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Bullismo e micro delinquenza, «perseguiamo la strada dell'educazione e della prevenzione»

La dirigente ai Servizi Sociali Navach: «Il Comune sta già intervenendo con la nuova programmazione sociale»

Le immagini che si sono viste ieri in tv nel corso della trasmissione "Chi l'ha visto" sono solo l'ennesimo punto nel lungo elenco di episodi di micro deliquenza, bullismo e violenza per futili motivi compiuti da ragazzini: solo pochi giorni fa abbiamo raccontato del lancio di sassi contro alcuni agenti della polizia locale di Barletta, grave esempio di una mancanza di rispetto che può generare conseguenze gravi. Per non dimenticare l'iconico episodio dei carrelli abbandonati sulla litoranea Mennea nella notte di San Lorenzo. L'onda d'urto di questi tristi episodi potrebbe diventare incontenibile. Che siano minorenni o appena maggiorenni, la problematica della violenza senza senso attuata dai nostri più giovani concittadini è una realtà da osservare con attenzione e da capire nel profondo.
Abbiamo chiesto un intervento alla Dirigente comunale ai Servizi Sociali, dott.ssa Caterina Navach. «La cronaca ieri ha restituito a Barletta l'ennesimo episodio di bullismo e micro delinquenza; ha provocato qualche danno alle vittime, la solita ondata di indignazione, la richiesta a gran voce di intervento delle istituzioni, vigilanza urbana e misure restrittive. Gli adolescenti di Barletta come di ogni città del sud Italia a volte provengono da situazioni familiari di estremo degrado, nelle quali la violenza nelle relazioni è l'unica modalità conosciuta, vivono nutriti di Tv e social network, consumano alcol, droghe di varia natura, praticano sesso senza protezioni, vivono senza regole, spesso sono razzisti, omofobi, violenti».

La dirigente Navach e l'assessore Ricatti
«Questi ragazzi spesso non sono interessati a discorsi su educazione al rispetto, campagne anti femminicidio, e nemmeno ne vogliono sapere; spesso anche la lingua italiana nella sua forma emancipata e colta è per loro una lingua straniera ed estranea. Qualche mese fa durante una chiacchierata con un amico barlettano, interrogata sulle possibili motivazioni di questo atteggiamento negativo dei ragazzi della città ho ironizzato dicendo che dalla Città della Disfida emergono conflitti ad ogni livello. Ma nell'ironia la conferma che nelle strade cittadine tra i ragazzi si parli e si agisce con violenza, senza giustificazioni e senza legittimazioni. I ragazzi hanno vissuto quasi due anni di restrizioni a causa della pandemia in corso, con estrema pazienza da un lato, ma anche con tanta rabbia e frustrazione dall'altro; i mesi di lockdown li hanno visti restare tutto il giorno e tutti i giorni a casa senza neanche la possibilità di andare a scuola, e questo di certo non ha aiutato la crescita e la stabilizzazione neuroemotiva in un'età come quella adolescenziale di grande cambiamento».

«Le istituzioni spesso invocate hanno due modi di respingere e rifiutare questa violenza, in nome dei nostri valori di convivenza, di rispetto reciproco e di accettazione delle differenze altrui: quella del controllo e della repressione e quella più lunga e difficile della educazione e prevenzione. Il Comune di Barletta con la programmazione sociale 2021/2022 ha invece guardato ad un ripensamento radicale delle politiche sociali, provando ad individuare luoghi di Barletta dove entrare con strumenti nuovi, più efficaci, meno burocratici, alcuni già realizzati ed altri in fase di attivazione: incontri con le famiglie per prevenire e contrastare la dispersione scolastica, elaborazione di linee operative d'intesa con le istituzioni scolastiche per gestire le inadempienze, un servizio di tutoraggio educativo nei confronti di minori inadempienti, la realizzazione di una biblioteca di genere e di interventi di formazione contro l'hate speech, un servizio per la prevenzione integrata delle dipendenze patologiche, l'apertura di un centro per le famiglie, il rafforzamento dei servizi già erogati dal centro di aggregazione giovanile, l'attivazione dal prossimo lunedì di un servizio di assistenza domiciliare educativa puntualmente regolamentato, la creazione di un hub di innovazione sociale in prossimità del servizio sociale professionale, il finanziamento di progetti estivi ed autunnali relativi ad attività sportive e ricreative, un itinerario di sensibilizzazione alla legalità che ha interessato nello scorso anno scolati stico i piccoli delle scuole elementari, la realizzazione di un intervento di educazione al linguaggio nello sport, e presto come momento di ascolto e di programmazione partecipata anche il consiglio comunale dei bambini e la consulta comunale dei giovani.

Barletta vedrà già dalle prossime settimane interventi di affiancamento alle famiglie, sostegno alle attività delle scuole, operatori di strada per i ragazzi; tanto è stato pensato, tanto sarà fatto e tanto c'è ancora da fare. Con l'obiettivo appunto di fare, e non di restare muti e sgomenti».
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