Cielo grigio, consiglio nero, senza nulla da esultare

Il cielo plumbeo che ieri pomeriggio ha avvolto la città appare oggi come il presentimento di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco nella prima seduta del consiglio comunale. Nella maggioranza si perpetuano i comportamenti del passato (ormai nuovamente del presente) e si rimette in scena il ridicolo logoramento dell'elezione del presidente del consiglio comunale. «Certe operazioni sono state superate all'aperto - ha detto poco dopo il sindaco Cascella - in questo luogo - il castello - che fa riferimento alla storia nazionale, e non a meschine operazioni».

Era solo una ingenua illusione ad animare forse il sindaco Cascella, illusione irrealizzata di poter passare da un punto all'altro all'ordine del giorno senza ostacoli. Il nome di Carmela Peschechera, per la presidenza, frutto dell'accordo di maggioranza, era dato infatti per certo. Ma nel PD, prima del voto, volti impassibili e silenzio, sul merito della scelta politica. E' Peschechera stessa ad invitare il partito a dire le cose come stanno. Ma ad intervenire è solo Ruta, ricordando la segretezza del voto. Quando poi arriva la provocazione di Cannito, che porta formalmente allo scoperto il nome di Peschechera, segue subito dopo l'intervento di Ventura a conferma del nome. Si va al voto, ma la realtà sarà un'altra. Ben tre surreali votazioni. Alla prima: 14 Peschechera, 17 bianche, 1 Cascella, 1 nulla con scritto "Pescheria" (non certo un mero lapsus grammaticale). Alla seconda: 14 Peschechera, 12 bianche, 1 Cascella, 1 Cefola, 1 Ventura, 5 nulle. Alla terza, voluta da Peschechera, mentre Campese chiedeva una sospensione della seduta: 18 Peschechera, 11 bianche, 1 Cascella, 1 Cefola, 2 nulle. Alla fine sono rimasti comunque tre voti in meno, rispetto alla consistenza della maggioranza. Per due volte 7, poi 3 franchi tiratori, dopo aver sentito dichiarazioni dei gruppi di maggioranza tutte a favore di Peschechera. Si è arrivati fino al punto, da parte degli scutatori, di scandire in maniera precisa i nominativi scritti sulle schede, in modo da poter controllare l'andamento dello scrutinio, messo in fibrillazione dai franchi tiratori. Se poi, la vicepresidenza destinata all'opposizione è andata come previsto a Rossella Piazzolla (13 voti), quella di maggioranza, con il ruolo di vicario (che non è andato così all'opposizione), è andata ad Alessandro Scelzi (17 voti), mentre il nome che si vociferava fino a quel momento era quello di Giuliana Damato.

Nel PD è il trionfo dell'area Caracciolo, che ottiene presidente (Peschechera), vicepresidente vicario (Scelzi), capogruppo consiliare (Ventura), membro della commissione elettorale (Caracciolo). L'area Mennea resta al momento a secco, dopo che nelle settimane scorse, il nome del capogruppo sembrava dovesse essere quello di Nicola Ruta. Ora, nel giro di una settimana dovrebbero essere assegnate le presidenze delle commissioni, che dovrebbero andare 3 al PD, 2 a Sinistra Unita, e una per tutte le altre forze di maggioranza. Vedremo come si chiuderà il cerchio.

Rivolgere lo sguardo al recente passato dell'amministrazione Maffei, ai mesi per un presidente del consiglio pro tempore nel 2011, all'anno trascorso per un presidente e per una giunta definitiva nel 2012, per giustificare e digerire l'ennesima pagina grottesca della politica barlettana, avvenuta ieri, sarebbe grave e vergognoso. Sarebbe il suicidio e il tradimento del cambiamento a parole annunciato. Cambiamento di cui i barlettani continuano ad essere alla ricerca. Ma il "nuovo" consiglio comunale, con i tanti protagonisti per ogni stagione, sembra oggi, più che mai, simile al "Tutto cambia, affinchè nulla cambi" di gattopardesca memoria. «Al nostro rispetto dell'autonomia delle forze politiche - ha detto ieri Cascella - non può che corrispondere il rispetto dell'autonomia dell'amministrazione cittadina, che faremo rispettare. Su di noi possono comandare solo gli elettori». L'amministrazione è appena a partita, ma già si trova a dover voltare un ennesima pagina. I giorni caldi per l'approvazione del bilancio si avvicinano, i nubifragi estivi sono in agguato.