
Calcio
Simone Ganz: «Ripartiamo dal Gubbio, a Barletta sto bene»
L'attaccante biancorosso guarda al futuro e cerca la prima gioia personale
Barletta - sabato 15 marzo 2014
Arrivato in Puglia a fine gennaio, sin qui Simone Andrea Ganz in biancorosso ha procurato due calci di rigore, tante occasioni, colpito un legno contro la Paganese e raccolto consensi in tre presenze con la maglia del Barletta. Manca il gol, che un problema al flessore non gli ha permesso di cercare domenica al "Renato Curi" di Perugia. Classe 1993, è approdato all'ombra di Eraclio dal Lumezzane (Prima Divisione, Girone A), dove ha totalizzato 12 presenze. Ieri è stato ospite di "Forcing di sera" su Teleregione, parlando del presente e il futuro in biancorosso.
Barletta a corto di obiettivi di classifica, ma Ganz tiene a chiudere bene una stagione dimenticabile per l'ambiente: «Stiamo lavorando bene, speriamo di fare meglio: la società e i compagni mi hanno accolto alla grande, mi sono subito integrato. Barletta è una piazza pregiata, penso che per un ragazzo giovane non sia importante la categoria quanto la continuità in campo. Sono venuto qui perchè il ds Martino mi ha fatto sentire importante». Domenica di fronte ai biancorossi vi sarà un Gubbio a cinque passi dalla zona-playoff: «Loro sono sicuramente un'ottima squadra, ma noi in casa veniamo da tre vittorie e la sconfitta immeritata contro il Lecce. Stiamo cercando di tenere alto il morale e la tensione, ci teniamo a far bene per regalare una gioia al nostro pubblico». L'allenamento di martedì in Piazza Aldo Moro? «E' stata una scelta della società e l'abbiamo accettata».
Figlio del celebre attaccante ex Milan e Inter, Ganz ha seguito tutta la trafila nelle giovanili dei rossoneri, totalizzando 57 presenze e 38 reti. Un "peso" importante", che il 21enne attaccante assicura di non patire: «Ci sono i pro e i contro. Spesso vivi del paragone con tuo padre, e nel momento in cui non dimostri di valere quanto lui, accusi il colpo. Per me questa è però una spinta ad andare oltre e pormi sempre obiettivi. Mio padre mi dà sempre consigli su come comportarmi dentro e fuori dal campo». Sto lavorando per irrobustirmi fisicamente, nel calcio moderno essere tonico e ben piazzato è dote importante: il fiuto del gol è per fortuna nel mio Dna, a me piace dialogare con la squadra». Barletta che ha nel gol il suo tallone d'Achille, con 15 reti all'attivo: «E' un peccato- spiega Ganz- perchè creiamo parecchio, sin qui siamo poco assistiti da mira e fortuna».
Barletta reduce da un ko pesante quanto bruciante in quel di Perugia, dove Ganz non è stato in campo per un problema al flessore: «La partita di domenica, come tante, è stata condizionata dagli episodi. L'autorete, l'espulsione, l'eurogol di Eusepi dai 30 metri. Alcune volte ci mettiamo del nostro nel prendere gol: spiace perchè abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. C'è però del buono e di lì dobbiamo ripartire».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Barletta a corto di obiettivi di classifica, ma Ganz tiene a chiudere bene una stagione dimenticabile per l'ambiente: «Stiamo lavorando bene, speriamo di fare meglio: la società e i compagni mi hanno accolto alla grande, mi sono subito integrato. Barletta è una piazza pregiata, penso che per un ragazzo giovane non sia importante la categoria quanto la continuità in campo. Sono venuto qui perchè il ds Martino mi ha fatto sentire importante». Domenica di fronte ai biancorossi vi sarà un Gubbio a cinque passi dalla zona-playoff: «Loro sono sicuramente un'ottima squadra, ma noi in casa veniamo da tre vittorie e la sconfitta immeritata contro il Lecce. Stiamo cercando di tenere alto il morale e la tensione, ci teniamo a far bene per regalare una gioia al nostro pubblico». L'allenamento di martedì in Piazza Aldo Moro? «E' stata una scelta della società e l'abbiamo accettata».
Figlio del celebre attaccante ex Milan e Inter, Ganz ha seguito tutta la trafila nelle giovanili dei rossoneri, totalizzando 57 presenze e 38 reti. Un "peso" importante", che il 21enne attaccante assicura di non patire: «Ci sono i pro e i contro. Spesso vivi del paragone con tuo padre, e nel momento in cui non dimostri di valere quanto lui, accusi il colpo. Per me questa è però una spinta ad andare oltre e pormi sempre obiettivi. Mio padre mi dà sempre consigli su come comportarmi dentro e fuori dal campo». Sto lavorando per irrobustirmi fisicamente, nel calcio moderno essere tonico e ben piazzato è dote importante: il fiuto del gol è per fortuna nel mio Dna, a me piace dialogare con la squadra». Barletta che ha nel gol il suo tallone d'Achille, con 15 reti all'attivo: «E' un peccato- spiega Ganz- perchè creiamo parecchio, sin qui siamo poco assistiti da mira e fortuna».
Barletta reduce da un ko pesante quanto bruciante in quel di Perugia, dove Ganz non è stato in campo per un problema al flessore: «La partita di domenica, come tante, è stata condizionata dagli episodi. L'autorete, l'espulsione, l'eurogol di Eusepi dai 30 metri. Alcune volte ci mettiamo del nostro nel prendere gol: spiace perchè abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. C'è però del buono e di lì dobbiamo ripartire».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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