Carnevale
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La città

A Carnevale ogni scherzo vale, soprattutto a Barletta

Sparisce la tradizione del corteo con le scuole, e perdiamo occasioni per fare turismo

I più sarcastici penseranno leggendo "ma se Barletta è una carnevalata tutto l'anno, a che serve festeggiare Carnevale?". Sì, avete ragione. Siamo talmente abituati a pagliacciate, vizi, travestimenti e leggerezza, che potremmo essere tranquillamente eletti principi del Carnevale ah honorem, senza bisogno di cortei o parate. Ma la verità è un'altra. A Barletta abbiamo perso la capacità di prenderci in giro, di metterci in gioco e farci una risata, di valutare le cose con maggiore serenità per capire cosa non va e iniziare a cambiarle. Non abbiamo voglia di organizzare qualcosa di nuovo, di fare proposte, di cogliere opportunità.

Scriveva Italo Calvino: "Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore". E se avessimo dimenticato come essere leggeri, senza bramosie, senza ansie di potere su ogni situazione? Sembra che ogni occasione sia ghiotta per sistemare le cose facendo il minimo indispensabile, per orchestrare gigantesche strategie e accontentare chi deve essere accontentato, ma soprattutto evitare di scontentare qualcun altro. Magari provassimo a cambiare rotta, a provare nuove iniziative, a lanciarci nel vuoto senza paura di cadere dalla poltrona...

A Barletta esisteva una tradizione molto bella: nulla di straordinario, una semplice parata domenicale aperta agli studenti delle scuole barlettane, che sfilavano con maschere e coriandoli, riempiendo per qualche ora di musica e colore le strade del centro. Negli ultimi anni, di questa iniziativa, è rimasto qualche spauracchio: le famiglie a passeggio su corso Vittorio Emanuele, un piccolo corteo realizzato da alcune scuole in periferia, in orario lavorativo, senza spettatori, giusto per far divertire i più piccoli per un giorno, qualche evento privato, e poco altro.

Le città limitrofe hanno valorizzato molto questa festa organizzando giganteschi cortei, con appositi bandi di concorso e premi in denaro. Perché Barletta non riesce a sfruttare questa occasione preziosa per fare turismo, fare spettacolo, fare eventi come si deve, con una programmazione seria e a lungo termine? Perché non pensare a una grande festa che coinvolga anche la nostra Disfida e - perché no - san Valentino?

Visto che siamo in periodo di campagna elettorale e di promesse, sebbene le elezioni amministrative possano sembrare ancora lontane, vogliamo invocare una promessa per la città? Quella di avere finalmente un solido assessorato alla Cultura e un calendario brulicante di eventi a Barletta sotto l'egida di un Comune attivo e attento a promuovere la città a 360 gradi? Almeno un Carnevale come si deve: di maschere ne conosciamo a sufficienza.
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