
La città
Musica e arte, 280 persone in visita per l'"Anteprima d'archivio"
L'evento è stato organizzato da “The Walkers – Free Walking Tour Barletta” e il Laboratorio di immaginazione urbana
Barletta - mercoledì 19 febbraio 2020
18.27
Le porte del grande edificio che custodirà l'Archivio di Stato si sono aperte per la prima volta domenica scorsa. Circa 280 persone, tra barlettani e cittadini dei comuni vicini, hanno percorso gli ampi spazi interni con il naso all'insù, affascinate dalle alte volte. Un'"Anteprima d'Archivio" questo il nome dell'evento che ha buttato giù dal letto famiglie e ragazzi che spesso restano in letargo fino al momento del ragù.
Ancora una volta sono i più giovani ad aver avviato un progetto di riscoperta delle bellezze architettoniche di Barletta. Si tratta dell'associazione culturale "The Walkers – Free Walking Tour Barletta" che con il contributo del Laboratorio di immaginazione urbana, un gruppo di giovani architetti (Marco Bruno, Massimiliano Cafagna, Lucia Dimonte, Alessandra Rutigliano, Giuseppe Tupputi, Francesco Delrosso e Saverio Rociala), hanno proseguito la rassegna di visite guidate alla scoperta delle strutture del centro storico, vivide e chiare testimonianze del valore storico e artistico della città della Disfida. La musica elettronica e il suono della batteria risuonano al pianoterra dell'ex Convento di San Giovanni di Dio, in via Manfredi, per poi intrecciarsi con la danza. I musicisti sono Ignazio Leone e Francesco Paolo Sguera che accompagnano la ballerina Maria Campese. «Il progetto "Contact" nasce dal desiderio di dar voce agli spazi urbani della nostra città attraverso la danza e la musica. Anche per noi è un'anteprima, contiamo infatti di proseguire il racconto dei luoghi dimenticati attraverso la nostra arte – conclude Maria Campese».
Il viaggio alla scoperta delle Confraternite che si sono avvicendate nei secoli e i racconti dei pellegrini di passaggio da Barletta per raggiungere la Terra Santa sono stati curati dalle guide turistiche abilitate Alessandro Cascella, Erica Davanzante, Roberta Colucci e dalla storica dell'arte Simona Falcetta: «Tutto questo è il proseguo naturale di una serie di iniziative che stiamo dedicando agli edifici che fanno parte della storia di Barletta, caduti nel dimenticatoio a causa di coloro che hanno preferito abbattere piuttosto che valorizzare – spiega Simona Falcetta. Il nostro obiettivo è dunque fare in modo che i luoghi siano tutti fruibili perché ci appartengono. Abbiamo voluto consegnare una fotografia di ciò che sarà l'Archivio di Stato, ma non ci fermiamo qui perché il 4 aprile abbiamo in programma un evento che coinvolgerà il Palazzo della Prefettura, e successivamente il convento di Sant'Andrea che purtroppo cade in malora».
Non il primo evento dedicato al patrimonio barlettano. Infatti, la prima visita ha visto come protagonista Palazzo Tresca, edificio che per poco non ha conosciuto una fine tragica. «Vogliamo fare in modo che non si ripetano più gesti sconsiderati come quelli a opera del sindaco Franco Borgia nel lontano 1965 quando ha abbattuto la caserma Fieramosca e parte della chiesa della Santissima Trinità – conclude la storica dell'arte». Il pianoterra dell'ex Convento di San Giovanni di Dio sarà lasciato privo di arredamenti per celebrare la sua eterna bellezza e ospitare futuri eventi culturali. Il primo piano, invece, ospiterà quattro chilometri di scaffali e quarantamila cartelle. «I lavori dovrebbero essere consegnati il 24 febbraio – spiega il direttore dell'Archivio di Stato Michele Grimaldi. Attualmente siamo in fitto in via F. D'Aragona ma siamo parecchio stretti. Pensate che per il trasloco sono destinati circa 50 mila euro; i nostri archivi dovranno essere trasportati a blocchi con cura e attenzione, posizionati nella medesima posizione altrimenti saranno vani quarant'anni del mio lavoro».
