Crollo in via Roma
Crollo in via Roma
Cronaca

Dalla politica nazionale solidarietà bipartisan verso la comunità barlettana

Cordoglio e profondo dolore per le vittime del crollo di via Roma. «E' una tragedia che deve far rifletter la politica sull'attuale condizione del lavoro delle donne»

A ventiquattro ore dall'amara conclusione dei lavori di soccorso, con il ritrovamento del quinto corpo esanime, quello di Tina Ceci, sotto le macerie del palazzo crollato in via Roma lunedì mattina alle ore 12:22, il mondo della politica italiana e i rappresentanti dei diritti dei lavoratori del Belpaese continuano a stringersi intorno alla nostra città, comunicando attraverso note ufficiali il proprio urlo di dolore per la tragedia, colmo di sdegno per un dramma certo evitabile, che segnerà la storia prossima di Barletta ancora una volta in negativo e in tinte rosso sangue. Messaggi di vicinanza e cordoglio bipartisan, che testimoniano della gravità di quanto avvenuto e dello sgomento sorto dall'atroce accaduto.


Gianfranco Fini (Presidente della Camera dei Deputati):

«La terribile notizia della tragedia del crollo di una palazzina nel centro di Barletta, in cui hanno perso la vita cinque persone, e' motivo di sgomento e di costernazione. Con l'auspicio che cause e eventuali responsabilita' siano al piu' presto chiarite, le invio, a nome mio personale e della Camera dei deputati, la piu' intensa vicinanza e solidarieta' per quanto avvenuto, unitamente al cordoglio di cui la prego di volersi fare interprete presso i familiari delle vittime. Formulo ai feriti i miei sinceri auguri di pronto ristabilimento».

Pompeo Camero (Assessore nella Provincia di Barletta Andria Trani:alle politiche attive del lavoro, alle politiche scolastiche e della pubblica istruzione, alla formazione professionale, ai rapporti con le associazioni provinciali)
«Esprimo rabbia e costernazione per quanto accaduto ieri nel crollo della palazzina di Barletta, ove ancora una volta ci siamo ritrovati a contare 4 caduti sul lavoro ed una quinta vittima, la malcapitata ragazzina, che il fato ha voluto tragicamente presente lì sul posto. La mia trentennale esperienza nel campo della Protezione Civile mi induce a ritenere l'evento calamitoso una sorta di tragedia annunciata; difatti, in interventi strutturali su comparti edilizi preesistenti, al di là degli ordinari presidi di sicurezza (D.lgs. 494/96 e successive modificazioni ed integrazioni), si prescrivono e si mettono in opera recinzioni, tenute, strutture provvisorie di contenimento, puntellamenti, percorsi protetti e si valuta sempre a monte se sussistono, nel potenziale effetto domino, le condizioni di contingibilità ed urgenza per emanare ordinanza di sgombero degli edifici contermini all'intervento, intravedendone il pericolo riflesso. Pronta e soddisfacente è stata la reazione dei soccorritori anche se andavano arretrati i cosiddetti "cancelli d'ingresso" all'area devastata dal crollo, onde render più fluida la viabilità interna per lo scorrimento dei mezzi da cantiere e di soccorso. Commovente è stata la catena di solidarietà di tutta la provincia, guidata dal cuore pulsante dei barlettani al cui dolore oggi mi associo. Ora lasciamo lavorare in tranquillità i magistrati inquirenti, presenti sul posto sin dai primi minuti del disastro, certi come siamo, che sapranno far chiarezza sull'accaduto e sulle connesse responsabilità. Faccio l'augurio di pronta guarigione ai sopravvissuti, mentre le mie più vive condoglianze, vanno alle famiglie delle donne cadute, comunicando sin d'ora che presenzierò alle esequie».

Michele Rizzi ( Coordinatore regionale di Alternativa comunista):
«Una giornata intera nella mia città, davanti ad una catastrofe annunciata, davanti ad una palazzina che ha sepolto ed ha ucciso delle operaie ed una bambina, davanti ad un simbolo di speculazione edilizia e di crisi economica. Ancora una volta pagano i lavoratori, pagano delle operaie di uno scantinato chiamato opificio, paga chi non ha voce e non l'ha avuta neppure per urlare il suo desiderio di libertà! Questa volta si è superato il segno. Alternativa comunista grida vendetta perchè questo ennesimo crimine non debba passare impunito e debbano pagare anche coloro che hanno responsabilità politiche sull'accaduto!».

