Gabriella Baldini
Gabriella Baldini
Politica

Congresso Italia Viva nella Bat, Baldini: «Volevano il nuovo. Ma quale nuovo?»

La nota dell'ex coordinatore provinciale

«Ho aspettato qualche giorno dalla celebrazione dei congressi di Italia Viva, non per sbollentare, non ne avevo motivo, visto che non ero interessata a candidature (ho portato a termine con responsabilità il mio incarico di coordinatore BAT), ma semplicemente per constatare che nella provincia BAT, c'è stato "un cambiare tutto per non cambiare niente". Le decisioni prese dall'alto con congressi "poco democratici", ma tanto gestiti per decidere, a poche ore dalla chiusura del tesseramento, di far scendere in campo "101 pecorelle" degne della migliore espressione leopardiana del Canto "Del pastore errante dell'Asia" a decidere con supponenza ed irrispettosità politica le sorti di un gruppo di valorosi appartenenti che volevano il nuovo. Ma quale nuovo?». È quanto dichiara in una nota l'avv. Gabriella Baldini già coordinatore BAT di Italia Viva.

«Chi fa politiche per poltrone? Chi fa politica e partecipa anche ad assemblee condominiali a cui non è invitato? Lo stesso soggetto che si presenta ad un congresso con una trentina di tessere nella sua città e dice di aver lavorato bene nella sua Barletta con risultati nefasti, distruggendo le capacità di un gruppo che ha dimostrato nelle passate competizioni politiche di avere peso? Questo è il nuovo? Trovare pecorelle smarrite perché magari non sapevano quali vie percorrere? Questo è il nuovo?

Il nuovo è paura e mancanza di coraggio per cambiare e crescere. Quando però arrivano le famose "manine manipolatrici" ecco servito il ritorno al passato. Avevo già da mesi deciso e dichiarato nella scorsa assemblea regionale che sarei stata per il nuovo nella BAT, per provare a far crescere un partito dove il vero cancro è il vecchio. Eppure c'è chi sosteneva di non avere protetti nella BAT ma che allo stesso tempo imponeva la rinomina del coordinatore provinciale più inutile che ci fosse.

Bene, non ci sono motivi personali in queste dichiarazioni, ma solo una vera e propria annunciazione dei fatti.

Regole congressuali fatte un po' alla "volemose bene", tessere sul portale digitale, stile "moltiplicazione dei pani": giorni compaiono nomi e giorni scompaiono! Ma a chi la date a bere? I giovani che tanto acclamate sono ben lontani da questo modo becero di intendere la politica. Ho contato ottantenni tra i tesserati che hanno votato, interpellati dopo, non sapevano neppure chi fossero i candidati ed a quale carica si presentassero. Così avevano deciso e così hanno fatto.

Togliete quella maschera pirandelliana. Quale riformismo? Quale europeismo? Semplicemente la canzone del momento: "Metto te che voti lui, metto lui che vota me". Pertanto, dopo tante battaglie piene di livore ed offese ricevute da qualcuno e facilmente documentabili, non lascio che 101 pecorelle tesserate ma nessuna dichiarata pubblicamente (mi auguro di cuore che abbiano trovato la retta via) con un pastore teleguidato mi possano rappresentare. Non ho fatto tessere nella mia città, se non la mia che provvederò nell'immediato a ritirare. Il nuovo spaventa, quel nuovo composto dallo zoccolo duro di gente capace e meritevole, a discapito di chi non ha lottato e vissuto questo partito.

Come giustamente qualche giorno fa la Bellanova mi ha detto: "ti auguro buone cose", oggi sono certa che non ne sentiremo reciprocamente la mancanza. Auguro ad Italia Viva Bat 101 di questi giorni!».
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