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Buzzi Unicem. «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa»

L'intervento del Forum Barletta Bene Comune. «Il Sindaco non ha mantenuto fede all'accordo»

«Maffei, sindaco del Comune di Barletta, NON agisce in veste di autorità sanitaria locale chiamato ad esercitare poteri-doveri di controllo a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, anche in caso di persistente inerzia dei competenti organismi regionali e statali nelle suddette materie». Non ci stanno Sabrina Salerno dell'Associazione Beni Comuni e Angelo Dileo del Collettivo Exit per quella che appare come una vera e propria mancanza di parola data del primo cittadino, e non si fermano alle schermaglie verbali citando una precisa normativa. «Ignora, forse, che ai sensi degli art. 216 e 217 t.u. 27 luglio 1934 n. 1265, il sindaco è infatti titolare di un generale potere di vigilanza sulle industrie insalubri e pericolose, che può anche concretarsi nella prescrizione di accorgimenti relativi allo svolgimento dell'attività, volti a prevenire, a tutela dell'igiene e della salute pubblica, situazioni di inquinamento, e tale potere è ampiamente discrezionale ed esercitabile in qualsiasi tempo, sia nel momento in cui è richiesta l'attivazione dell'impianto, sia in epoca successiva. Presupposto per l'esercizio di siffatto potere è la sussistenza di un concreto pericolo per l'ambiente e dunque per la salute pubblica, da valutare complessivamente a seguito di attenta ed approfondita istruttoria».

«Istruttoria presentata martedì 14 novembre dal Dott. Di Ciurla, medico ISDE(International Society of Doctors for the Environment) intervenuto in qualità di esperto del forum Bene Comune di Barletta, dinanzi al l'Ing. Mastrorillo e l'avv. Palmiotti, rispettivamente Dirigente all'Ambiente e membro dell'ufficio avvocatura del Comune. Questi ultimi, esponenti della nostra amministrazione comunale, delegati dal primo cittadino a rappresentarla in occasione dell'incontro sulla Buzzi Unicem sita in Barletta. Ebbene ai sensi del Piano Regionale di Qualità dell'Aria, Barletta è identificata come zona C a causa dell'elevata quantità di inquinanti dovuti a scarico veicolare ed industriale. Ciò significa essere area critica da risanare. La campagna di monitoraggio compiuta nel 2008 dall'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha evidenziato criticità da PM10 escludendo, inoltre, che essa sia dovuta al traffico veicolare. Il Registro Europeo sulle emissioni inquinanti inserisce la Buzzi Unicem di Barletta fra le realtà più inquinanti, in particolare riguardo il rilascio nell'aria di metalli pesanti e ossidi di azoto. Il Documento Ufficiale dell'ISDE (International Society of Doctors for the Environment) Italia sull'impatto dei cementifici sulla salute della popolazione evidenzia i gravi danni che tali attività, in caso di incenerimento di rifiuti, provocano, in particolare sui bambini».

«Lo studio del 2000-2005 dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale evidenzia come la popolazione di Barletta non goda di 'ottima' salute con rischi superiori alla media regionale per numerose patologie, in particolare oncologiche e cardiovascolari. La nostra, amata, Città registra anche una media alta di casi di Mcs, sensibilità chimica multipla. Una sindrome rara e irreversibile legata all'esposizione a sostanze tossiche e allergizzanti che costringe chi ne è affetto a vivere isolato, oltre a immani sofferenze. "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa" sembra aver suggerito Pangloss al Candido nostrano. Salvo non saper che Virgilio, guidando Dante nell'Inferno, si riferiva agli Ignavi, cioè i vili, "coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo". Tali parole hanno comunque sortito l'effetto desiderato e 'più comodo': il silenzio. Il Sindaco non ha mantenuto fede all'accordo di rispondere entro venerdì 18 novembre alla richiesta del forum Barletta Bene Comune di procedere con un ricorso al TAR contro la determinazione dirigenziale della Provincia Barletta – Andria – Trani che ha autorizzato la Buzzi Unicem a coincenrire 65000 t/a di Cdr, regalando a Barletta un inceneritore in pieno centro abitato. Nessun ricorso al Tar, dunque, da parte dell'amministrazione comunale di Barletta nonostante le criticità sanitarie ed ambientali. Il perché non si avverta il dovere di tutelare cittadini e ambiente non è dato saperlo. Quello che lascia sconcertati è invece il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune di Barletta contro la bocciatura della lottizzazione delle villette a Montaltino decisa dal Tar in primo grado e confermata dalla Procura di Trani che le ha poste sotto sequestro preventivo notificando 23 avvisi di garanzia. Il metro di misura usato per tutelare il benessere della nostra comunità ed agire di conseguenza non appare certo dei migliori, anzi!»

«Si preferisce spendere soldi pubblici per cercare a tutti i costi di tutelare un vero e proprio fenomeno di abusivismo edilizio e quindi di palese illegalità, mentre si evita volutamente di non procedere con il ricorso al Tar per quanto riguarda l'aumento dei rifiuti da bruciare all'interno della Cementeria nonostante ci fossero tutti gli elementi per esercitare questo diritto. Il Sindaco preferisce non innescare su questa vicenda un conflitto istituzionale con la Provincia Bat, dimenticando che proprio la Provincia ha evitato di coinvolgere il Comune di Barletta durante l'iter di approvazione della VIA. Su questo il Sindaco Maffei dovrebbe dare delle spiegazioni, come anche quelle forze politiche che si definiscono di sinistra (Sel e Federazione della Sinistra) che continuano a tacere dinanzi allo scempio ambientale e sociale che vive la nostra città. Infine, sentiamo il dovere di ricordare al sindaco Maffei che il mancato esercizio dei poteri-doveri di controllo a tutela dell'ambiente e della salute pubblica in presenza dei prescritti presupposti (fenomeni di grave inquinamento ambientale e conseguente pericolo per la salute pubblica) può determinare tra l'altro i reati di danneggiamento e di omissione di atti d'ufficio».
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