Anna Nuzziello (Consigliere Regionale della Puglia per Vendola):
«"Una tragedia che poteva essere evitata". È la dichiarazione che man mano che passano le ore dalla strage della palazzina crollata a Barletta sta rimbalzando da tutte le parti provocando rabbia e dolore inenarrabili. I medesimi sentimenti che abbiamo provato per il crollo del palazzo di viale Giotto a Foggia che contò sessantasette vittime nel 2000. È una tesi tanto ridondante quanto esplosiva di dolore per il cuore dei famigliari delle vittime che puntualmente viene confermata dalle perizie tecniche. Si concludono sempre con un 'si sarebbe potuto prevedere'. Questa volta è toccato a cinque donne pagare il conto per tutti, ma questo non deve più accadere, se è necessario dobbiamo essere pronti a fare l'impossibile affinchè non ci siano altre lacrime da versare. La commozione e l'affetto della nostra Regione che si è stretta in queste ore ai famigliari non potrà cancellare il dolore e la disperazione per la perdita dei loro cari, ma può essere il tributo, non necessario, per una presa di coscienza generale sulle responsabilità, che auspico la magistratura persegua in tempi brevi, sulla messa in sicurezza delle nostre città».

Raffaele Bonanni (Segretario Generale della Cisl):
«Bisogna individuare le cause del crollo di questa palazzina e perseguire i responsabili della tragedia di Barletta. Siamo turbati ed addolorati per tutte le vittime di questa ennesima tragedia. In questo caso non si puo' parlare di morti accidentali ma di veri e propri omicidi annunciati. Qui ci sono delle precise responsabilita' delle istituzioni preposte ai controlli che vanno subito accertate. Ha ragione il Presidente della Repubblica, Napolitano quando parla di sciagura inaccettabile e sollecita l'impegno di tutti, poteri pubblici e privati, a tenere alta la guardia sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro con una azione di prevenzione e vigilanza. Insieme alle cause del crollo non sono chiare le condizioni nelle quali si svolgeva il lavoro in questo maglificio. Per questo - conclude il leader della Cisl - la magistratura deve fare piena luce sulle cause della tragedia e sulle responsabilita' di coloro che pur conoscendo la precarieta' di questi locali hanno consentito di far proseguire la produzione alle lavoratrici di Barletta».

Raffaele Fitto (Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale):
«Sono profondamente colpito dal tragico bilancio del crollo della palazzina a Barletta. E' una sciagura che mi riempie di dolore e di sgomento. Auspicando che si faccia al piu' presto chiarezza sull'accaduto, voglio esprimere un sentito cordoglio alle famiglie delle vittime e un augurio di pronta guarigione ai feriti».

Pina Marmo ( Consigliere provinciale Radicali italiani):
«Sono vicina ai familiari delle vittime di una sciagura che commuove l'Italia e che addolora l'intera Provincia. E' ancora crudelmente significativo che siano cadute quattro donne sorprese dal crollo mentre lavoravano e con esse, accomunata dallo stesso destino di morte, una giovane vita piena di entusiasmo e di speranze. E' una tragedia che deve far rifletter profondamente la politica sull'attuale condizione del lavoro delle donne, soprattutto nel Mezzogiorno, e sull'attuazione di politiche di conciliazione vita-lavoro. Come pure deve essere prioritario l'impegno di mettere in sicurezza tutto il patrimonio urbanistico a rischio attraverso un monitoraggio costante e con controlli puntuali e severi».

Pier Luigi Bersani (Segretario nazionale Pd):
«Bisogna che il nostro paese ritrovi il senso delle priorita': la dignita' del lavoro e la sicurezza del lavoro elementi ineliminabili di un paese civile. Il crollo della palazzina a Barletta e' una tragedia che lascia sgomenti. Esprimo il cordoglio mio del partito alle famiglie delle vittime. L'assenza di sicurezza, il lavoro in nero per pochi euro, i controlli che fanno acqua: troppe volte abbiamo dovuto assistere a tragedie come questa. Spetta naturalmente alla magistratura fare luce sulle responsabilita'. Ma bisogna che il nostro paese ritrovi il senso delle priorita'. La dignita' del lavoro e la sicurezza sul lavoro sono elementi ineliminabili di un paese civile''. ''Bisogna che il nostro paese ritrovi il senso delle priorita': la dignita' del lavoro e la sicurezza del lavoro elementi ineliminabili di un paese civile».

