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Associazioni
Comitato di quartiere zona 167: «A Terni ok al controllo di vicinato, a Barletta quando?»
La nota firmata da Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella
Barletta - mercoledì 18 giugno 2025
17.27
«A Terni è stato ufficialmente avviato il progetto di Controllo di Vicinato, con l'approvazione formale del Ministero dell'Interno. Un'iniziativa concreta di sicurezza partecipata, fondata sul coinvolgimento attivo dei cittadini nella prevenzione dei reati, attraverso un sistema coordinato e strutturato in sinergia con le forze dell'ordine e la Polizia Locale. A sviluppare e guidare questo modello è il dott. Francesco Caccetta, già ufficiale dei Carabinieri, con 42 anni di esperienza nell'Arma, autore di testi e studi specifici in materia di prevenzione e sicurezza. Già nel 2009 Caccetta ha ideato e codificato a livello nazionale il progetto del Controllo di Vicinato, oggi riconosciuto come uno strumento efficace e legittimo per rafforzare il presidio del territorio». Così i referenti del comitato di quartiere zona 167, Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
«Il metodo Caccetta si fonda su tre pilastri:
Ricostruzione della coesione sociale tra i residenti;
Formazione dei cittadini su come ridurre le vulnerabilità comportamentali e ambientali;
Addestramento alla segnalazione qualificata verso le forze dell'ordine, per non interferire ma supportare le attività istituzionali.
Terni ha saputo cogliere questa opportunità, strutturando un protocollo tra Comune e Prefettura, coinvolgendo la cittadinanza e ricevendo l'autorizzazione ministeriale. Un esempio concreto di come, quando c'è la volontà, si possano attivare reti di sicurezza civica efficaci e legalmente riconosciute.
E Barletta? Da qualche anno, come Comitato della Zona 167, chiediamo un confronto serio su un progetto analogo. Le nostre proposte – rivolte alle istituzioni locali – sono sempre rimaste senza riscontro, nonostante le gravi e ricorrenti problematiche di microcriminalità nella nostra periferia. Ribadiamo che la nostra richiesta non ha alcuna radice politica o ideologica se non l'interesse primario della comunità alla sicurezza. Non chiediamo ronde né scorciatoie, ma l'attivazione di strumenti legittimi, trasparenti e partecipati, come dimostrato dall'esperienza di Terni e dal lavoro del dott. Caccetta. Il Ministero ha aperto la strada. Il modello esiste. I cittadini sono pronti. Ora tocca all'Amministrazione di Barletta dimostrare senso di responsabilità e volontà di agire».
«Il metodo Caccetta si fonda su tre pilastri:
Ricostruzione della coesione sociale tra i residenti;
Formazione dei cittadini su come ridurre le vulnerabilità comportamentali e ambientali;
Addestramento alla segnalazione qualificata verso le forze dell'ordine, per non interferire ma supportare le attività istituzionali.
Terni ha saputo cogliere questa opportunità, strutturando un protocollo tra Comune e Prefettura, coinvolgendo la cittadinanza e ricevendo l'autorizzazione ministeriale. Un esempio concreto di come, quando c'è la volontà, si possano attivare reti di sicurezza civica efficaci e legalmente riconosciute.
E Barletta? Da qualche anno, come Comitato della Zona 167, chiediamo un confronto serio su un progetto analogo. Le nostre proposte – rivolte alle istituzioni locali – sono sempre rimaste senza riscontro, nonostante le gravi e ricorrenti problematiche di microcriminalità nella nostra periferia. Ribadiamo che la nostra richiesta non ha alcuna radice politica o ideologica se non l'interesse primario della comunità alla sicurezza. Non chiediamo ronde né scorciatoie, ma l'attivazione di strumenti legittimi, trasparenti e partecipati, come dimostrato dall'esperienza di Terni e dal lavoro del dott. Caccetta. Il Ministero ha aperto la strada. Il modello esiste. I cittadini sono pronti. Ora tocca all'Amministrazione di Barletta dimostrare senso di responsabilità e volontà di agire».