Politica
Minacciato un attivista del Movimento 5 Stelle di Barletta
Sul foglio anomino la frase "Parli troppo, la prossima volta ti tagliamo la lingua"
Barletta - mercoledì 30 settembre 2015
10.33
Si tratterebbe di una grave minaccia quella ricevuta due giorni fa, tramite una lettera anomina, da un attivista del Movimento 5 Stelle di Barletta. Michele Partucci, 24 anni, ha pubblicato la fotografia del foglio di minaccia accompagnato dal seguente testo: "A quanto pare parlo troppo (a dire il vero questo lo sapevo già) e la prossima volta, dicono, che mi taglieranno la lingua. Mi resteranno comunque le mani per scrivere, come ha sottolineato un compagno attivista. A parte gli scherzi ho denunciato tutto alle autorità competenti, accompagnato dall'amico attivista Savio Chiariello. Se credono di intimidirmi così e di intimidire il gruppo di cui faccio parte con orgoglio sbagliano di grosso. Sento ancora più forza dopo questo atto vile, che mi fa e ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Non mi sento di accusare nessuno, so solo che ho parlato in questi giorni come in passato e continuerò a farlo».
Numerosi attestati di solidarietà sono giunti dagli amici e dai componenti del movimento a livello cittadino e non solo. «L'attacco a Michele Partucci - ha commentato Savio Chiariello - è un attacco al gruppo attivisti 5 stelle Barletta, è un attacco al Movimento 5 Stelle. Forse non è chiaro a chi ricorre a simili gesti che una intimidazione del genere non porta all'isolamento di chi la riceve ma alla piena consapevolezza di non essere solo, di far parte di un gruppo coeso, di una grande comunità solidale. E noi ovviamente, non ci facciamo intimidire».
Numerosi attestati di solidarietà sono giunti dagli amici e dai componenti del movimento a livello cittadino e non solo. «L'attacco a Michele Partucci - ha commentato Savio Chiariello - è un attacco al gruppo attivisti 5 stelle Barletta, è un attacco al Movimento 5 Stelle. Forse non è chiaro a chi ricorre a simili gesti che una intimidazione del genere non porta all'isolamento di chi la riceve ma alla piena consapevolezza di non essere solo, di far parte di un gruppo coeso, di una grande comunità solidale. E noi ovviamente, non ci facciamo intimidire».