Eventi
Arriva a Barletta "Tessiture": «Per noi è una grande sfida portare la cultura in piazza»
L’intervista ai referenti dell’organizzazione del nuovo festival dedicato ai libri: si svolgerà nei giardini De Nittis
Barletta - mercoledì 4 settembre 2024
Appuntamento nei Giardini De Nittis da venerdì 6 settembre, ore 17:30, a domenica 8 settembre. Non c'è distinzione di età: sono tutti invitati per essere affascinati dal fervente clima delle varie attività, pensate per il coinvolgimento del pubblico e per portare in strada storie, generi letterari, dibattiti e cultura. Il bisogno di libri e letteratura si impone, ormai sempre più, tra le giovani menti che animano la nostra città. Il nuovo festival Tessiture è l'emblema di una necessità impossibile da ignorare. Nonostante, negli ultimi anni, la lettura sembra essere una pratica desueta tra le nuove generazioni, il libro continua ad ergersi come strumento aggregante per eccellenza. L'idea di portare, anche nella nostra città, un festival letterario è figlia proprio di un gruppo di giovani, a testimonianza di quanto, in realtà, la letteratura e la lettura continuino ad affascinare il pubblico di verde età.
Per poter comprendere più a fondo le motivazioni che hanno portato all'ideazione del festival e per conoscere cosa ci si dovrà aspettare, abbiamo deciso di intervistare gli organizzatori dell'evento.
Come è nata l'idea di questo festival? Da dove nasce il titolo Tessiture?
«L'idea del festival nasce da una necessità: quella di avere degli spazi accessibili in cui discutere e condividere idee e storie. Per fruire di spazi di questo tipo, spesso ci siamo spostati in altre città e quindi ci siamo detti: perché non provare a organizzare un festival letterario a Barletta? Gli eventi culturali in città sono pochi, quelli gratuiti ancora meno e per noi è una grande sfida portare la cultura in piazza, ma speriamo di trovare tante persone pronte ad immaginare e sostenere un evento di questo tipo.
Il titolo nasce dall'immagine di temi, idee, persone che si intrecciano per formare delle trame sempre diverse. Ci piaceva il concetto per cui un festival del genere potesse favorire la nascita di nuove tessiture, scambi che creano strutture in cui le cose si tengono tra loro. Questo pensiero sarà centrale all'apertura del festival: abbiamo infatti scelto di iniziare proprio con "Le tessitrici" un libro che unisce i telai e la tecnologia con il mito greco.
Poi essendo il festival a Barletta, abbiamo pensato che il titolo dovesse richiamare anche la storia recente della città, segnata dalle sorti del settore tessile».
Ci saranno diverse attività a corredare l'evento e che coinvolgeranno l'intero pubblico. Cosa potete dirci di più a riguardo? Come sarà strutturato il festival?
«Abbiamo organizzato un silent reading party per giovedì 5 settembre, un evento che è un nuovo modo per condividere le letture, ma è anche un incentivo a leggere di più, un tipo di attività che sta avendo molto successo negli ultimi mesi e che ci sembra il miglior modo per iniziare il nostro festival.
Per noi è importante anche che la lettura faccia parte della vita anche di bambini e bambine, ci siamo interrogate molto su come coinvolgere i più piccoli. Non volevamo un evento classico che potesse risultare impegnativo e in quest'ottica abbiamo organizzato un racconto itinerante per abituare i bambini a forme narrative complesse. Sabato 7 settembre alle 11:30 ci saranno i ragazzi e le ragazze di Room to Play in piazza con "Storie in fuga" e tanti bambini tra i 4 agli 11 anni che già stanno aderendo con entusiasmo.
Infine, domenica alle 16:30, con la collaborazione di Crocevia dei mondi, allestiremo uno spazio dedicato ai giochi da tavolo, in vista della presentazione del libro dedicato ai videogiochi con Lorenzo Fantoni alle 17:30.
