Schiuma Ciappetta Camaggio
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Territorio

Soluzioni per Ciappetta Camaggio, questa mattina l'incontro con le autorità

Incontro fra le aziende colpite e le autorità di Provincia e Regione. Responsabilità politica da decretarsi

A pochi gioni dell'esondazione del Ciappetta Camaggio si fanno i conti con una dura realtà che ha portato al fermo di sedici aziende e otto privati che si ritrovano a rimboccarsi le maniche per cercare disperatamente di salvare ciò che resta dei propri sforzi di anni di lavoro.

Dopo il sopralluogo avvenuto nella giornata di ieri alle attività colpite, Nicola Maffei ha convocato una riunione alla quale questa mattina parteciperanno oltre agli attesi responsabili delle aziende, i rappresentanti della provincia di Barletta-Andria-Trani unitamente a quelli della regione Puglia e le unità di bacino.

Non è casuale dire che si ritrovano in questa situazione, infatti, esattamente 12 anni fa, il 9 novembre del 1999, è accaduto lo stesso episodio: per l'esondazione del canale si assistette alla visione di aziende sommerse da tre metri d'acqua, le Casermette inondate, una zona mestamente intrappolata in un angolo di città. La fortuna ha voluto che l'esondazione avvenisse di domenica, quando gli operai delle imprese non erano al lavoro, altrimenti avremmo rischiato di dover fare i conti con una tragedia. Quegli stessi operai, 200 per l'esattezza, rischiano oggi il posto di lavoro, almeno fino a quando la situazione non sarà ristabilita e le aziende investite dalla fetida ondata, costantemente in pericolo ogni volta che il canale (effettiva fogna a cielo aperto) minaccia la fuoriuscita dagli argini per una pioggia oltre misura, non tornino agibili e produttive.

Da più frangenti si invoca alla responsabilità politica, da decretarsi in questo incontro, con, innanzitutto, le soluzioni da attuarsi per il ripristino delle aree colpite e per arginare i danni possibili esondazioni prossime. La priorità deve divenire la lotta al dissesto idrogeologico.




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