Politica
Fondi europei: potenzialità da sfruttare
Incontro de La Buona Politica con l’europarlamentare Pino Arlacchi. «I comuni spendono meglio i fondi, rispetto alle regioni»
Barletta - sabato 20 aprile 2013
9.04
"I fondi europei e le risorse locali. Opportunità concrete per lo sviluppo della nostra comunità". Questo il tema dell'incontro che si è tenuto ieri sera, presso la sede elettorale de La Buona Politica, alla presenza dell'europarlamentare e sociologo Pino Arlacchi.
«La ricetta per superare la crisi è fatta di risorse, idee, e buona politica - ha detto Arlacchi - All'Italia arrivano tra i 30 e i 40 miliardi di euro di fondi europei per la coesione. Perché non sono un volano per la crescita? Al parlamento europeo, dopo una attenta ricerca, ho invitato le amministrazioni locali del Sud, che sono riuscite a sopravvivere. Un esempio di questo è il comune di Salerno».
«Il problema del Sud è che viene speso il 30-40% dei fondi europei. Bisogna invece utilizzare tutti i fondi, e avviare una collaborazione tra pubblico e privato nel project financing - ha sottolineato - Le macchine burocratiche nelle regioni, sono spesso sinonimi di insufficienza, incompetenza, cinismo e distanza dai cittadini. A ciò si aggiunge anche una carenza di progettualità, ed un'incompresa importanza dei piani di formazione - e ha ribadito - Bisogna considerare i fondi europei come una risorsa propria, da unire alle risorse locali».
«Per la mia esperienza, i comuni spendono meglio i fondi delle regioni». Questa la considerazione finale di Arlacchi, che ha ricordato l'importanza di destinare questi fondi a progetti in partenariato tra più comuni, e la proposta di legge, avanzata in Campania, per limitare il ruolo della regione solo ai grandi progetti.
«La ricetta per superare la crisi è fatta di risorse, idee, e buona politica - ha detto Arlacchi - All'Italia arrivano tra i 30 e i 40 miliardi di euro di fondi europei per la coesione. Perché non sono un volano per la crescita? Al parlamento europeo, dopo una attenta ricerca, ho invitato le amministrazioni locali del Sud, che sono riuscite a sopravvivere. Un esempio di questo è il comune di Salerno».
«Il problema del Sud è che viene speso il 30-40% dei fondi europei. Bisogna invece utilizzare tutti i fondi, e avviare una collaborazione tra pubblico e privato nel project financing - ha sottolineato - Le macchine burocratiche nelle regioni, sono spesso sinonimi di insufficienza, incompetenza, cinismo e distanza dai cittadini. A ciò si aggiunge anche una carenza di progettualità, ed un'incompresa importanza dei piani di formazione - e ha ribadito - Bisogna considerare i fondi europei come una risorsa propria, da unire alle risorse locali».
«Per la mia esperienza, i comuni spendono meglio i fondi delle regioni». Questa la considerazione finale di Arlacchi, che ha ricordato l'importanza di destinare questi fondi a progetti in partenariato tra più comuni, e la proposta di legge, avanzata in Campania, per limitare il ruolo della regione solo ai grandi progetti.