
Calcio
Verso Latina-Barletta: intervista al doppio ex Stefano Sanderra
L'allenatore gioca in anticipo per noi la sfida del "Francioni"
Barletta - giovedì 14 febbraio 2013
1.55
Domenica prossima al "Domenico Francioni" la sfida tra Latina e Barletta, in programma per il ventunesimo turno del campionato di Prima Divisione, girone B, avrà uno spettatore dal cuore diviso, seppur tendente per ragioni perlomeno "geografiche" verso la sponda pontina. Parliamo di Stefano Sanderra, ex-allenatore dei pontini, nonchè tecnico dei biancorossi nella stagione 2008/2009 da novembre 2008, quando rilevò il compito di Marcello Chiricallo, conquistando un buon settimo posto nel girone C del campionato di Seconda Divisione. Il tecnico nato a Roma è stato seduto nelle ultime 2 stagioni sulla panchina del Latina, città dove vive da anni, partecipando prima al salto in Prima Divisione e poi a una complicata salvezza. A giugno la decisione di salutare il team laziale, oggi l'attesa di un nuovo "progetto lavorativo", racconta ai nostri microfoni. Mister Sanderra ha "giocato" in anteprima per Barlettalife.it in una esclusiva intervista Latina-Barletta:
Salve mister. Ci racconti cosa fa oggi Stefano Sanderra.
"Mi hanno cercato tante squadre, in serie D per vincere, in Prima e Seconda Divisione per progetti contingenti, che non mi hanno convinto. Cerco un club con un piano biennale e mirato: non mi va più di andare in giro, fare spesso bene e poi magari trovarmi costretto a cambiare squadra a fine stagione. Non devo allenare per forza".
Si aspettava a questo punto della stagione di vedere il Latina così in alto e il Barletta in penultima posizione?
"Sul Latina avevo già enormi aspettative sin dall'avvio, dopo le prime cinque-sei giornate. Secondo me vincerà il campionato con diversi punti di vantaggio, è una squadra nettamente superiore alle altre, tanto come collettivo quanto come individualità e ha la società giusta alle spalle. Il Barletta invece sin qui mi ha deluso, mi aspettavo di più".
A gennaio sul mercato il Latina ha esploso i "botti" Schetter e Danilevicius, mentre il Barletta non ha raggiunto tutti i suoi necessari obiettivi. E' un riflesso della classifica anche questo?
"E' vero che a gennaio il Latina ha preso grossi nomi, ma era già molto forte prima a livello di intelaiatura e secondo me sarebbe arrivata fino in fondo lo stesso. Del Barletta ho letto che si sono fatti tanti nomi, in particolare per l'attacco, e sono arrivati due buoni giocatori, ma penso ci fosse bisogno di qualcosa in più".
Il Barletta ha cambiato sin qui due direttori sportivi e due allenatori: da esterno, cosa non ha funzionato secondo lei?
"Sicuramente hanno esagerato in estate a non prendere una spina dorsale importante a guidare i suoi tanti giovani: non è stata costruita con dosaggio, troppi giovani tutti insieme difficilmente trovano identità e continuità. Ha fatto vedere cose buone, ma ha spesso pagato l'inesperienza, sono mancate 3-4 pedine di esperienza. Hanno cambiato allenatore e ds, e difficilmente va bene quando cambi tanto: mi dispiace per il presidente Tatò, che è tanto passionale e innamorato della piazza, ma qualche errore lo ha commesso anche lui".
Parliamo della panchina biancorossa: l'ha sorpresa il cambio Novelli-Stringara, un avvicendamento poi ripetuto a parti invertite tra allenatori tanto diversi sul piano della filosofia di gioco?
"Sono d'accordo, è stato un cambio poco comprensibile. Sono state fatte scelte di scuderia, sono stati presi allenatori legati al direttore Pavone, che già avevano lavorato con lui in passato. Al momento della scelta del sostituto di Novelli, forse si sarebbero dovuti valutare maggiormente i curriculum dei candidati. Sono due allenatori profondamente diversi, e un cambio così repentino destabilizza la squadra: dovevano capirlo i dirigenti".
A Stefano Sanderra sarebbe piaciuto guidare la panchina del Barletta quest'anno, se magari l'avessero contattata quando a fine ottobre si cercava un sostituto di mister Novelli?
"Certo, sarei tornato volentieri. E' una piazza splendida, dove sono stato benissimo, e credo che il presidente Tatò abbia ancora voglia di investire. Sono discorsi però inutili oggi, con un collega che sta lavorando su quella panchina: la chiamata non è mai arrivata".
Domenica il Barletta arriva a Latina dopo due ko e senza pilastri come Allegretti e Burzigotti. I pontini penseranno che possa trattarsi di un match semplice?
