducia del presidente Tatò. Crediamo in questo progetto. Siamo convinti che nonostante l'ultimo posto sia nascendo qualcosa di bello, di importante, anche come struttura".
Mercato del Barletta
"Siamo sul mercato, questo ve lo garantisco. Ora non posso dirvi niente. Siamo in dirittura d'arrivo con 2-3 giocatori che pensiamo possano dare la spinta giusta per far crescere la squadra da subito. Gilioli ha bisogno di fare preparazione atletica, e questo andava un pò oltre le nostre possibilità d'immediatezza".
Episodio di Liverani
"Oggi come oggi non possiamo esprimere nessun giudizio, perchè Viviano altrimenti dovrebbe essere cacciato dalla Fiorentina. L'errore ci sta, ma i portieri vanno valutati domenica dopo domenica. Non stiamo con le mani in mano, valutiamo tutto ogni giorno".
Meduri e De Leidi, da pupilli a delusioni? Castellani?
"Io penso che De Leidi sia partito così così, ma ora si sta consacrando come un buon difensore. Per quel che riguarda Meduri, l'anno scorso era titolare nella Nazionale Under 20. Bisogna un attimo aspettarli, avere pazienza. I giocatori devono anche ambientarsi in un progetto tecnico diverso. L'anno scorso è stato classificato come uno dei migliori giocatori della categoria. Castellani non ha mai giocato. Ora si è fatto male alla caviglia, non possiamo dare giudizi. Qualcuno non ha reso come dovrebbe. Qualcuno è tenero per la categoria.
Possibilità di inserire giovani in Prima Squadra
Ci sono molti elementi nel Settore Giovanile che lasciano buone prospettive. Ora non è il momento. Non possiamo addossare responsabilità a questi ragazzi".
Ore 17:40
Si conclude la conferenza stampa del DS Pavone.
Ore 17:00
Il direttore sportivo Giuseppe Pavone è in sede, la sala stampa si sta progressivamente riempiendo.
Ore 17:06
Da pochi secondi è cominciata la conferenza stampa del DS Giuseppe Pavone.
"Ho voluto fare questa conferenza stampa perchè ritengo che in tutto questo tempo si siano accavallate notizie, pareri opinioni, per cui c'è un pò di confusione. Ho voluto questa conferenza per cercare di rimettere ordine alle situazioni e spiegare tutte quelle che sono le idee. Chiedo scusa per questa situazione in cui vive il Barletta Calcio. Chiedo scusa ai tifosi e ai barlettani. Non ritenevo di arrivare a vedere il Barletta in questa sitauzione. Questa programmazione è solo merito mio. Non c'entra Tatò, a cui vanno i miei ringraziamenti per la pazienza che continua ad avere. Siccome è la prima volta che vengo a lavorare qui, probabilmente ho peccato di presunzione. Non volevo far bene, volevo sbalordire, volevo creare un progetto futuribile e dare al Barletta una continuità come società e costruire più in là una squadra molto forte che potesse ambire ad altre categorie. Capisco la delusione, ma il più deluso sono io. Come barlettano cercherò di porre riparo a tutte queste situazioni. Sono convinto che il gruppo sia valido. Probabilmente aveva bisogno di un tempo più lungo di crescita. Porremo, d'accordo con la società, dei puntelli in ogni reparto (uno per reparto). Cercheremo di arrivare alla salvezza".
Sulle dimissioni
"A volte, per giudicare le situazioni, bisogna vivere i momenti in cui vengono create. Domenica avevamo la vittoria in pugno, la squadra si è espressa molto bene, sia sul piano tecnico che sul piano agonistico. I primi amareggiati siamo noi. Poi sono rientrato nello spogliatoio e un vigile mi ha detto che c'erano i tifosi che mi aspettavano in campo. Una contestazione molto civile. Mi hanno detto che dovevo dimettermi. Io a Barletta non sono da solo: ho anche le mie radici qui, devo dar conto anche alla mia famiglia. Rientro nello spogliatoio, trovo un altro gruppo di tifosi, ci vado a parlare e inveiscono allo stesso modo. Ad un certo punto, se i miei concittadini non mi vogliono, me ne vado. Non è una situazione normale. Ho ritenuto che in questo momento fosse importante chiarire la situazione".
Sui rinforzi mancati per un "disastro tecnico"
"Vi pregherei di escludere il presidente. Il presidente ha avallato il mio progetto. Non lo faccio per proteggere il presidente, lo faccio per dire la verità".
