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70mo anniversario della Resistenza, tutta Italia plaude Barletta

I messaggi delle amministrazioni locali, da Milano a Napoli. Il Paese aderisce alla cerimonia commemorativa

Numerosi messaggi di adesione stanno giungendo da tutta Italia alla cerimonia commemorativa della Resistenza di Barletta all'occupazione tedesca nel settembre 1943.

In particolare varie personalità, figure istituzionali e sindaci delle città coinvolte nella lotta contro le forze naziste hanno inviato al sindaco Pasquale Cascella note di partecipazione ideale e di solidarietà verso i familiari delle vittime.

"Tutta Milano vi è vicina" ha scritto il sindaco del capoluogo lombardo Giuliano Pisapia. "Le nostre città, insieme alle altre città martiri d'Italia sono unite in modo indissolubile dal ricordo dei crimini e delle stragi che il nazifascismo lasciò al nostro Paese come sua ultima e terribile eredità. I nostri patrioti erano di ogni tendenza politica e religiosa. Queste differenze non impedirono a tutti loro di lottare uniti per liberare il nostro Paese e per costruire un'Italia libera e democratica. E' proprio grazie alla fede nei valori, indicati e descritti così bene dalla nostra Costituzione, che sono stati possibili la rinascita e lo sviluppo sociale, civile ed economico del dopoguerra. Ed è per questo che anche oggi, in un periodo così difficile per il Paese attraversato da una crisi morale ancor più che economica, quei valori devono tornare al centro della vita politica e devono ispirare l'azione di ogni italiano e di ogni sincero democratico. Oggi, nel 70° anniversario dell'8 settembre, dobbiamo far riscoprire ai nostri giovani quella stessa unità di intenti e quella capacità di guardare con fiducia al domani che hanno animato ed ispirato la Resistenza, non solo come tributo doveroso e convinto a chi si è sacrificato, ma come solo strada percorribile per sollevare e tornare a far crescere il nostro Paese."

Il Sindaco di Torino, Piero Fassino, nel suo messaggio ricorda al sindaco Cascella che "il settantesimo anniversario della Resistenza rappresenta un'occasione per ricordare, e non lo si farà mai abbastanza, le donne e gli uomini che caddero per difendere la dignità delle nostre città e del nostro Paese e per restituire la libertà e l'onore del mondo all'Italia. Barletta, come Torino è stata città della Resistenza come lo furono le grandi città del nord, le montagne, le fabbriche di Torino e le valli del cunese. Città resistenziale a pieno titolo con un prezzo altissimo pagato dai militari e dai civili: militari che non ebbero dubbi nel decidere da che parte stare.L'iniziativa che l'Amministrazione barlettana ha organizzato è fondamentale richiamo alle radici del nostro sistema democratico; radici che le studentesse e gli studenti spero possano apprezzare così come sono certo che la cittadinanza di Barletta saprà dare il suo contributo per queste manifestazioni. Ti ringrazio per aver voluto accomunare Barletta e Torino in questo ricordo, due città che duramente combatterono e pagarono un presso altissimo. Due città che costruirono, nei decenni successivi, forti rapporti per effetto dell'emigrazione interna che portò a Torino donne e uomini. Le stesse e gli stessi che, insieme a tanti altri, seppero far diventare Torino la grande città industriale cambiandole, un po', anche il carattere. Sono questi legami che non si possono spezzare ed è per questo che invio un saluto affettuoso a te, ai familiari e agli amici dei caduti di quei giorni e del 12 settembre 1943, ai cittadini di Barletta."

In una nota il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha manifestato il sincero apprezzamento " per lo sforzo che l'Amministrazione, sta compiendo nell'azione di conservazione e valorizzazione della memoria della Resistenza, soprattutto rivolto alle giovani generazioni, per le quali, credo, sia fondamentale conoscere e capire i sacrifici fatti per costruire la democrazia e la libertà nel nostro Paese".

Apprezzamento è stato espresso dal sindaco di Genova, Marco Doria : "E' importante onorare e preservare la memoria di quegli avvenimenti e di tutti coloro che vi hanno partecipato, è infatti questa una delle pagine più importanti della storia recente del nostro Paese i cui valori di libertà e giustizia rappresentano i fondamenti della Costituzione".

Anche il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, ha fatto giungere a tutti i convenuti "la massima partecipazione mia e dell'Amministrazione comunale e di tutta la città di Bologna".