Questi eventi corredano il programma del festival che si svolgerà venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 settembre, ogni giorno dalle 17:30 alle 22:30. Ogni giorno avremo tre presentazioni "classiche" in cui una scrittrice presenterà un libro supportata da una moderatrice, toccando diversi temi e diversi stili letterari. Poi dalle 21 ogni sera ci sarà un incontro-dibattito di approfondimento su tre temi: venerdì sul rapporto tra i corpi e lo spazio, sabato sul lavoro e la città con un focus su Barletta e domenica su come si racconta il sud. Un programma variegato insomma, ce ne sarà per tutti i gusti».
Cosa significa per voi portare cultura in strada, in una piazza molto frequentata come quella dei Giardini De Nittis?
«Non ci gireremo intorno, sapevamo sin dall'inizio che organizzare un festival all'aperto in una piazza "insolita" sarebbe stato molto complesso e così è stato. Ma per noi è un elemento fondamentale per portare i saggi, i romanzi, la poesia dove di solito non arrivano. E per farlo, era necessario che tutti gli eventi fossero gratuiti e accessibili a tutte le persone: in questo senso la piazza è perfetta non ci sono cancelli chiusi né barriere architettoniche. Abbiamo scelto i giardini de Nittis perché sono pieni di persone e per noi ha senso portare la cultura nei posti frequentati quotidianamente dalla gente comune».
In un mondo dove a dettare legge sono soprattutto i social network, quale strategia adottare per poter permettere ai giovani di approcciarsi alla lettura?
«I social network giocano un ruolo centrale nella vita dei giovani, influenzando le loro abitudini e i loro interessi. Tuttavia, questo non significa che la lettura debba essere messa in secondo piano. Sicuramente è possibile utilizzare i social network stessi per promuovere la lettura, creando contenuti coinvolgenti e accattivanti. Inoltre, si può rendere la lettura un'esperienza condivisa organizzando gruppi di lettura, dove i giovani possono discutere dei libri che stanno leggendo e trasformando un'attività solitaria in un momento di condivisione. Anche i temi proposti nei libri possono aiutare a coinvolgere i più giovani, libri che affrontano tematiche vicine alla loro realtà possono più facilmente suscitare interesse nei giovani lettori. E proprio le tematiche e l'incontro dal vivo che vogliamo promuovere anche con il festival Tessiture, un momento importante in cui tessere relazioni, riconoscersi nelle storie, nelle difficoltà nei dolori ma anche nei successi e nelle avventure che caratterizzano i libri di cui parleremo durante il festival».
Per poter comprendere più a fondo le motivazioni che hanno portato all'ideazione del festival e per conoscere cosa ci si dovrà aspettare, abbiamo deciso di intervistare gli organizzatori dell'evento.
Come è nata l'idea di questo festival? Da dove nasce il titolo Tessiture?
«L'idea del festival nasce da una necessità: quella di avere degli spazi accessibili in cui discutere e condividere idee e storie. Per fruire di spazi di questo tipo, spesso ci siamo spostati in altre città e quindi ci siamo detti: perché non provare a organizzare un festival letterario a Barletta? Gli eventi culturali in città sono pochi, quelli gratuiti ancora meno e per noi è una grande sfida portare la cultura in piazza, ma speriamo di trovare tante persone pronte ad immaginare e sostenere un evento di questo tipo.
Il titolo nasce dall'immagine di temi, idee, persone che si intrecciano per formare delle trame sempre diverse. Ci piaceva il concetto per cui un festival del genere potesse favorire la nascita di nuove tessiture, scambi che creano strutture in cui le cose si tengono tra loro. Questo pensiero sarà centrale all'apertura del festival: abbiamo infatti scelto di iniziare proprio con "Le tessitrici" un libro che unisce i telai e la tecnologia con il mito greco.
