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Coronavirus, dal Governo soldi ai comuni per buoni spesa per i cittadini

Il presidente Anci, Antonio Decaro: «La priorità ora è che le famiglie possano sfamare i propri figli»

Dal Governo, grazie ad un nuovo DPCM, arriveranno fondi ai comuni per garantire la possibilità alle famiglie di poter avere i beni di prima necessità. Saranno stanziati 4 miliardi e 300 milioni come anticipo sul fondo di solidarietà ai comuni della penisola, oltre ad altri 400 milioni anticipati grazie ad un provvedimento della Protezione Civile, per far sì che i comuni possano elargire buoni spesa e beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà, a causa dell'emergenza Coronavirus, e del blocco delle attività.

«Oggi abbiamo superato 10 mila vittime - sottolinea il premier Conte - si allarga la ferita nella nostra comunità, una ferita che non potremo mai dimenticare. Vogliamo far capire che lo Stato c'è, la presenza dello Stato è concreta, non stiamo girando il volto dall'altra parte, e siamo consapevoli che ci sono tante persone che soffrono in questo momento, sia psicologicamente che dal punto di vista materiale, e che stanno iniziando ad avere problemi anche con i generi alimentari e farmaceutici. Abbiamo lavorato per varare un provvedimento di grande urgenza coinvolgendo i sindaci come sentinelle sul territorio, primi a raccogliere le doglianze e i problemi dei cittadini».

«Siamo tutti sulla stessa barca - aggiunge - ma dobbiamo aiutare chi è in maggiore difficoltà. Le misure sono state rafforzate per favorire le donazione anche da parte di produttori e distributori, e faccio un appello alla grande distribuzione di unire anche uno sconto del 5 o 10 % a chi acquista con questi buoni spesa».

«Le risorse per i comuni - sottolinea il ministro Gualtieri - sono state stanziate per aiutare le persone più in difficoltà a reperire i prodotti di prima necessità. Abbiamo anticipato risorse del fondo di solidarietà dei comuni per dare ossigeno immediato ai bilanci degli stessi, oltre ad altri 400 milioni. Tali fondi verranno divisi considerando la dimensione demografica, ma anche la condizione socio-economica del territorio. Necessario che nessuno sia lasciato da solo».

«Questa emergenza ha rideterminato le nostre necessità - ha aggiunto il sindaco di Bari, Antonio Decaro in qualità di presidente Anci - la priorità è che le famiglie possano sfamare i propri figli. Abbiamo messo in campo tutte le energie presenti nelle nostre realtà, attraverso una rete di volontari che lavorano nei nostri comuni portando generi di prima necessità a chi ne ha bisogno. Questo provvedimento è a zero burocrazia, noi come sindaci ancora una volta faremo la nostra parte, facendo in modo di non lasciare indietro nessuno».

«Ora è importante anche che le misure stanziate arrivino subito nelle tasche delle famiglie, delle imprese e dei cittadini - ribadisce Giuseppe Conte - non è semplicissimo, ma stiamo facendo di tutto perché i tempi ordinari della burocrazia siano non solo dimezzati, ma azzerati. Vogliamo che siano formalizzati i pagamenti entro il 15 aprile, sia delle diverse agevolazioni di cassa integrazione, sia per i bonus previsti dal Decreto Cura Italia. Vi chiedo di comprendere questo sforzo, la macchina statale prevede procedimenti complessi che stiamo cercando in ogni modo di azzerare».

«La sospensione delle attività didattiche proseguirà come già detto dal ministro Azzolina - conclude il presidente del Consiglio - non c'è una prospettiva di ritornare alla normalità in questo campo al momento. Per le attività produttive non essenziali non sappiamo ancora, ci lavoreremo ad inizio settimana. Tale misura è stata adottata con il massimo senso della responsabilità, sapendo che è una scelta molto impattante, ma per noi l'obiettivo prioritario è la salute dei cittadini».
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