Altre città, che hanno partecipato alla Resistenza, hanno inviato lettere di adesione. Il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, manifesta "la vicinanza e la partecipazione, mia e dell'istituzione che rappresento a questo convegno perché mantenere viva la memoria sui tragici fatti che hanno caratterizzato la Resistenza italiana è fondamentale per non rendere vani gli sforzi compiuti dai giovani partigiani nella lotta per la liberazione dal nazifascismo. Mantenere viva la memoria significa in primo luogo un passaggio di testimone tra chi ha pagato di persona per ottenere la libertà e chi viene a contatto diretto con una delle più terribili pagine della storia mondiale. Non deve quindi essere solo commemorazione e ricordo, ma soprattutto uno stimolo per le giovani generazioni, perché sappiano raccogliere il testimone da chi ha vissuto direttamente il periodo della Resistenza e sappiano a loro volta diventare sentinelle della libertà, perché questi orrori possono sempre tornare, magari in modi diversi."

Dello stesso tenore il messaggio del sindaco di Treviso, Giovanni Manildo: "Come collega – ha scritto - e come cittadino trevigiano, consapevole e orgoglioso del grande tributo di sangue, di dolore e di distruzione racchiuso nella medaglia d'Oro al V.M. concessa alla mia città, condivido e appoggio ogni iniziativa volta ad onorare i caduti e a ricordare i supremi valori etici che hanno animato la Resistenza e che ci hanno consegnato una Nazione finalmente libera, democratica e pacifica".

Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna esprime "il sincero plauso per la bella e importante iniziativa. I valori nati dalla Resistenza sono valori estremamente attuali: sono il cemento della nostra comunità. E' importante tutelarli e trasmetterli ani nostri giovani conservando la memoria delle vicende e degli atti eroici di centinaia di uomini e di donne che hanno combattuto perché si affermassero i valori della libertà, della pace e della democrazia. Uomini e donne, molti di loro poco più che adolescenti, che hanno lottato per chi c'era, di chi non c'era e di chi era contro, come disse il nostro Arrigo Boldrini, il valoroso comandante partigiano Bulow. Una comunità che non ha memoria non ha futuro: ecco perché è importante ritrovarsi a ricordare insieme le radici della nostra storia, i valori sui quali si fonda l'identità del nostro Paese".

Sentimenti di affinità sono giunti dal sindaco di Udine, Furio Honsell, che ricorda quanto "sia importante mantenere vivo nel nostro Paese il senso antifascista."

Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, ritiene l'evento del 12 "un momento simbolico di intensa comunanza rispetto ai dolorosi eventi che accompagnarono l'armistizio, Trento, infatti, come moltissime municipalità italiane non fu risparmiata, in particolare il settembre 1943 fu un mese di durissimi bombardamenti, con un bilancio di 200 morti ed oltre 600 feriti ". Di qui la "vicinanza rispetto ai dolorosi eventi che hanno ferito la città di Barletta" .

"Il momento è significativo - ha scritto il sindaco di Alba, Maurizio Marello - e di notevole importanza come il convegno organizzato La Memoria a tutela dei valori nati dalla Resistenza. Questo eroico slancio in difesa della nazione accomunò le nostre città ed è importante rinfrescare il ricordo soprattutto per i più giovani".

Il primo cittadino di Carrara, Angelo Zubbani, ha voluto offrire la sua testimonianza "nel ricordo e nella volontà comune di mantenere viva la memoria di quanti soffrirono, lottarono e morirono per costruire un mondo nuovo, libero, democratico, giusto. Per questo il nostro comune impegno è quello di dare forza evocativa allo straordinario patrimonio che essi ci hanno consegnato, assumendolo come simbolo ed insegnamento da trasmettere ai giovani perché sappiano coltivare la pace, il rispetto della vita, la tolleranza e la civile convivenza".
Anche il Sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, nel richiamare " l'eroica Resistenza della città di Barletta all'occupazione nazista, uno dei più luminosi esempi di patriottismo, sacrificio e senso del dovere che cittadini e militari donarono all'Italia dopo l'Armistizio", ricorda che anche Piombino si accinge all'analogo obiettivo di rinnovare i valori di una solida tradizione democratica e antifascista che da sempre, anche in questi tempi difficili di incertezza economica e politica, costituisce la bussola etica dell'amministrazione e della società civile".
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