Poi essendo il festival a Barletta, abbiamo pensato che il titolo dovesse richiamare anche la storia recente della città, segnata dalle sorti del settore tessile».
Ci saranno diverse attività a corredare l'evento e che coinvolgeranno l'intero pubblico. Cosa potete dirci di più a riguardo? Come sarà strutturato il festival?
«Abbiamo organizzato un silent reading party per giovedì 5 settembre, un evento che è un nuovo modo per condividere le letture, ma è anche un incentivo a leggere di più, un tipo di attività che sta avendo molto successo negli ultimi mesi e che ci sembra il miglior modo per iniziare il nostro festival.
Per noi è importante anche che la lettura faccia parte della vita anche di bambini e bambine, ci siamo interrogate molto su come coinvolgere i più piccoli. Non volevamo un evento classico che potesse risultare impegnativo e in quest'ottica abbiamo organizzato un racconto itinerante per abituare i bambini a forme narrative complesse. Sabato 7 settembre alle 11:30 ci saranno i ragazzi e le ragazze di Room to Play in piazza con "Storie in fuga" e tanti bambini tra i 4 agli 11 anni che già stanno aderendo con entusiasmo.
Infine, domenica alle 16:30, con la collaborazione di Crocevia dei mondi, allestiremo uno spazio dedicato ai giochi da tavolo, in vista della presentazione del libro dedicato ai videogiochi con Lorenzo Fantoni alle 17:30.
Questi eventi corredano il programma del festival che si svolgerà venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 settembre, ogni giorno dalle 17:30 alle 22:30. Ogni giorno avremo tre presentazioni "classiche" in cui una scrittrice presenterà un libro supportata da una moderatrice, toccando diversi temi e diversi stili letterari. Poi dalle 21 ogni sera ci sarà un incontro-dibattito di approfondimento su tre temi: venerdì sul rapporto tra i corpi e lo spazio, sabato sul lavoro e la città con un focus su Barletta e domenica su come si racconta il sud. Un programma variegato insomma, ce ne sarà per tutti i gusti».
Cosa significa per voi portare cultura in strada, in una piazza molto frequentata come quella dei Giardini De Nittis?
«Non ci gireremo intorno, sapevamo sin dall'inizio che organizzare un festival all'aperto in una piazza "insolita" sarebbe stato molto complesso e così è stato. Ma per noi è un elemento fondamentale per portare i saggi, i romanzi, la poesia dove di solito non arrivano. E per farlo, era necessario che tutti gli eventi fossero gratuiti e accessibili a tutte le persone: in questo senso la piazza è perfetta non ci sono cancelli chiusi né barriere architettoniche. Abbiamo scelto i giardini de Nittis perché sono pieni di persone e per noi ha senso portare la cultura nei posti frequentati quotidianamente dalla gente comune».
In un mondo dove a dettare legge sono soprattutto i social network, quale strategia adottare per poter permettere ai giovani di approcciarsi alla lettura?
«I social network giocano un ruolo centrale nella vita dei giovani, influenzando le loro abitudini e i loro interessi. Tuttavia, questo non significa che la lettura debba essere messa in secondo piano. Sicuramente è possibile utilizzare i social network stessi per promuovere la lettura, creando contenuti coinvolgenti e accattivanti. Inoltre, si può rendere la lettura un'esperienza condivisa organizzando gruppi di lettura, dove i giovani possono discutere dei libri che stanno leggendo e trasformando un'attività solitaria in un momento di condivisione. Anche i temi proposti nei libri possono aiutare a coinvolgere i più giovani, libri che affrontano tematiche vicine alla loro realtà possono più facilmente suscitare interesse nei giovani lettori. E proprio le tematiche e l'incontro dal vivo che vogliamo promuovere anche con il festival Tessiture, un momento importante in cui tessere relazioni, riconoscersi nelle storie, nelle difficoltà nei dolori ma anche nei successi e nelle avventure che caratterizzano i libri di cui parleremo durante il festival».