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25 aprile, «le ragioni di quella Resistenza non sono esaurite»

Commento di Angelo Dileo del Collettivo Exit. «Tutto ciò sembra non interessare molto all'amministrazione Maffei»

«Il 25 aprile è un giorno denso di significati, nel 1945 segnava la liberazione dalla tirannia fascista di tutto il Paese». Ulteriore commento sull'importante e imprescindibile giornata del 25 aprile e i suoi più densi significati arriva da Angelo Dileo, del Collettivo Exit. «Le ragioni di quella Resistenza non sono certo esaurite. Oggi più che mai! La crisi morde la nostra vita, la disoccupazione dilaga e la finta ricetta che ci viene proposta è fatta di autoritarismo, di violenza e di sfruttamento verso i più deboli. E' sotto gli occhi di tutti la crisi che il Capitalismo sta attraversando negli ultimi anni facendo pagare costi altissimi ad ampi strati della popolazione. Oggi avvertiamo con molta preoccupazione il rischio che questa crisi provochi un avvitamento sempre più accentuato verso politiche reazionarie, xenofobe e omofobiche che vanno a colpire i settori più deboli della società. Ecco perchè riteniamo che bisogna tener viva la memoria anche oggi. Questa è una crisi economica che crea il terreno fertile per il proliferare di gruppuscoli neofascisti pronti a scatenare una guerra tra poveri agitando lo spauracchio dell'immigrazione clandestina e della sicurezza.

Questi fenomeni di intolleranza sono stati alimentati in tutti questi anni da una classe politica incapace di dare risposte sui bisogni reali della gente,trovando più utile, per il proprio tornaconto,fagocitare i fenomeni di razzismo. Lo abbiamo visto in tutti questi anni con le politiche dei respingimenti in mare degli immigrati,che ha causato la morte di centinaia di uomini e donne che scappavano da fame,guerre e carestie,trasformando il Mediterraneo in un cimitero. Ci siamo accorti di cosa può provocare l'odio e il razzismo pochi mesi fa,dove un estremista di destra legato ai circoli di Casapound ha ucciso a Firenze due commercianti senegalesi.

Tutto questo però sembra non interessare il governo dei tecnici che continua sulla strada delle riforme cancellando i diritti e le conquiste sociali frutto di decenni di lotte. Un governo che decide,senza consultare i cittadini,trattati da sudditi, che il debito va pagato, che bisogna spendere miliardi per la TAV,che per salvare il Paese bisogna inserire nella Costituzione il pareggio di bilancio,con la conseguenza di non poterci più "indebitare"per costruire ospedali,scuole o garantire servizi, che bisogna ridurre le pensioni e i redditi, rendere più facile licenziare, tagliare i finanziamenti alla scuola pubblica, garantendoli però a quella privata.

Come tutto ciò sembra non interessare molto all'amministrazione Maffei che per il secondo anno consecutivo ha la capacità di ricordare il giorno della Liberazione dal nazi-fascismo il 24 aprile. Un'amministrazione completamente screditata,incapace di governare la città e il territorio,senza uno straccio di progetto per cercare di alleviare gli effetti devastanti della crisi economica,si permette il lusso di anticipare il giorno della liberazione,pensando forse che i valori dell'antifascismo e della lotta partigiana possano essere totalmente calpestati,cancellando qualsiasi iniziativa per il 25 aprile. Questo oltraggio vergogno viene fatto con la complicità dei responsabili della sezione ANPI e dell'Archivio della Memoria e della Resistenza di Barletta,realtà completamente appiattite su una logica prettamente istituzionale ed incapaci di portare qualsiasi iniziativa concreta sul terreno della critica politica.

Per questo come Collettivo EXIT insieme ad altri soggetti sociali presenti sul territorio festeggeremo la data del 25 Aprile,estendendo l'invito a tutte le forze democratiche,proponendo un corteo-presidio la mattina con partenza dal Palazzo di città ed arrivo nel luogo simbolo della Resistenza a Barletta, piazza Caduti».
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