Botti di Capodanno
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La città

Come salvarsi dai “botti” di Capodanno

A Trani un’ordinanza li vieta, ma a Barletta?. Aumentare i controlli e il buon senso, per evitare tragedie

Mancano solo 24 ore alla fatidica mezzanotte di Capodanno in cui daremo il definitivo addio all'anno passato e accoglieremo con nuove speranze l'anno che verrà. Come da tradizione, ad accompagnare i festeggiamenti ci saranno gioviali brindisi, cenoni in famiglia, concerti in piazza e soprattutto l'immancabile appuntamento con i cosiddetti "botti", seguiti dalle altrettanto tradizionali cronache "del giorno dopo". Il nuovo anno si apre con le notizie di tanti feriti dovuti alle esplosioni mal riuscite, spesso causate da ordigni illegali, e la gioia del nuovo anno si tramuta in tragedia per tante famiglie.

A Trani il sindaco Riserbato ha emesso un'ordinanza che regolamenta la vendita al pubblico dei prodotti pirotecnici fino alla mattina dell'1 gennaio, facendo appello a quanto sancito dall'articolo 32 della Costituzione: l'ordinanza prevede il divieto, al di fuori degli spettacoli autorizzati dei professionisti, di ogni tipo di fuoco d'artificio benché di libera vendita, in luogo pubblico ed in luogo privato ove, in tal caso, possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici o su luoghi privati appartenenti a terzi. L'inosservanza dell'ordinanza comporterà l'applicazione di sanzioni amministrative che oscillano dai 25 ai 500 euro.

Decisione ferma, ma assolutamente giusta: intanto a Barletta cosa succede? Qui nessuna ordinanza vieta la vendita e l'acquisto di materiale esplodente, né nel negozio autorizzato né nella bottega sotto casa né sui banchetti assolutamente illegali che magicamente appaiono il 31 dicembre, per scomparire in meno di 24 ore. Occorre osservare tuttavia che, a differenza degli anni precedenti, a Barletta l'utilizzo di petardi di piccola portata (come quelli usati per strada dai bambini) è visibilmente calato: il dicembre barlettano era solito trasformarsi in una guerriglia urbana già dal giorno dell'Immacolata, riempiendo l'aria di rumorose esplosioni a tutte le ore del giorno e della notte. Effettivamente il fenomeno sembra abbastanza ridotto: anche qui la crisi economica ha colpito? Meglio così.

Tutto questo non basta certo a sopire le coscienze: a Capodanno sicuramente i barlettani non saranno capaci di rinunciare a petardi di varia portata, fuochi d'artificio, scintille e affini, incuranti come al solito dei pericoli connessi. Sarebbe da chiedersi qual è la gioia di festeggiare il nuovo anno in questo modo, con il rischio di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Non avendo a disposizione una legge che imponga un regolamento stretto, come l'ordinanza dell'amministrazione comunale tranese, l'invito ai barlettani è di applicare un po' di buon senso: per l'incolumità delle persone, per evitare le cronache di feriti e violente amputazioni, per l'incolumità delle cose, non arrecando danni alle proprietà altrui, e anche per l'incolumità degli animali, sia domestici che randagi, che nelle notti infuocati di esplosioni latrano di paura. E soprattutto, per l'incolumità dei bambini, prime vittime di esplosioni incontrollate: l'invito è di evitare che i più piccoli tocchino i petardi rimasti inesplosi per strada dopo i festeggiamenti, e di non acquistare per loro quei piccoli inutili esplosivi quasi sempre illegali e pericolosi. Genitori, i vostri figli sarebbero più contenti di un bel giocattolo. Pensate anche alla loro sicurezza.
Gli articoli pirotecnici sono classificati in categorie dal fabbricante conformemente al loro tipo di utilizzazione, alla loro finalità e al livello di rischio potenziale, compreso il livello della loro rumorosità. Nell'articolo 3 del decreto legislativo numero 58 del 4 aprile del 2010 gli articoli pirotecnici sono classificati in due categorie.

FUOCHI D'ARTIFICIO:
Categoria 1: fuochi d'artificio che presentano un rischio potenziale estremamente basso e un livello di rumorosità trascurabile e che sono destinati ad essere utilizzati in spazi confinati, compresi i fuochi d'artificio destinati ad essere usati all'interno di edifici d'abitazione;
Categoria 2: fuochi d'artificio che presentano un basso rischio potenziale, un basso livello di rumorosità e che sono destinati a essere usati al di fuori di edifici in spazi confinati;
Categoria 3: fuochi d'artificio che presentano un rischio potenziale medio e che sono destinati ad essere usati al di fuori di edifici in grandi spazi aperti e il cui livello di rumorosità non è nocivo per la salute umana;
Categoria 4: fuochi d'artificio professionali che presentano un rischio potenziale elevato e che sono destinati ad essere usati esclusivamente da «persone con conoscenze specialistiche» di cui all'articolo 4, comunemente noti quali «fuochi d'artificio professionali», e il cui livello di rumorosità non è nocivo per la salute umana;

ARTICOLI PIROTECNICI TEATRALI:
Categoria T1: articoli pirotecnici per uso scenico, che presentano un rischio potenziale ridotto;
Categoria T2: articoli pirotecnici professionali per uso scenico che sono destinati esclusivamente all'uso da parte di persone con conoscenze specialistiche;

ALTRI ARTICOLI PIROTECNICI:
Categoria P1: articoli pirotecnici diversi dai fuochi d'artificio e dagli articoli pirotecnici teatrali che presentano un rischio potenziale ridotto;
Categoria P2: articoli pirotecnici professionali diversi dai fuochi d'artificio e dagli articoli pirotecnici teatrali che sono destinati alla manipolazione o all'uso esclusivamente da parte di persone con conoscenze specialistiche.
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