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Non dimentichiamo l’Archivio di Stato di Barletta

Michele Grimaldi risponde alla nostra intervista a Giusy Caroppo. Sei lustri di storia per la sezione barlettana dell’Archivio di Stato

Barletta e la sua cultura, quel binomio forte che coinvolge politici, operatori del settore e società civile nella valorizzazione profonda dei nostri tesori più preziosi. Contestualmente al felice riscontro della nostra intervista all'assessore Giusy Caroppo, arriva l'intervento di Michele Grimaldi, funzionario dell'Archivio di Stato di Barletta, che alla luce delle risposte dell'assessore ricorda a tutti l'esistenza di un altro tesoro, più trascurato degli altri: l'Archivio di Stato.

«In un recente intervento avevo fatto notare come a Barletta è purtroppo poco, troppo poco, l'interesse a valorizzare e proteggere quel patrimonio culturale che potrebbe, anzi dovrebbe, costituire la prima risorsa economica stante il "famigerato" patto di stabilità e rappresentavo la mia speranza affinché la nuova giunta fosse formata da figure le quali avessero almeno il polso del settore che avrebbero amministrato.

Il Sindaco, sicuramente non spinto dalla mia sommessa speranza, ha scelto quale responsabile del settore Beni Culturali la dott.ssa Giusy Caroppo, ed ha quindi accolto i miei auspici affidando la responsabilità di un settore cruciale, se non fondamentale, dell'intera economia locale ad una professionista che nell'ambito cultura ci lavora ( e bene ) da diversi anni.

Leggendo attentamente l'interessantissima intervista rilasciata a Barlettalife nella quale, praticamente, presenta le linee programmatiche del suo assessorato, ho notato (ahimè!) che ancora una volta il settore archivio storico del Comune di Barletta non viene incluso nel "tesoro" di beni culturali della nostra Città. Mi permetto di riportare questa dimenticanza perché (della serie "… non tutti sanno che") l'incredibile, per quantità e soprattutto qualità, documentazione attualmente depositata presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, è di proprietà comunale e la continua e proficua collaborazione tra l'Ente cittadino e l'Archivio di Stato, ha portato nei quasi 40 anni di vita della sezione d'archivio, ad una serie di iniziative che hanno fatto conoscere quale tesoro si conservava nei depositi dell'istituto culturale statale. Dimenticanza, quella dell'assessore, che è del tutto accettabile vista la mole enorme di lavoro alla quale si è trovata dinanzi una volta che si è insediata nel suo ruolo.

Ma, come diceva qualcuno, " repetita juvant " e quindi mi permetto, da addetto ai lavori, come la dott.ssa Caroppo sa bene, di effettuare un veloce "ripasso" sulla consistenza del tesoretto rappresentato dall'archivio storico del Comune di Barletta conservato presso la Sezione di Archivio. I documenti (circa 20.000 cartelle!!!) relativi a questo fondo, hanno una datazione che va dagli inizi del XVI secolo sino all'immediato secondo dopoguerra e rappresentano l'indispensabile "guida" se si vuole effettuare una fedele ricostruzione della vita economica, amministrativa e religiosa della Città di Barletta nell'arco di quasi 500 anni.

Enunciato così freddamente si potrebbe pensare che il lavoro, di 35 anni, sia consistito esclusivamente nella schedatura di una vera e propria "montagna" di carte invece, come prevedono le nuove direttive del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, si è operato in maniera incessante per dare la possibilità, a chiunque lo volesse, di conoscere e conseguentemente accostarsi alle vicende che hanno caratterizzato la Storia della Città e dell'intero territorio ora Provincia. Per far questo si è pensato di intraprendere vere e proprie "operazioni di divulgazione" che hanno coperto un arco di tempo di 20 anni dal 1983 sino al 2005.

Tutto ciò ha fatto si che, in sei lustri di storia, la Sezione di Archivio di Stato di Barletta crescesse in maniera esponenziale e da semplice e sconosciuto ufficio statale, arrivasse ad essere un punto di riferimento dell'intero panorama culturale del Nord Barese, Sud Foggiano e parte confinante della Basilicata candidandosi, con tutte le "carte" in regola, a sede del prestigioso ed importante Archivio di Stato della Provincia di Barletta-Andria-Trani, tenendo presente che a breve (si spera !) l'ex edificio religioso di San Giovanni di Dio, sarà la sua nuova prestigiosa sede, avendo in se tutti i requisiti necessari ed utili per rendere un istituto culturale consono alle sue principali e imprescindibili peculiarità e cioè agevolare la consultazione dei tanti ed interessanti fondi che costituiscono un vero e proprio tesoro per i ricercatori, gli amanti della storia, i "curiosi" e gli intenditori della architettura storica della quale l'ex convento è un vero e proprio gioiello. Basti pensare all'ex sala refettorio che sarà adibita a contenitore per conferenze, mostre e incontri culturali, considerata dagli esperti una "chicca" dal punto di vista architettonico e logistico visto che nella stessa possono essere ospitate 200 persone.

E per far tutto ciò, fondamentale sarà aver accanto figure istituzionali importantissime come quelle del Sindaco di Barletta Cascella e del suo assessore ai Beni Culturali Caroppo i quali, di questo ne siamo più che sicuri, vorranno operare in maniera forte e decisa affinché la nostra Città non venga depauperata di un ulteriore bene».
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