
Territorio
Il Fratino sentinella delle coste: a Barletta un monitoraggio ambientale fino al 20 luglio
I dati raccolti saranno portati in un convegno nazionale
Barletta - sabato 7 giugno 2025
13.29
Nelle dune sabbiose di Barletta è in corso un'importante attività di monitoraggio scientifico dedicata al Fratino (Charadriusalexandrinus), un piccolo uccello costiero sempre più raro, ma fondamentale per valutare lo stato di salute degli ecosistemi litoranei.
Il Fratino è considerato un indicatore ambientale: la sua presenza è segnale di ambienti naturali ben conservati, liberi da eccessiva antropizzazione, inquinamento e disturbi. Nidifica direttamente sulla sabbia, spesso mimetizzandosi tra conchiglie e piccoli detriti, il che lo rende estremamente vulnerabile alle attività umane, soprattutto durante la stagione turistica.
Proprio per questo motivo, un gruppo di ricercatori specializzati sta svolgendo un monitoraggio attento e metodico delle dune costiere barlettane, mappando con precisione, fino al 20 luglio, la posizione dei nidi del Fratino. Il lavoro segue le linee guida dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che forniscono protocolli nazionali per garantire il rispetto della specie e la qualità dei dati raccolti.
L'obiettivo non è solo scientifico ma anche divulgativo: i risultati del monitoraggio saranno infatti presentati nel corso di un convegno nazionale della Weec Networks ETS, rete per l'educazione e la sostenibilità ambientale. A portare la voce della ricerca sarà Giovanni Lamacchia, presidente della Weec Networks ETS-Puglia, da anni impegnato nella valorizzazione del territorio pugliese e nella difesa degli ecosistemi costieri.
"Non siamo gli unici a frequentare le spiagge, ma ci vivono anche tanti altri animali, come il fratino, un piccolo uccello migratore che ogni anno torna dall'Africa per deporre le proprie uova proprio sulle nostre spiagge. Il fratino appartiene al gruppo dei limicoli, quegli uccelli che amano vivere in ambienti paludosi e costieri. Infatti, il fratino costruisce il proprio nido sulle spiagge ed ama quelle italiane. Il periodo della nidificazione va da marzo ad agosto: esattamente lo stesso periodo durante il quale sono più intense le attività antropiche in spiaggia" ha detto Giovanni Lamacchia, presidente della Weec Network ETS- Puglia.
"Quella dei fratini è un'autentica storia d'amore: la loro complicità è talmente forte che entrambi i genitori, alternandosi, covano le uova! La principale misura di protezione per questi animali consiste nel mimetizzarsi con la sabbia. Questa strategia, però, rappresenta purtroppo anche la causa di gran parte dei problemi di questa specie. Siccome i nidi non si vedono, l'uomo anche accidentalmente può distruggerli. Il problema si accentua se consideriamo il fatto che spesso si utilizzano grossi mezzi meccanici per pulire le spiagge. Per salvare il fratino dall'estinzione occorre dare indicazioni più precise a che gestisce e pulisce le nostre spiagge."-riferisce il referente pugliese della Weec.
"I dati rilevati nel contesto di questi monitoraggi, tra le altre cose, mostrano come la nidificazione avvenga lungo una direttrice ben precisa, che serve a delineare con grande precisione il piede delle dune che vanno fortunatamente ricostituendosi lungo il litorale barlettano, grazie anche al prezioso intervento di tutela realizzato dalla amministrazione comunale. Le meticolose attività di rilevazione dati e monitoraggio quasi giornaliero, sono condotte dalla operatrice WEEC PUGLIA, Maria Cortellino".
Il progetto assume un valore ancora più rilevante nel contesto del cambiamento climatico e dell'erosione costiera, fenomeni che minacciano sempre più la natura fragile delle dune mediterranee. Salvaguardare il Fratino significa, dunque, difendere un intero equilibrio ecologico.
Il Fratino è considerato un indicatore ambientale: la sua presenza è segnale di ambienti naturali ben conservati, liberi da eccessiva antropizzazione, inquinamento e disturbi. Nidifica direttamente sulla sabbia, spesso mimetizzandosi tra conchiglie e piccoli detriti, il che lo rende estremamente vulnerabile alle attività umane, soprattutto durante la stagione turistica.
Proprio per questo motivo, un gruppo di ricercatori specializzati sta svolgendo un monitoraggio attento e metodico delle dune costiere barlettane, mappando con precisione, fino al 20 luglio, la posizione dei nidi del Fratino. Il lavoro segue le linee guida dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che forniscono protocolli nazionali per garantire il rispetto della specie e la qualità dei dati raccolti.
L'obiettivo non è solo scientifico ma anche divulgativo: i risultati del monitoraggio saranno infatti presentati nel corso di un convegno nazionale della Weec Networks ETS, rete per l'educazione e la sostenibilità ambientale. A portare la voce della ricerca sarà Giovanni Lamacchia, presidente della Weec Networks ETS-Puglia, da anni impegnato nella valorizzazione del territorio pugliese e nella difesa degli ecosistemi costieri.
"Non siamo gli unici a frequentare le spiagge, ma ci vivono anche tanti altri animali, come il fratino, un piccolo uccello migratore che ogni anno torna dall'Africa per deporre le proprie uova proprio sulle nostre spiagge. Il fratino appartiene al gruppo dei limicoli, quegli uccelli che amano vivere in ambienti paludosi e costieri. Infatti, il fratino costruisce il proprio nido sulle spiagge ed ama quelle italiane. Il periodo della nidificazione va da marzo ad agosto: esattamente lo stesso periodo durante il quale sono più intense le attività antropiche in spiaggia" ha detto Giovanni Lamacchia, presidente della Weec Network ETS- Puglia.
"Quella dei fratini è un'autentica storia d'amore: la loro complicità è talmente forte che entrambi i genitori, alternandosi, covano le uova! La principale misura di protezione per questi animali consiste nel mimetizzarsi con la sabbia. Questa strategia, però, rappresenta purtroppo anche la causa di gran parte dei problemi di questa specie. Siccome i nidi non si vedono, l'uomo anche accidentalmente può distruggerli. Il problema si accentua se consideriamo il fatto che spesso si utilizzano grossi mezzi meccanici per pulire le spiagge. Per salvare il fratino dall'estinzione occorre dare indicazioni più precise a che gestisce e pulisce le nostre spiagge."-riferisce il referente pugliese della Weec.
"I dati rilevati nel contesto di questi monitoraggi, tra le altre cose, mostrano come la nidificazione avvenga lungo una direttrice ben precisa, che serve a delineare con grande precisione il piede delle dune che vanno fortunatamente ricostituendosi lungo il litorale barlettano, grazie anche al prezioso intervento di tutela realizzato dalla amministrazione comunale. Le meticolose attività di rilevazione dati e monitoraggio quasi giornaliero, sono condotte dalla operatrice WEEC PUGLIA, Maria Cortellino".
Il progetto assume un valore ancora più rilevante nel contesto del cambiamento climatico e dell'erosione costiera, fenomeni che minacciano sempre più la natura fragile delle dune mediterranee. Salvaguardare il Fratino significa, dunque, difendere un intero equilibrio ecologico.