Una domenica mattina come poche dedicata alla riscoperta e rinascita, che si è conclusa con la consegna di una cartolina dell'ex Converto per tutti i partecipanti e le note del sassofonista Pasquale Calò.
Ancora una volta sono i più giovani ad aver avviato un progetto di riscoperta delle bellezze architettoniche di Barletta. Si tratta dell'associazione culturale "The Walkers – Free Walking Tour Barletta" che con il contributo del Laboratorio di immaginazione urbana, un gruppo di giovani architetti (Marco Bruno, Massimiliano Cafagna, Lucia Dimonte, Alessandra Rutigliano, Giuseppe Tupputi, Francesco Delrosso e Saverio Rociala), hanno proseguito la rassegna di visite guidate alla scoperta delle strutture del centro storico, vivide e chiare testimonianze del valore storico e artistico della città della Disfida. La musica elettronica e il suono della batteria risuonano al pianoterra dell'ex Convento di San Giovanni di Dio, in via Manfredi, per poi intrecciarsi con la danza. I musicisti sono Ignazio Leone e Francesco Paolo Sguera che accompagnano la ballerina Maria Campese. «Il progetto "Contact" nasce dal desiderio di dar voce agli spazi urbani della nostra città attraverso la danza e la musica. Anche per noi è un'anteprima, contiamo infatti di proseguire il racconto dei luoghi dimenticati attraverso la nostra arte – conclude Maria Campese».
Il viaggio alla scoperta delle Confraternite che si sono avvicendate nei secoli e i racconti dei pellegrini di passaggio da Barletta per raggiungere la Terra Santa sono stati curati dalle guide turistiche abilitate Alessandro Cascella, Erica Davanzante, Roberta Colucci e dalla storica dell'arte Simona Falcetta: «Tutto questo è il proseguo naturale di una serie di iniziative che stiamo dedicando agli edifici che fanno parte della storia di Barletta, caduti nel dimenticatoio a causa di coloro che hanno preferito abbattere piuttosto che valorizzare – spiega Simona Falcetta. Il nostro obiettivo è dunque fare in modo che i luoghi siano tutti fruibili perché ci appartengono. Abbiamo voluto consegnare una fotografia di ciò che sarà l'Archivio di Stato, ma non ci fermiamo qui perché il 4 aprile abbiamo in programma un evento che coinvolgerà il Palazzo della Prefettura, e successivamente il convento di Sant'Andrea che purtroppo cade in malora».
Non il primo evento dedicato al patrimonio barlettano. Infatti, la prima visita ha visto come protagonista Palazzo Tresca, edificio che per poco non ha conosciuto una fine tragica. «Vogliamo fare in modo che non si ripetano più gesti sconsiderati come quelli a opera del sindaco Franco Borgia nel lontano 1965 quando ha abbattuto la caserma Fieramosca e parte della chiesa della Santissima Trinità – conclude la storica dell'arte». Il pianoterra dell'ex Convento di San Giovanni di Dio sarà lasciato privo di arredamenti per celebrare la sua eterna bellezza e ospitare futuri eventi culturali. Il primo piano, invece, ospiterà quattro chilometri di scaffali e quarantamila cartelle. «I lavori dovrebbero essere consegnati il 24 febbraio – spiega il direttore dell'Archivio di Stato Michele Grimaldi. Attualmente siamo in fitto in via F. D'Aragona ma siamo parecchio stretti. Pensate che per il trasloco sono destinati circa 50 mila euro; i nostri archivi dovranno essere trasportati a blocchi con cura e attenzione, posizionati nella medesima posizione altrimenti saranno vani quarant'anni del mio lavoro».
Una domenica mattina come poche dedicata alla riscoperta e rinascita, che si è conclusa con la consegna di una cartolina dell'ex Converto per tutti i partecipanti e le note del sassofonista Pasquale Calò.


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