
Calcio
Verso Barletta-Melfi: Dino Bitetto e quel lontano 1998 con festa
Domenica al "Puttilli" arriva il mister della promozione in D
Barletta - giovedì 13 novembre 2014
13.10
Nel Melfi che domenica alle 18 sarà ospite del Barletta di Sesia sul prato del "Cosimo Puttilli" ci sarà un volto noto ai cuori biancorossi: correva il 28 giugno 1998 quando i biancorossi conquistavano la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti (l'attuale Serie D) grazie alla vittoria nella doppia Finale dei Play-Off di Eccellenza contro il Villa d'Agri (2-0 per i biancorossi tra le mura amiche con una doppietta di Rocco Corbo dopo lo 0-0 della gara di andata di 7 giorni prima). Una promozione che riscattava le delusioni del fallimento dell'era-Di Cosola, la ripartenza dall'Eccellenza e la sconfitta nella Semifinale Play-Off di Eccellenza del 1996 contro il Corigliano. A guidare quella squadra in panchina vi era Leonardo Bitetto, meglio noto ai frequentatori degli ambienti calcistici come "Dino": una carriera spesa da calciatore tra Bari, Matera e Siracusa, e in panchina tra Trani, Molfetta, Bisceglie e Castrovillari prima di approdare nel 1997 all'ombra di Eraclio.
Il Barletta che ottenne quel successo era composta da: Giordano, Zagaria G., Carelli, Loseto G., De Cosimo, Antonetti, Stea, Tanzi, Pascazio, Di Bari, Corbo (11 tipo). Di Bitonto, Piccolo, Cassatella, Netti, Zito, Calabrese, Rana, Povia, Di Benedetto, Pazienza, Distasio, Tenzone, Cenicola, Tedesco, Lo Re, Zagaria L., Di Giorgio in panchina, con Leonardo Bitetto allenatore. Una formazione trascinata da un Ciccio Pascazio in stato di grazia, che riuscì a costruire le proprie fortune in casa: gli arrivi di Loseto e Di Bari furono fondamentali per dare il salto di qualità alla rosa. L'avventura nel CND durò appena tre anni, poiché nel 2000-2001 il Barletta fu vittima di nuove vicissitudini societarie, con infiniti cambi di proprietà, fino alla retrocessione in Eccellenza. Bitetto andò via nell'estate successiva: in carriera ha poi guidato Fidelis Andria, Catanzaro, Frosinone, Manfredonia (con promozione in C2), Monopoli, Giulianova, L'Aquila e appunto Melfi.
Da quel 1997/1998 tanta acqua è passata sotto i ponti del calcio regionale: 15 anni fa Bari e Lecce erano in serie A, Fidelis Andria e Foggia in B, Casarano in C1, con in C2 Bisceglie e Tricase. Sette realtà sportive (più altre otto in D), tutte solide. Oggi il Barletta di patron Perpignano condivide la Lega Pro con Lecce, Foggia e Martina Franca, e il Bari si trova in cadetteria. Ricordare il passato e vivere il presente, questo il monito nelle stanze di via Vittorio Veneto oggi. In attesa di sfidare il grande ex, con un pizzico di riconoscenza.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Il Barletta che ottenne quel successo era composta da: Giordano, Zagaria G., Carelli, Loseto G., De Cosimo, Antonetti, Stea, Tanzi, Pascazio, Di Bari, Corbo (11 tipo). Di Bitonto, Piccolo, Cassatella, Netti, Zito, Calabrese, Rana, Povia, Di Benedetto, Pazienza, Distasio, Tenzone, Cenicola, Tedesco, Lo Re, Zagaria L., Di Giorgio in panchina, con Leonardo Bitetto allenatore. Una formazione trascinata da un Ciccio Pascazio in stato di grazia, che riuscì a costruire le proprie fortune in casa: gli arrivi di Loseto e Di Bari furono fondamentali per dare il salto di qualità alla rosa. L'avventura nel CND durò appena tre anni, poiché nel 2000-2001 il Barletta fu vittima di nuove vicissitudini societarie, con infiniti cambi di proprietà, fino alla retrocessione in Eccellenza. Bitetto andò via nell'estate successiva: in carriera ha poi guidato Fidelis Andria, Catanzaro, Frosinone, Manfredonia (con promozione in C2), Monopoli, Giulianova, L'Aquila e appunto Melfi.
Da quel 1997/1998 tanta acqua è passata sotto i ponti del calcio regionale: 15 anni fa Bari e Lecce erano in serie A, Fidelis Andria e Foggia in B, Casarano in C1, con in C2 Bisceglie e Tricase. Sette realtà sportive (più altre otto in D), tutte solide. Oggi il Barletta di patron Perpignano condivide la Lega Pro con Lecce, Foggia e Martina Franca, e il Bari si trova in cadetteria. Ricordare il passato e vivere il presente, questo il monito nelle stanze di via Vittorio Veneto oggi. In attesa di sfidare il grande ex, con un pizzico di riconoscenza.
(Twitter: @GuerraLuca88)

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