Violenza
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Famiglie isolate nel loro calvario: «Ragazzi annientati da farmaci che tolgono lucidità»

Dopo i fatti di via Venezia, lo sfogo di una lettrice

«Gentilissima redazione, mi permetto di scrivervi questa mail dopo i fatti tragici avvenuti in via Venezia. Le vostre cronache hanno purtroppo narrato di tragedie analoghe avvenute anche negli scorsi anni, ma dopo quest'ultima ho sentito il bisogno di raccontarvi un pò la mia storia anche per rabbia e per dare la mia voce alle tante famiglie che vivono un quotidiano difficile e drammatico. Perchè queste notizie lasciano un amaro in bocca difficile da mandare giù».

Dall'aprile 2004 la mia famiglia vive una vita diversa da quella delle tante normali famiglie comuni. Mio fratello aveva 20 anni e ha sviluppato dapprima in maniera subdola e poi sempre più evidente, una patologia mentale: al​​​lucinazioni, attacchi di panico, manie di persecuzione, depressione culminati in una patologia di tipo schizo-affettiva. Ora ha 32 anni e praticamente una vita non vita, lui e i miei.

In dodici anni abbiamo constatato, anche dopo due ricoveri in reparto, di cui il primo all'ex ospedale dove ora c'è l'ufficio vaccini e che era spaventoso, che la Sanità in questo campo lavora male e su questo voglio porre l'attenzione. Sono pieni di ragazzi quei reparti, ragazzi annientati da farmaci che tolgono la lucidità e l'anima e il SSN pensa anche bene di trasferire gli psicologi con cui i pazienti intraprendono il loro percorso!

Le famiglie vengono abbandonate a loro stesse senza alcun sostegno e supporto psicologico e vengono isolate nel loro calvario. Antonella, Paolo e Vito sono solo alcune delle vittime di un sistema che fa acqua da tutte le parti e che viene ignorato proprio dall'interno e chi paga lo scotto sono giovani ragazzi che muoiono e le famiglie che rimangono nel dolore! Pagano lo scotto i ragazzi a cui viene tolta la dignità e le famiglie che restano a vivere una vita difficile lottando contro le istituzioni! E nessuno le ascolta perchè non hanno voce o i mezzi o le conoscenze per lottare degnamente.

Scusate lo sfogo,ma ho sentito il diritto di farvi sentire la mia voce perchè questi episodi vengono subito taciuti e quasi dimenticati. Perchè se muore un ragazzo di tumore l'attenzione dei media è altissima: si parla di prevenzione e cure, di solidarietà e di innovazione, mentre se un ragazzo muore suicida si fa presto a sotterrare la notizia quasi per un senso di "vergogna".

Spero di avere destato la vostra attenzione su di un mondo che in pochi conoscono e capiscono. E spero di poter ricevere il vostro aiuto in qualche modo. Grazie.

[Donatella Spadaro]
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