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L'Acquedotto Pugliese deve diventare soggetto di diritto pubblico

Conferenza oggi a Barletta del Comitato 'Acqua Bene Comune'. Un confronto aperto alla cittadinanza alle ore 19:30

Il referendum del 12 e 13 giugno ha fatto emergere una chiara e manifesta volontà popolare che nessun rappresentante istituzionale o amministratore può ignorare: i cittadini italiani hanno rigettato qualsiasi possibilità di assoggettare la gestione delle risorse idriche a meccanismi e regole di mercato, chiedendo con il pronunciamento sul secondo quesito la cancellazione dell'articolo 154 del decreto legislativo 152/2006.

Come Comitato Provinciale BAT "Acqua Bene Comune" ci associamo allo sconcerto del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" e del Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua nel leggere sulla stampa le dichiarazioni del Presidente della Regione Nichi Vendola, intenzionato a non dare corso all'eliminazione delle remunerazioni del capitale investito sulla tariffa: troviamo davvero illogico e contradditorio sostenere il referendum (come, fra gli altri, ha fatto il SEL) per poi non rispettarne l'esito.

Vogliamo ricordare che tale legge, prima di essere emendata dall'assessore Amati, è stata concertata con il Comitato Pugliese e il Forum Italiano e approvata, come Decreto di Legge Regionale, dalla giunta Vendola, precedente e attuale, entrambe le volte all'unanimità. Recentemente l'assessore Campese ha appoggiato la presa di posizione del Presidente Vendola e il suo rifiuto ad abbassare le tariffe. A nostro parere in contraddizione con quello che dovrebbe essere lo spirito e l'obiettivo della nuova legge regionale sull'Acquedotto Pugliese.

Ricordiamo i punti, per noi dirimenti, che contestiamo delle legge, ormai noti:

- Ci chiediamo, prima di ogni altra cosa, se l'Acquedotto diventerà realmente un soggetto di diritto pubblico (e quale) o rimarrà una società per azioni poiché permane una mancanza di chiarezza di fondo sulla natura giuridica dell'ente che gestirà l'acquedotto.

- Riteniamo non accettabile che la Legge preveda che l'erogazione gratuita del minimo vitale sia legata esclusivamente all'avanzo netto annuale di gestione. C'è da sottolineare che l'avanzo di gestione è proprio delle società di capitali.
L'articolazione che stabilisce la possibilità di gestire attraverso società miste le attività "diverse dal servizio idrico integrato ma da esso rivenienti" anche perché non è specificato cosa si intenda per rivenienti. Del resto, già la depurazione e la potabilizzazione sono affidate a due società di diritto privato (Pura s.r.l. e AQP POT s.r.l.). Cosa accadrà di queste? Chi gestirà queste fasi del servizio idrico integrato? Il fatto che l'amministratore unico sia nominato e revocato dal Presidente della Regione sentita la Giunta, con una forte influenza di carattere politico-partitico.

Tutto ciò ha spinto il Comitato Provinciale BAT "Acqua Bene Comune" a confrontarsi, su tali temi con i cittadini della Provincia, in una serie di incontri, secondo lo spirito di democrazia partecipata, propria delle auspicate future gestioni degli acquedotti pubblici.

Dopo l'incontro avvenuto giovedì 14 a Margherita di Savoia, martedì 19 luglio, nei pressi del Punto Einaudi, in corso Garibaldi 129, a Barletta, alle ore 19:30, Interverrà la dott.sa Margherita Ciervo, referente regionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Ricercatrice in Geografia Economico-Politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Foggia
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