La città
Il ping pong della fontana di Piazza Conteduca
L'acqua dove si specchiavano le allodole non c'è già più
Barletta - giovedì 17 aprile 2014
Rieccoci a parlare della "fontana malata" di Barletta. Aveva ragione Aldo Palazzeschi quando insisteva per chiudere i rubinetti della fontana; non la si può condannare all'agonia del risveglio dopo la morte. Ed ecco che "il monumento", che dovrebbe aprire le porte della città a chi scende da un treno o a chi proviene dalla periferia e raggiunge il centro, è stato nuovamente privato della sua funzione, a solo pochi giorni di distanza dall'ennesimo restauro.
Inutile ribadire l'incuria, la mala gestio e l'indifferenza che, talvolta, la pubblica amministrazione riserva a questi simboli cittadini, e di cui Barlettalife non smette mai di segnalare e allertare. Ciò che si deduce da questo ping pong è la mancata attenzione ai beni pubblici: e allora dove va a finire l'esaltazione di un'estetica urbana? La valorizzazione del senso di appartenenza a partire dai simboli? Non è aria fritta, ma supporto alla coscienza collettiva. Certo, lo scorrere di una fontana non è vitale per la vita quotidiana dei cittadini, ma a uno sguardo più profondo la funzione di qualcosa di poco funzionale è evidente. La funzione estetica di una fontana monumentale come quella di Piazza Conteduca si mostra allo stato d'animo del passante quando, camminando o virando intorno alla rotatoria in auto, può guardare con ammirazione la bellezza della sua città.
Se la questione fosse il risparmio idrico, l'amministrazione farebbe bene a palesarlo. Non si vorrà mica dare delle allodole ai barlettani, o peggio ancora dei pesci rossi. Entrambi gli animali non sono certo noti per scaltrezza, ma questi giochi sono sotto gli occhi di tutti. Il ping pong è un gioco veloce, come veloce è stato il restyling e poi ancora la dismissione; tutto a distanza di pochi giorni. In questi tempi si parla di liquidità monumentale per descrivere l'assetto sociale; i barlettani potranno parlare di liquida monumentalità, a rischio prosciugamento.
Inutile ribadire l'incuria, la mala gestio e l'indifferenza che, talvolta, la pubblica amministrazione riserva a questi simboli cittadini, e di cui Barlettalife non smette mai di segnalare e allertare. Ciò che si deduce da questo ping pong è la mancata attenzione ai beni pubblici: e allora dove va a finire l'esaltazione di un'estetica urbana? La valorizzazione del senso di appartenenza a partire dai simboli? Non è aria fritta, ma supporto alla coscienza collettiva. Certo, lo scorrere di una fontana non è vitale per la vita quotidiana dei cittadini, ma a uno sguardo più profondo la funzione di qualcosa di poco funzionale è evidente. La funzione estetica di una fontana monumentale come quella di Piazza Conteduca si mostra allo stato d'animo del passante quando, camminando o virando intorno alla rotatoria in auto, può guardare con ammirazione la bellezza della sua città.
Se la questione fosse il risparmio idrico, l'amministrazione farebbe bene a palesarlo. Non si vorrà mica dare delle allodole ai barlettani, o peggio ancora dei pesci rossi. Entrambi gli animali non sono certo noti per scaltrezza, ma questi giochi sono sotto gli occhi di tutti. Il ping pong è un gioco veloce, come veloce è stato il restyling e poi ancora la dismissione; tutto a distanza di pochi giorni. In questi tempi si parla di liquidità monumentale per descrivere l'assetto sociale; i barlettani potranno parlare di liquida monumentalità, a rischio prosciugamento.