Esonero di Novelli dopo il match di Frosinone
"In una conferenza stampa dissi: Novelli è mio fratello. Qualcuno pensava che io prendessi in giro qualcuno nel dirlo. Novelli è nato con noi, è cresciuto con noi, non ci conosciamo da un anno. Novelli aveva un settore giovanile in Svizzera. All'epoca il Foggia aveva anche la Salernitana. Noi lo richiamammo dalla Svizzera per poi fargli allenare Allievi e Berretti della Salernitana, formandosi sulle idee zemaniane. Quando dico che voglio bene a Novelli, è la verità. Novelli è un buon allenatore, altrimenti non l'avrei preso. Anche un gran lavoratore. Lui sapeva -e questo non è un rimprovero- che io venivo a casa mia: dovevamo sbalordire. Io ti do giovani promettenti, perchè è nella nostra indole fare questa tipologia di calcio. Ci sono 2 tipologie di calcio. Il calcio dei calciatori che ha un comun denominatore, il fallimento. C'è poi il calcio del sacrificio, della disciplina, del lavoro quotidiano. Lui appartiene a questo tipo di calcio. Lui mi chiese 4 giocatori esperti. Io gli presi Burzigotti e Di Bella, non gli presi altri due. Raffaele non è andato via perchè ha sbagliato, perchè non era buono, per tanti motivi. Purtroppo nella vita ci vuole anche un pò di fortuna. Mi sono trovato davanti ad un bivio: 8 partite, 3 punti. In quel momento devo pensare all'amicizia, ma anche all'azienda. Novelli è mio amico, ma ho imparato ad apprezzare e a rispettare anche la proprietà".
Rinforzi in ritardo: Allegretti dopo 11 turni, 6 rinforzi dopo 13.
"Pensavamo che la squadra si riprendesse più velocemente. Quando abbiamo capito che la squadra era entrata in un momento difficile. I ragazzi hanno fatto qualche partita con il timore di sbagliare. Ci sono state alcune partite in cui il pallone tra i piedi scottava. Abbiamo cercato di intervenire con altri elementi esperti per evitare queste ansie".
L'arrivo di Stringara, filosofia tattica diversa.
"Abbiamo preso Stringara perchè c'era un momento di scoramento nella squadra. Stringara è un ottimo allenatore e trasmette energia, vigoria, entusiasmo, forza d'urto. Abbiamo scelto lui per questo. Avevamo bisogno di un motivatore che desse la scossa alla squadra".
Passo per ottenere la salvezza
"Ora si fanno i conti, ma io ho imparato che nel calcio non si fanno i conti. Il calcio è giocare domenicalmente, poi si vede. Ci sono squadre che ora possono sembrare irraggiungibili, domani saranno raggiungibili. L'anno scorso noi andammo a giocare a Monza con la Tritium, noi eravamo terzultimi. Noi ci siamo salvati con 2 mesi d'anticipo, loro sono arrivati poco più su".
C'è fiducia della società?
"Sento la fiducia del presidente Tatò. Crediamo in questo progetto. Siamo convinti che nonostante l'ultimo posto sia nascendo qualcosa di bello, di importante, anche come struttura".
Mercato del Barletta
"Siamo sul mercato, questo ve lo garantisco. Ora non posso dirvi niente. Siamo in dirittura d'arrivo con 2-3 giocatori che pensiamo possano dare la spinta giusta per far crescere la squadra da subito. Gilioli ha bisogno di fare preparazione atletica, e questo andava un pò oltre le nostre possibilità d'immediatezza".
Episodio di Liverani
"Oggi come oggi non possiamo esprimere nessun giudizio, perchè Viviano altrimenti dovrebbe essere cacciato dalla Fiorentina. L'errore ci sta, ma i portieri vanno valutati domenica dopo domenica. Non stiamo con le mani in mano, valutiamo tutto ogni giorno".
Meduri e De Leidi, da pupilli a delusioni? Castellani?
"Io penso che De Leidi sia partito così così, ma ora si sta consacrando come un buon difensore. Per quel che riguarda Meduri, l'anno scorso era titolare nella Nazionale Under 20. Bisogna un attimo aspettarli, avere pazienza. I giocatori devono anche ambientarsi in un progetto tecnico diverso. L'anno scorso è stato classificato come uno dei migliori giocatori della categoria. Castellani non ha mai giocato. Ora si è fatto male alla caviglia, non possiamo dare giudizi. Qualcuno non ha reso come dovrebbe. Qualcuno è tenero per la categoria.
Possibilità di inserire giovani in Prima Squadra
Ci sono molti elementi nel Settore Giovanile che lasciano buone prospettive. Ora non è il momento. Non possiamo addossare responsabilità a questi ragazzi".
Ore 17:40
Si conclude la conferenza stampa del DS Pavone.
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