Cosimo Cannito
Cosimo Cannito
Politica

Incubatore, «ecco perché quell’avviso pubblico deve essere ritirato»

Il consigliere Cannito invita a ritirare il bando e a riproporlo come gara pubblica

«Quell'avviso pubblico deve essere ritirato oltre che per l' aspetto politico, nel senso vero della parola, essendo venuto meno l'istituto della partecipazione pubblicistica del "Progetto Incubatore", come fatto rilevare dagli stakeholders e come preso atto dalla stessa Amministrazione che ha inteso allungare i tempi di presentazione della domanda di partecipazione, anche per i grossolani errori formali e sostanziali di natura tecnico-amministrativa che attengono alla trasparenza dei criteri di aggiudicazione». E' quanto scrive il consigliere comunale del PSI Cosimo Cannito, che interviene a rinvigorire una polemica ormai in corso da giorno che condanna imprecisioni e scarsa trasparenza nel bando per la gestione dell'Incubatore dell'innovazione e della creatività.

«La delibera di Giunta n111 del 22-05-14 ha deliberato di affidare l'incubatore (e non l'incubatone!) tramite procedura ad Evidenza Pubblica, essendo questa la procedura principale e necessaria con la quale la Pubblica Amministrazione svolge la sua attività negoziale nell'individuazione di un contraente per il reperimento sul libero mercato di forniture, servizi e opere. Tale procedura è regolata dal d. l.gs n. 163/2006 il cosiddetto "Codice dei Contratti Pubblici". Se è questo il riferimento normativo, sottointeso e non formalmente dichiarato, nella premessa dell'Avviso, l'istituto giuridico-amministrativo attraverso il quale si intende affidare la gestione del Piano sembrerebbe essere, con magnanimità di pensiero, la Concessione di Servizi Pubblici. E se le disposizioni del d.lgs. n.163/2006, in base all' articolo 30, dello stesso decreto non si applicano alle concessioni di servizi, è anche vero che lo stesso articolo supportato dalla Giurisprudenza , dal Trattato istitutivo della Comunità Europea e dal buon senso ( aggiungo io) ha stabilito che le condizioni di scelta del Concessionario devono avvenire nel rispetto dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità. Principi che non mi sembra siano stati rispettati. E sempre con magnanimità di pensiero, si dovrebbe dedurre che i servizi da" concedere" sono virtualmente rappresentati, dalle iniziative atte a far "germogliare nell' incubatore "idee" innovative e creative per il rilancio dell' economia locale.

Per rendere perseguibile la gestione in autosostegno il Comune "proprietario dell'incubatore" lo cede in comodato di uso (evidentemente!) gratuito per cinque anni . Nel caso della concessione è previsto che i costi di gestione siano a carico dei sugli utenti, e chi dovrebbero essere gli utenti? Siamo sicuri che poi il Comune, per far fronte ad eventuali difficolta gestionali economiche finanziarie dell'aggiudicatario, non diventi utente e che quindi paghi il servizio? Uso il condizionale perché molte cose non sono chiare.

E' vero che in tema di concessione di Servizi la P.A. può non applicare le disposizioni del Codice degli Appalti ma perché nell'ottica del principio della trasparenza, cui l'Amministrazione dichiara di volersi ispirare, non definisce a priori il tipo di procedura che intende adottare per la scelta dell'affidatario, in ossequio all' articolo 54 del d.lgs. n. 163/06 che individua le tre procedure aperta, ristretta o negoziata secondo l'impostazione comunitaria? Il riferimento al d.l.gs 163/2006 lo ritroviamo al punto 4 dell' Avviso che si richiama all' art.34 . nella individuazione degli operatori che possono partecipare alla gara pubblica. L'articolo 34 rimanda all' articolo 38 per la individuazione dei criteri cogenti di esclusione dalle procedure di affidamento delle concessioni pubbliche. Spiace rilevare che nell' Avviso non si fa riferimento all'articolo 38 del 163/2006! Cosa vuol dire questo che alla gara possono partecipare tutti ? Anche chi non è in ordine con la Legge?

Nell'avviso si legge "La selezione sarà effettuata scegliendo il più vantaggioso Piano di Gestione". Dubito che non vi saranno ricorsi dal momento che i criteri di valutazione di cui all' articolo 7 dell'Avviso per la scelta del più vantaggioso Piano di Gestione sono molto fluidi e pertanto si prestano a una valutazione discrezionale della Commissione Aggiudicatrice. Sempre nell'ottica della trasparenza sarebbe stato utile che l'Amministrazione Comunale affidataria avesse predisposto nell' Avviso, in maniera specifica e non generica, una base di partenza della Concessione non solo per non inficiare l' intento politico positivo del Progetto Incubatore, attraverso ricorsi alla Magistratura Amministrativa, ma anche e soprattutto per facilitare realisticamente l' elaborazione del Piano.

La base di partenza come in Avvisi analoghi dovrebbe riguardare :
  • gli obblighi ed oneri a carico dell'aggiudicatario
  • il personale minimo che dovrà essere utilizzato nelle attività del piano in relazione ai costi di gestione;
  • le ore di guardiania minima per la custodia dell'immobile;
  • le ore/ giorni di pulizia alla settimana ;
  • le ore di apertura al giorno al pubblico ;
  • i massimali assicurativi;
  • le condizioni di revoca della concessione e in caso di revoca il Foro competente ;
  • un disciplinare sui doveri del personale sulla sua sostituzione ecc
  • che cosa le parti contraenti ,al fine di evitare costosi e speciosi contenziosi , devono intendere per manutenzione ordinaria dell' immobile
  • l'inventario dei beni mobili strumenti informatici ecc. affidati.

Non è chiara la forma di autosostegno finanziario con il quale l' affidatario del servizio dovrebbe far fronte ai costi di manutenzione e di gestione per le utenze telefoniche di portierato di acqua luce ecc. Il mio fondato timore é che i costi di gestione sono tali che il rischio di impresa per l'aggiudicatario è molto alto, per cui sarà impossibile presentare un progetto gestionale, che realizzi perlomeno un equilibrio di bilancio (!!) a meno che l'operatore economico non sia un Babbo Natale, considerato che in osservanza al regolamento comunitario FESR 1080/2006 non si dovranno prevedere entrate nei primi cinque anni. In queste condizioni è realistico ipotizzare (spero di sbagliarmi) il fallimento dell' operatore aggiudicatario per cui sarebbe necessario che il Comune a propria e pubblica tutela, definisca un contratto con garanzie molto solide e certe, richiedendo una fideiussione bancaria (e questa volta non deve essere una fideiussione assicurativa e fasulla), al fine di evitare contenziosi e soprattutto la morte dell' incubatore come struttura fisica e progettuale con danno a carico dei contribuenti, come spesso in questi casi è accaduto .

Da quanto sopra esposto invito l'Amministrazione Comunale a ritirare il bando e a riproporlo secondo la schema di una gara pubblica, con tutti i criteri della trasparenza e della buona amministrazione e comunque a discuterlo in Consiglio Comunale».
  • Cosimo Cannito
  • Incubatore dell'innovazione e della creatività
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