Forum Bene Comune:
« Il forum Barletta Bene Comune partecipe del dolore che ha colpito l'intera comunità di Barletta, esprime cordoglio alle famiglie delle 5 donne di Barletta che hanno perso la vita a causa di una tragedia annunciata. Nel rispetto del lutto cittadino, comunichiamo l'annullamento del Sit-in di protesta contro l'autorizzazione concessa dalla Provincia Barletta - Andria - Trani alla Buzzi Unicem di Barletta al fine di aumentare le tonnellate annue di rifiuti da coincenerire nello stabilimento sito in via Andria. Si comunica che lo stesso sit-in avrà luogo giovedì 13 ottobre alle 17.00 presso il Palazzo di Città a Barletta. Noi, del Forum Barletta Bene Comune, riprenderemo presto l'opera di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza barlettana in difesa delle libertà e dei diritti degli uomini e delle donne che costituiscono una comunità e dell'ambiente in cui vivono. Abbiamo ribadito, durante l'incontro di lunedì 3 ottobre, i rischi per la salute umana e per l'ambiente che derivano dall'avere un inceneritore nel nostro centro abitato e, inutilmente, chiesto di congelare la valutazione di impatto ambientale concessa alla Buzzi Unicem. Abbiamo constatato la mancanza di volontà politica da parte dell'Ass. all'ambiente, Avv. Gennaro Cefola, della Provincia Barletta - Andria - Trani ad aprire un tavolo tecnico fra tutte le parti sociali coinvolte nella questione cementeria».

Michele Dibenedetto (Cons. Comunale):
«Esprimo profonda vicinanza al dolore che ha colpito improvvisamente le famiglie delle cinque vittime di una sciagura che, a detta di molti, poteva essere evitata. Un augurio di pronta guarigione a tutte quelle persone che sono state coinvolte nell'incidente e a tutti quei volontari i quali si sono prontamente prodigati a far sì che qualcuno uscisse vivo dalle macerie. Un evento meritevole di una valutazione sotto diversi aspetti a cominciare dall'accertamento rigoroso ed attento delle cause e delle responsabilità di coloro i quali, pubblici o privati, avrebbero potuto evitare il drammatico epilogo di cui tutti ci chiediamo il perchè di tanta superficialità. Pertanto, ritengo che sia necessaria una mappatura totale dell'intera città, ma soprattutto delle zone più antiche, sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e dal punto di vista strutturale e dal punto di vista degli impianti a gas ed elettrici che causano decine e decine di morti ogni anno. Altro aspetto da considerare ed ancor più drammatico è che le cinque vittime stavano lavorando. Dunque, un'attenta valutazione anche delle condizioni dei luoghi di lavoro attraverso una costante azione di prevenzione e di vigilanza».

Andrea Patruno (Segr. Prov.le PD Barletta Andria Trani):
«E' una tragedia che colpisce la città, una tragedia che annichilisce tutti. Servirà fare piena luce su quanto è accaduto per rispondere alle condizioni di sicurezza che riguardano le persone che lavorano in condizioni estreme e le persone che vivono in alloggi insicuri. E' stata una strage di donne che lavoravano pochi euro, senza ingaggio e sicurezza, donne fra 30 e 40 anni. Madri, mogli, figlie, che esprimono la condizione del lavoro al sud che, quando c'è, è solo a condizioni che offendono la dignità ed umiliano un paese moderno e industrializzato. L'ennesima tragedia che colpisce insieme lavoratori e datori di lavoro che impone a tutti, ai poteri pubblici in particolare, di tenere in testa, nel cuore, nell'azione quotidiana la sicurezza prima di tutto. Alla magistratura toccherà accertare cause e responsabilità, toccherà fare chiarezza, ai poteri pubblici locali e regionali toccherà sostenere le famiglie delle vittime e le persone in difficoltà. Chiniamo il capo e listiamo le nostre bandiere, esprimiamo tutta la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime, ma la politica dovrà fare qualcosa di più e di meglio per evitare che fatti come questi vengano rimossi o dimenticati, nel solco del monito espresso dal Presidente della Repubblica».

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