Giorno della Memoria 2013 a Barletta
Giorno della Memoria 2013 a Barletta
Eventi

"Giorno della Memoria" 2013, Barletta ha ricordato con una settimana di eventi

Martedì un incontro in ricordo di Shlomo Venezia, ieri una marcia silenziosa. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario"

Correva il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), venendo a contatto per la prima volta con la glaciale realtà offerta dal tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi, pochissimi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. Oggi, 27 gennaio 2013, a 68 anni di distanza, viviamo il ricordo della terribile tragedia della Shoah tenendo bene a mente le parole di Primo Levi: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario". Una celebrazione che dal 2005 il mondo ricorda con la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah. Anche quest'anno, la città di Barletta e i suoi amministratori hanno tenuto a ricordare il più brutale genocidio nella storia dell'umanità con diversi eventi, articolati tra martedì 22 e sabato 26 gennaio, che hanno condotto alla tristemente celebre data.

E' stata un'edizione con una dedica speciale per la nostra città: a Shlomo Venezia, ultimo testimone della "fabbrica della morte" di Auschwitz-Birkenau, è dedicata la commemorazione 2013 del "Giorno della Memoria" a Barletta. Deceduto l'1 ottobre 2012, durante la prigionia nel tristemente famoso lager, Venezia era stato obbligato a lavorare nei Sonderkommando, squadriglie composte da internati e destinate alle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi dei deportati uccisi con il gas. Spesso, negli ultimi 10 anni aveva visitato la nostra città offrendo vibranti prove di umanità e dignità, di fronte a racconti del suo vissuto che avrebbero atterrito chiunque. "Era un uomo di fede, non di armi". Le parole offerte martedì presso la Sala Rossa del Castello Svevo dal professor Luigi Dicuonzo, Responsabile dell'Archivio della Memoria e della Resistenza di Barletta, lo hanno ricordato al meglio. "Io sono sceso nell'ultimo gradino dell'inferno" amava ricordare. Le testimonianze rese negli anni da Shlomo Venezia hanno contribuito ad alzare la vigilanza contro ogni negazionismo.

Un insegnamento che il professor Dicuonzo e Mario Volpe, Sub-Commissario Prefettizio del Comune di Barletta, avevano trasmesso a docenti e rappresentanze di studenti delle scuole superiori martedì presso la Sala Rossa del Castello Svevo e ieri presso la Piazza d'Armi del maniero federiciano di Barletta attraverso la proiezione del corto televisivo, girato a Roma il 3 ottobre 2012, per le esequie di Venezia, e le letture del suo libro, "Sonderkommando Auschwitz": insegnare a rispettare la storia dei milioni di persone che 68 anni fa erano dei "numeri" costretti a vivere in condizioni che definire disumane sarebbe un eufemismo e da allora sono finalmente tornati a vivere come uomini, intrisi di dignità. L'incontro di ieri è stato preceduto da una commovente marcia silenziosa, che da Piazza Aldo Moro ha attraversato le vie del centro fino al Castello Svevo: un corteo che ha omaggiato l'umanità, con protagonisti gli alunni di scuole elementari, medie e superiori della nostra città.

Al termine della cerimonia presso Piazza d'Armi si è svolta la consegna della Medaglia d'Onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra ed ai familiari dei deceduti, nel dettaglio Giuseppe Di Lernia (Trani), Giovanni Gentile (Bisceglie) e Giuseppe Vito Volpe (Bisceglie). Tenere sempre in primo piano la memoria, ma anche la speranza: è stato questo l'imperativo che abbiamo letto nei volti di chi raccontava una tragedia della quale mai si potrà scrivere abbastanza, è questo il modo migliore per commemorare la persecuzione dei cittadini ebrei e di tutti coloro che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, ma anche per ricordare chi si è opposto allo sterminio, e a rischio della propria vita ha salvato altre vite e protetto i perseguitati.
(Twitter: @GuerraLuca88)
24 fotoGiorno della Memoria 2013
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