"Il Latina ha conquistato sin qui nove vittorie con il punteggio di 1-0, sempre di misura e irretendo bene gli avversari. Io credo che domenica vincerà il Latina, ma soffrendo molto. E' vero che il Barletta arriverà rimaneggiato nel Lazio, ma al Latina mancherà Kolawole, il calciatore più importante in rosa a mio parere".
Dove troveremo le due squadre a fine stagione? sul Latina si è già sbilanciato, ma il Barletta?
"Per me il Barletta può salvarsi attraverso i playout. Ha una squadra che può arrivarci e giocarsela lì: se ci credono veramente e arriva magari un rinforzo che la metta dentro con costanza in attacco, il Barletta ce la può fare, ne sono certo".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Salve mister. Ci racconti cosa fa oggi Stefano Sanderra.
"Mi hanno cercato tante squadre, in serie D per vincere, in Prima e Seconda Divisione per progetti contingenti, che non mi hanno convinto. Cerco un club con un piano biennale e mirato: non mi va più di andare in giro, fare spesso bene e poi magari trovarmi costretto a cambiare squadra a fine stagione. Non devo allenare per forza".
Si aspettava a questo punto della stagione di vedere il Latina così in alto e il Barletta in penultima posizione?
"Sul Latina avevo già enormi aspettative sin dall'avvio, dopo le prime cinque-sei giornate. Secondo me vincerà il campionato con diversi punti di vantaggio, è una squadra nettamente superiore alle altre, tanto come collettivo quanto come individualità e ha la società giusta alle spalle. Il Barletta invece sin qui mi ha deluso, mi aspettavo di più".
A gennaio sul mercato il Latina ha esploso i "botti" Schetter e Danilevicius, mentre il Barletta non ha raggiunto tutti i suoi necessari obiettivi. E' un riflesso della classifica anche questo?
"E' vero che a gennaio il Latina ha preso grossi nomi, ma era già molto forte prima a livello di intelaiatura e secondo me sarebbe arrivata fino in fondo lo stesso. Del Barletta ho letto che si sono fatti tanti nomi, in particolare per l'attacco, e sono arrivati due buoni giocatori, ma penso ci fosse bisogno di qualcosa in più".
Il Barletta ha cambiato sin qui due direttori sportivi e due allenatori: da esterno, cosa non ha funzionato secondo lei?
"Sicuramente hanno esagerato in estate a non prendere una spina dorsale importante a guidare i suoi tanti giovani: non è stata costruita con dosaggio, troppi giovani tutti insieme difficilmente trovano identità e continuità. Ha fatto vedere cose buone, ma ha spesso pagato l'inesperienza, sono mancate 3-4 pedine di esperienza. Hanno cambiato allenatore e ds, e difficilmente va bene quando cambi tanto: mi dispiace per il presidente Tatò, che è tanto passionale e innamorato della piazza, ma qualche errore lo ha commesso anche lui".
Parliamo della panchina biancorossa: l'ha sorpresa il cambio Novelli-Stringara, un avvicendamento poi ripetuto a parti invertite tra allenatori tanto diversi sul piano della filosofia di gioco?
"Sono d'accordo, è stato un cambio poco comprensibile. Sono state fatte scelte di scuderia, sono stati presi allenatori legati al direttore Pavone, che già avevano lavorato con lui in passato. Al momento della scelta del sostituto di Novelli, forse si sarebbero dovuti valutare maggiormente i curriculum dei candidati. Sono due allenatori profondamente diversi, e un cambio così repentino destabilizza la squadra: dovevano capirlo i dirigenti".
A Stefano Sanderra sarebbe piaciuto guidare la panchina del Barletta quest'anno, se magari l'avessero contattata quando a fine ottobre si cercava un sostituto di mister Novelli?
"Certo, sarei tornato volentieri. E' una piazza splendida, dove sono stato benissimo, e credo che il presidente Tatò abbia ancora voglia di investire. Sono discorsi però inutili oggi, con un collega che sta lavorando su quella panchina: la chiamata non è mai arrivata".
Domenica il Barletta arriva a Latina dopo due ko e senza pilastri come Allegretti e Burzigotti. I pontini penseranno che possa trattarsi di un match semplice?
"Il Latina ha conquistato sin qui nove vittorie con il punteggio di 1-0, sempre di misura e irretendo bene gli avversari. Io credo che domenica vincerà il Latina, ma soffrendo molto. E' vero che il Barletta arriverà rimaneggiato nel Lazio, ma al Latina mancherà Kolawole, il calciatore più importante in rosa a mio parere".
Dove troveremo le due squadre a fine stagione? sul Latina si è già sbilanciato, ma il Barletta?
"Per me il Barletta può salvarsi attraverso i playout. Ha una squadra che può arrivarci e giocarsela lì: se ci credono veramente e arriva magari un rinforzo che la metta dentro con costanza in attacco, il Barletta ce la può fare, ne sono certo".
(Twitter: @GuerraLuca88)
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