In memoria del disastro ferroviario
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Cronaca

Strage ferroviaria, il grido di giustizia: «Sia fatta luce sulla tragedia»

La nota del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del V anniversario del disastro ferroviario verificatosi nel tratto tra Andria e Corato il 12 luglio del 2016, in cui persero la vita 23 persone e altre 50 rimasero ferite, si unisce al grido di giustizia dei famigliari delle vittime.

«Com'è ben noto, la ricorrenza coincide con una delle udienze del processo in corso davanti alla Corte di Assise del tribunale di Trani» scrive il prof. Romano Pesavento, presidente del coordinamento.

«Ci auguriamo - prosegue - che sia fatta luce al più presto sulla tragedia onde evitare una possibile prescrizione dei reati. È giusto che chi ha sbagliato debba pagare e che la giustizia possa fare chiarezza e individuare al più presto i responsabili.

La legalità deve essere ripristinata; il diritto alla vita è un diritto fondamentale dell'uomo ed è sancito dall'art. 3 della DUDU (Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della sua persona) e dagli articoli 1,2,3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Inoltre la nostra Costituzione in merito al diritto alla vita riconosce anche se implicitamente la sua tutela quando fa riferimento all'art. 2 in cui vengono menzionati diritti inviolabili dell'uomo previsti dalla DUDU.

Il CNDDU in tale occasione pubblicherà sui propri canali social (pagina Facebook e sito) una locandina a sostegno della battaglia per la verità sulla strage ferroviari di Corato – Andria.

Riteniamo fondamentale il contributo del mondo della scuola nell'analizzare, commemorare anche i fatti drammatici come quello di Andria – Corato per far comprendere quanto coltivare i valori della legalità sia importante: dall'operaio che deve curare la manutenzione, al cittadino che può eventualmente testimoniare, dal carabiniere che svolge il suo servizio per la tutela dell'ordine pubblico al giudice che deve emettere una sentenza, dal giornalista che deve raccontare i fatti al docente che deve dialogare costantemente con i suoi studenti».
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