
Cronaca
“Verità e giustizia per Francesco”: un manifesto tappezzerà Barletta
L’appello dei genitori del 26enne ucciso lo scorso 25 aprile
Barletta - martedì 1 luglio 2025
11.17
Un'immagine solare di Francesco, il mare sullo sfondo e una frase che pesa come un macigno: "Tutti sanno, tutti parlano ma non succede ancora nulla!". È il messaggio che presto comparirà sui muri di Barletta attraverso un manifesto voluto dalla famiglia del 26enne Francesco Diviesti, brutalmente ucciso il 25 aprile scorso e ritrovato carbonizzato quattro giorni dopo in un rudere tra Canosa e Minervino Murge.
A darne notizia è l'avvocato Michele Cianci, legale della famiglia Diviesti: «Il papà e la mamma sono molto provati da quanto è accaduto a Francesco e ancora più provati per quanto sta accadendo fino ad oggi. In città tutti sanno cosa è accaduto e tutti parlano del crudele omicidio di Francesco. Sono trascorsi oltre due mesi da quando sono emersi i nomi, i cognomi e gli indirizzi di ben cinque indagati, ma ad oggi tutto tace».
Da qui la decisione di rompere il silenzio con un'iniziativa visiva, forte, condivisa anche sui social: «Questo silenzio logora ancora di più l'animo di tutti i familiari e conoscenti di Francesco come, certamente, logora anche le famiglie degli indagati. Per far sì che si smuova qualcosa, per fare emergere la verità ed ottenere giustizia, Carlo e Maria hanno deciso di fare questo manifesto che sarà affisso per la città».
Una richiesta accorata, che attraversa l'intera comunità.
A darne notizia è l'avvocato Michele Cianci, legale della famiglia Diviesti: «Il papà e la mamma sono molto provati da quanto è accaduto a Francesco e ancora più provati per quanto sta accadendo fino ad oggi. In città tutti sanno cosa è accaduto e tutti parlano del crudele omicidio di Francesco. Sono trascorsi oltre due mesi da quando sono emersi i nomi, i cognomi e gli indirizzi di ben cinque indagati, ma ad oggi tutto tace».
Da qui la decisione di rompere il silenzio con un'iniziativa visiva, forte, condivisa anche sui social: «Questo silenzio logora ancora di più l'animo di tutti i familiari e conoscenti di Francesco come, certamente, logora anche le famiglie degli indagati. Per far sì che si smuova qualcosa, per fare emergere la verità ed ottenere giustizia, Carlo e Maria hanno deciso di fare questo manifesto che sarà affisso per la città».
Una richiesta accorata, che attraversa l'intera comunità.