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Calcio
Barletta, a Lecce una sconfitta da cui ripartire
Dalla sfida persa nel Salento diversi spunti utili per il futuro
Barletta - lunedì 8 settembre 2014
10.58
Non era tutto perfetto la scorsa settimana, non è tutto da buttare adesso. Il Barletta non era da serie B prima e non è da serie D ora. Nella vita ci vuole equilibrio, e solo, e soltanto quello si deve provare ad utilizzare quando si vanno a fare valutazioni su una squadra all'indomani della seconda giornata di campionato, al netto di una sconfitta a testa alta contro la favorita numero uno alla vittoria finale del campionato.
Sconfitta meritata, ma si poteva osare di più
Mettiamo subito le cose in chiaro: nonostante il gol fosse molto probabilmente in fuorigioco e nonostante davvero per pochissimo il "Pitone" Biancolino non abbia lasciato il suo marchio regalando il pari al Barletta, la sconfitta, seppur subita a testa alta, è sostanzialmente meritata, se pensiamo ai miracoli di Liverani ed ai gol falliti ad un passo dalla porta da Della Rocca nel primo tempo e da Mannini nella ripresa. I biancorossi, non dimentichiamolo, si presentavano al cospetto di una corazzata e per larghi tratti hanno subito la forza dell'avversario. Eppure dagli spalti del "Via del Mare" si è avuta una sensazione, quella di un Barletta padrone del campo per alcuni tratti del match ma incapace di essere audace, incapace di colpire ed affondare un avversario che nonostante la sua forza, soprattutto prima del vantaggio appariva vulnerabile, anche in virtù della sconfitta subita contro la Lupa Roma e della grandissima pressione psicologica di dover assolutamente vincere. Ancora una volta però i biancorossi hanno mostrato una lacuna già emersa contro il Messina e confermata da mister Sesia, ovvero: tanto gioco poche conclusioni.
De Rose e Meola in rampa di lancio con Dell'Agnello e Biancolino
L'audacia di cui si parlava con conseguente miglioramento del peso in zona gol potrebbe arrivare anche da alcune scelte di uomini che per diversi motivi fino a questo momento non hanno mai ricevuto i galloni di titolare. Analizzando in base ai reparti, e partendo dalla difesa, viene subito in mente il nome di Meola che potrebbe prendere il posto di un Regno che dopo la buona prova contro il Messina, ieri è stato messo in seria difficoltà da un Doumbia incontenibile. Sicuramente, il cliente per il terzino ex Gubbio non era dei più semplici da affrontare, e il giudizio non può essere perentorio, ma probabilmente l'innesto di Meola può garantire qualcosa di più dal punto di vista della propositività in vista di una sfida come quella con il Cosenza che si deve provare a vincere. Proseguendo la disamina con il centrocampo, vien fuori chiaramente il nome di De Rose. Il centrocampista ex Reggina è stato sicuramente uno dei migliori a Lecce, garantendo dinamismo e corsa e sfiorando anche il gol del pareggio con un tiro da fuori. A lasciargli il posto dal 1', come accaduto a Lecce dal 45' dovrebbe essere Oscar Branzani che proprio non riesce a convincere. Anche al "Via del Mare" il mediano napoletano, è apparso spaesato e fuori contesto, e nonostante sia l'unico calciatore nella rosa dei centrocampisti ad abbinare alla corsa anche un buon contributo di muscoli e centimetri, appare difficilmente riproponibile dal 1' anche nel match di sabato prossimo. Infine, arriviamo al reparto offensivo, che a Lecce ha pagato dazio alla giornata negativa di Roberto Floriano. Era comprensibile che il numero 7 non potesse sempre togliere le castagne dal fuoco, ed a questo punto appare anche chiaro che l'inserimento di Dell'Agnello o Biancolino possa permettere di avere maggior peso in avanti, restituendo il generosissimo Ameth Fall al suo ruolo naturale di esterno e magari permettendo a Venitucci di offrire il suo fosforo al centrocampo. Queste soluzioni, saranno proposte contro il Cosenza? In settimana, mister Sesia valuterà la situazione.
Tifosi encomiabili, entusiasmo da non disperdere
Se il Barletta è uscito sconfitto dal rettangolo verde del "Via del Mare", lo stesso non si può dire degli spalti, dove circa 400 tifosi hanno dato spettacolo incitando la squadra per 90 minuti ed applaudendola al termine della gara, apprezzandone lo spirito di sacrificio. La trasferta leccese, è stata davvero molto bella e la partecipazione emotiva dei supporter biancorossi è apparsa rigenerata da un entusiasmo positivo e trascinante. Fermo restando che anche nelle due scorse sciagurate stagioni, il Barletta ha avuto al suo fianco una tifoseria encomiabile, è importante continuare a far bene per tenere viva l'attenzione, non solo dei fedelissimi ma anche di coloro i quali hanno bisogno di una scintilla per accendersi, e, va detto, ai barlettani basta davvero poco per riaccendere la passione, mai realmente sopita, per la squadra della propria città.
