Ciminiera cementeria
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Territorio

Cementeria, «quali materiali potranno disperdersi durante le fasi di demolizione?»

Cianci: «Doveroso un chiarimento da parte di Asl e Arpa»

Continua a tenere banco il dibattito sulla qualità dell'aria a Barletta, e in particolare crescono sempre più le preoccupazioni in vista della demolizione della più alta ciminiera del complesso industriale della Cementeria di Barletta. A tamburo battente interviene il presidente del Comitato spontaneo "Operazione aria pulita Bat", l'avvocato Michele Cianci, che insiste nel richiedere - a nome della cittadinanza - massima precauzione nelle operazioni di demolizione, con particolare attenzione ai materiali (anche nocivi) che potrebbero disperdersi nell'aria: «Le analisi, commissionate esclusivamente dalla Buzzi Unicem, non sono esaustive - scrive Cianci rivolgendosi in una missiva al sindaco Pasquale Cascella, chiedendo ulteriori chiarimenti - Infatti, esse riguardano tre operazioni ad una unica altezza della ciminiera, giacché i soli tre carotaggi sono stati effettuati a mt. 17.43, di questi uno solo esterno e due interni. Perché? Non è dato sapersi. La profondità è di 43 cm (per un totale di 86 cm) e il diametro di 5 cm. Ora, a parte il fatto che un sondaggio del genere andava fatto quantomeno in contraddittorio con la ASL e/o altri enti pubblici terzi alla Buzzi Unicem, non credo che lo spessore della ciminiera sia solo di 86 cm e non credo che all'apice e alla base della ciminiera medesima non vi sia altro materiale. Perciò, indispensabile sarebbe acquisire il progetto e la relazione definitiva per la costruzione del manufatto dai quali si evinceranno tutti i materiali utilizzati all'epoca. Da ciò si potrà desumere l'omogeneità o meno dei materiali medesimi.

In ordine, poi, alla presenza di diossina ed altro materiale pericoloso, il laboratorio conclude "...dalle informazioni ricevute dal produttore/detentore…risulta ragionevole sostenere, vista l'origine, che non sia contaminato da diossina, ecc. ecc...", quindi si ipotizza, e se così non fosse? Infatti, si deve effettuare un prelevamento sulla superficie interna ed esterna, in più punti ed altezze, affinché si possa verificare la effettiva presenza di diossina od altro materiale nocivo, atteso che la ciminiera ha lavorato per decenni e quindi vi saranno certamente dei depositi che possono disperdersi nell'area durante le fasi di demolizione. Ritengo doveroso - conclude l'avvocato Cianci - un chiarimento da parte della ASL, ARPA o chi per essi ovvero una ulteriore analisi più approfondita da parte della medesima».
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