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«Barletta mi ispira»
Un bancario palermitano si ispira a Barletta per i suoi quadri. La pittura, un antidoto contro la noia
Barletta - lunedì 9 gennaio 2012
9.34
Gioele di Maria ha 40 anni, è un funzionario di banca, fin qui nulla di nuovo, se non fosse che è palermitano ed è stato trasferito a Barletta in una filiale di una importante banca. Nella nostra città ha cominciato a dipingere, per combattere la noia e forse, per sentire meno la mancanza della sua famiglia e di Palermo. Gioele ha organizzato presso il Barna Cafè, la sua prima mostra di quadri, di cui immagino ora abbia la casa invasa, dato che gli è venuto anche il pallino della scultura su legno e ferro. L'intervista che segue è avvenuta in banca, nel suo ordinatissimo ufficio, all'ora di pranzo. Ho anche scoperto che Gioele, da quando vive nella nostra città, è diventato anche tifoso del Barletta Calcio.
Come definiresti il tuo stile pittorico e dove trai la tua ispirazione?
«Il mio stile è indefinibile: soltanto emozioni riversate di getto sulla tela. L' ispirazione è data dai miei stati d'animo».
Perché hai scelto la pittura per esprimerti?
«Poiché mi stavo annoiando, a forza di uscire ogni sera. Avevo bisogno di stare solo con me stesso. Un giorno mentre ero nell'ipercoop per la spesa, mi trovai a passare davanti il reparto di cartoleria, dove ho comprato due tele e colori. La sera stessa ho cominciato a dipingere il primo quadro, che non mi è piaciuto, in seguito ne ho dipinto un altro, che mi è piaciuto un po di più, in seguito ho continuato, fino a dipingere 74 quadri in tre mesi».
Cosa significa per te dipingere?
«Mentre dipingo, non penso a nulla, rappresenta uno dei pochi momenti della giornata in cui sono solo e svuoto la mente».
In quale momento della giornata dipingi?
«Dipingo la notte, poiché è l'unico momento libero a mia disposizione, dato che di giorno lavoro in banca».
Più importante di dipingere è…..?
«Vivere!»
Chi o cosa ti ispira?
«Barletta mi ispira. Questa città mi ha aiutato nella mia solitudine di "straniero" in una nuova realtà».
Quali sono i temi ricorrenti nei tuoi quadri?
«Non ho temi ricorrenti, mi piace variare, poiché penso che, viviamo in un mondo in continua evoluzione».
Come definiresti il tuo stile pittorico e dove trai la tua ispirazione?
«Il mio stile è indefinibile: soltanto emozioni riversate di getto sulla tela. L' ispirazione è data dai miei stati d'animo».
Perché hai scelto la pittura per esprimerti?
«Poiché mi stavo annoiando, a forza di uscire ogni sera. Avevo bisogno di stare solo con me stesso. Un giorno mentre ero nell'ipercoop per la spesa, mi trovai a passare davanti il reparto di cartoleria, dove ho comprato due tele e colori. La sera stessa ho cominciato a dipingere il primo quadro, che non mi è piaciuto, in seguito ne ho dipinto un altro, che mi è piaciuto un po di più, in seguito ho continuato, fino a dipingere 74 quadri in tre mesi».
Cosa significa per te dipingere?
«Mentre dipingo, non penso a nulla, rappresenta uno dei pochi momenti della giornata in cui sono solo e svuoto la mente».
In quale momento della giornata dipingi?
«Dipingo la notte, poiché è l'unico momento libero a mia disposizione, dato che di giorno lavoro in banca».
Più importante di dipingere è…..?
«Vivere!»
Chi o cosa ti ispira?
«Barletta mi ispira. Questa città mi ha aiutato nella mia solitudine di "straniero" in una nuova realtà».
Quali sono i temi ricorrenti nei tuoi quadri?
«Non ho temi ricorrenti, mi piace variare, poiché penso che, viviamo in un mondo in continua evoluzione».

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