Sconfitta meritata, ma si poteva osare di più
Mettiamo subito le cose in chiaro: nonostante il gol fosse molto probabilmente in fuorigioco e nonostante davvero per pochissimo il "Pitone" Biancolino non abbia lasciato il suo marchio regalando il pari al Barletta, la sconfitta, seppur subita a testa alta, è sostanzialmente meritata, se pensiamo ai miracoli di Liverani ed ai gol falliti ad un passo dalla porta da Della Rocca nel primo tempo e da Mannini nella ripresa. I biancorossi, non dimentichiamolo, si presentavano al cospetto di una corazzata e per larghi tratti hanno subito la forza dell'avversario. Eppure dagli spalti del "Via del Mare" si è avuta una sensazione, quella di un Barletta padrone del campo per alcuni tratti del match ma incapace di essere audace, incapace di colpire ed affondare un avversario che nonostante la sua forza, soprattutto prima del vantaggio appariva vulnerabile, anche in virtù della sconfitta subita contro la Lupa Roma e della grandissima pressione psicologica di dover assolutamente vincere. Ancora una volta però i biancorossi hanno mostrato una lacuna già emersa contro il Messina e confermata da mister Sesia, ovvero: tanto gioco poche conclusioni.
De Rose e Meola in rampa di lancio con Dell'Agnello e Biancolino
L'audacia di cui si parlava con conseguente miglioramento del peso in zona gol potrebbe arrivare anche da alcune scelte di uomini che per diversi motivi fino a questo momento non hanno mai ricevuto i galloni di titolare. Analizzando in base ai reparti, e partendo dalla difesa, viene subito in mente il nome di Meola che potrebbe prendere il posto di un Regno che dopo la buona prova contro il Messina, ieri è stato messo in seria difficoltà da un Doumbia incontenibile. Sicuramente, il cliente per il terzino ex Gubbio non era dei più semplici da affrontare, e il giudizio non può essere perentorio, ma probabilmente l'innesto di Meola può garantire qualcosa di più dal punto di vista della propositività in vista di una sfida come quella con il Cosenza che si deve provare a vincere. Proseguendo la disamina con il centrocampo, vien fuori chiaramente il nome di De Rose. Il centrocampista ex Reggina è stato sicuramente uno dei migliori a Lecce, garantendo dinamismo e corsa e sfiorando anche il gol del pareggio con un tiro da fuori. A lasciargli il posto dal 1', come accaduto a Lecce dal 45' dovrebbe essere Oscar Branzani che proprio non riesce a convincere. Anche al "Via del Mare" il mediano napoletano, è apparso spaesato e fuori contesto, e nonostante sia l'unico calciatore nella rosa dei centrocampisti ad abbinare alla corsa anche un buon contributo di muscoli e centimetri, appare difficilmente riproponibile dal 1' anche nel match di sabato prossimo. Infine, arriviamo al reparto offensivo, che a Lecce ha pagato dazio alla giornata negativa di Roberto Floriano. Era comprensibile che il numero 7 non potesse sempre togliere le castagne dal fuoco, ed a questo punto appare anche chiaro che l'inserimento di Dell'Agnello o Biancolino possa permettere di avere maggior peso in avanti, restituendo il generosissimo Ameth Fall al suo ruolo naturale di esterno e magari permettendo a Venitucci di offrire il suo fosforo al centrocampo. Queste soluzioni, saranno proposte contro il Cosenza? In settimana, mister Sesia valuterà la situazione.
Tifosi encomiabili, entusiasmo da non disperdere
Se il Barletta è uscito sconfitto dal rettangolo verde del "Via del Mare", lo stesso non si può dire degli spalti, dove circa 400 tifosi hanno dato spettacolo incitando la squadra per 90 minuti ed applaudendola al termine della gara, apprezzandone lo spirito di sacrificio. La trasferta leccese, è stata davvero molto bella e la partecipazione emotiva dei supporter biancorossi è apparsa rigenerata da un entusiasmo positivo e trascinante. Fermo restando che anche nelle due scorse sciagurate stagioni, il Barletta ha avuto al suo fianco una tifoseria encomiabile, è importante continuare a far bene per tenere viva l'attenzione, non solo dei fedelissimi ma anche di coloro i quali hanno bisogno di una scintilla per accendersi, e, va detto, ai barlettani basta davvero poco per riaccendere la passione, mai realmente sopita, per la squadra della propria città.

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