
Cronaca
Cheque to Cheque, la denuncia partì da un imprenditore barlettano
Concluso il processo d'appello, quattro condanne annullate
Barletta - giovedì 21 luglio 2016
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Quattro condanne annullate, tre confermate e due riduzioni di pena. Sono i numeri del processo d'appello "Cheque to Cheque" originato dall'inchiesta del pubblico ministero tranese Giuseppe Maralfa. Furono contestati, a vario titolo, i reati di usura, estorsione, tentata estorsione, violenza o minaccia, lesioni personali aggravate. Tra i fatti oggetto d'indagine l'usura e le relative pressioni subite per onorare i prestiti denunciate da un commerciante barlettano del settore argenteria e bomboniere. Nel 2006 fu lo stesso imprenditore, stanco delle vessazioni, a denunciare la sua vicenda.
Il processo di primo grado, celebratosi con giudizio abbreviato dinanzi al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Rossella Volpe, culminò in 4 assoluzioni ed in 9 condanne, tutte a carico di barlettani, con pene comprese tra i 2 anni ed 8 ed i 4 anni di reclusione.
Quattro delle nove condanne sono state ora annullate dalla Corte d'Appello di Bari che ha assolto il 64enne Ruggiero Lanotte, il 34enne Michele Vino il 42enne Antonio Filannino e la 60enne Sterpeta Rizzi. La corte barese ha, invece, ridotte le pene del 53enne Sergio Di Paola, da 3 anni e 4 mesi a 2 anni e 8 mesi, e del 37enne Luigi Lombardi da 4 anni a 3 per un'accusa nel frattempo prescritta. Confermate invece le pene che furono inflitte dal gup al 53enne Antonio Di Paola per 3 anni e 6 mesi; al 64enne Francesco Lacalamita per 2 anni ed 8 mesi; ed al 40enne Nicola Lacalamita per 3 anni e 4 mesi.
Il processo di primo grado, celebratosi con giudizio abbreviato dinanzi al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Rossella Volpe, culminò in 4 assoluzioni ed in 9 condanne, tutte a carico di barlettani, con pene comprese tra i 2 anni ed 8 ed i 4 anni di reclusione.
Quattro delle nove condanne sono state ora annullate dalla Corte d'Appello di Bari che ha assolto il 64enne Ruggiero Lanotte, il 34enne Michele Vino il 42enne Antonio Filannino e la 60enne Sterpeta Rizzi. La corte barese ha, invece, ridotte le pene del 53enne Sergio Di Paola, da 3 anni e 4 mesi a 2 anni e 8 mesi, e del 37enne Luigi Lombardi da 4 anni a 3 per un'accusa nel frattempo prescritta. Confermate invece le pene che furono inflitte dal gup al 53enne Antonio Di Paola per 3 anni e 6 mesi; al 64enne Francesco Lacalamita per 2 anni ed 8 mesi; ed al 40enne Nicola Lacalamita per 3 anni e 4 mesi.
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