
Calcio
Serie A, il punto di Xavier Jacobelli
Parola al celebre giornalista, oggi direttore di Calciomercato.com
Barletta - domenica 24 febbraio 2013
02.00
Al nostro giornale piace fare anche incursioni in settori calcistici anche diversi dal girone B del campionato di Prima Divisione Lega Pro, dove il Barletta milita, torneo che oggi osserva un turno di riposo. Ne approfittamo per fare il punto sulla massima serie con Xavier Jacobelli, un nome che è assoluta garanzia di estrema competenza e qualità. Nato a Bergamo il 29 agosto 1959, è uno dei giornalisti italiani più affermati e conosciuti non solo a livello nazionale. Dopo avere lavorato a La Notte, Gazzetta dello Sport, per sette anni come inviato al Corriere dello Sport-Stadio e per tre anni come caporedattore sport del Il Giornale, ha diretto Tuttosport, Corriere dello Sport-Stadio, Il Giorno. Il 19 aprile 2005 ha fondato QS-Quotidiano Sportivo. Per cinque anni e mezzo ha diretto Quotidiano.net, portandolo nel gennaio scorso fra i primi quattro siti generalisti del nostro paese come numero di utenti e di pagine viste. Dall'1 marzo 2012 dirige la testata Calciomercato.com: intervenuto ieri pomeriggio durante "Palla al centro" su Radio ZeroAssoluto.biz, Jacobelli si è concentrato sul momento del campionato di serie A e delle squadre italiane nelle coppe europee.
Xavier Jacobelli, la giornata di Serie A che ci apprestiamo a vivere sarà senza dubbio caratterizzata dal derby Inter-Milan: due squadre che vivono momenti differenti, sebbene entrambe abbiano vinto in Coppa durante la settimana. Che derby sarà?
"Credo che sia un derby particolarmente importante, che cade al momento giusto per avere un'idea esatta dei rapporti di forza tra Inter e Milan, due formazioni che puntano al terzo posto. Credo che la vittoria dell'Inter sul terreno del Cluj sia stata molto importante sul livello psicologico, i nerazzurri hanno dimostrato di aver reagito al disastro di Firenze. Dall'altra parte c'è il Milan di Mario Balotelli, il grande ex: una squadra indubbiamente galvanizzata dall'impresa compiuta battendo il Barcellona, una squadra che ha totalizzato 37 punti nelle ultime 17 partite di campionato, all'apice della forma".
La capolista Juventus è attesa invece dalla sfida interna contro il Siena, formazione che a dispetto della terz'ultima posizione in classifica, condizionata dalla pesante penalizzazione subìta, gioca un ottimo calcio. Come la squadra di Conte reagirà alla recente debacle di Roma?
"Io penso che la Juventus all'Olimpico abbia pagato dazio alle 3 partite giocate in 7 giorni: dopo Fiorentina e Celtic ha trovato una Roma che cercava un colpo scacciacrisi. Il pronostico dice Juventus, ma di fronte c'è un Siena che arriva dal secco 3-0 imposto alla Lazio e ha poco da perdere. I toscani davanti hanno un calciatore molto interessante come Emeghara, sin qui un grande colpo di toscano con 4 reti in altrettante presenze. Ci vorrà una Juventus concentrata al massimo: Conte in sede di presentazione della partita è stato molto chiaro, invitando i suoi a non sottovalutare l'impegno".
Alle spalle della Juventus c'è il Napoli, che deve smaltire l'eliminazione arrivata in Europa League. I partenopei lunedì saranno di scena a Udine: una sfida ricca di insidie?
"Sicuramente sì, è una partita molto pericolosa per il Napoli, perché la squadra non sta bene. Cavani si è inceppato, la rosa non ha retto il doppio impegno e ha rimediato un'invereconda figuraccia contro un Viktoria Plzen sulla carta alla portata, ma che in realtà a differenza degli azzurri ha preso molto sul serio l'Europa League. Poi le frizioni tra Mazzarri e De Laurentis certo non fanno bene all'ambiente. Tra il "Friuli" e lo scontro diretto con la Juventus il Napoli si gioca tutto".
In Europa League hanno davvero ben figurato Lazio e Inter. E' un caso che l'unica squadra a schierare quasi sempre l'undici-tipo in coppa sia stata la Lazio, diretta da un allenatore straniero come Petkovic?
"Non è un caso, anche se bisogna evidenziare come lo stesso Stramaccioni abbia difeso sin dall'inizio il valore di questa competizione, facendo molto bene. E' questione di mentalità: il calcio italiano ha perso il quarto posto in Champions League perché negli ultimi anni ha fatto troppo male in Europa League. Il ranking Uefa tiene conto di entrambe le competizioni: in alcuni casi le nostre squadre hanno peccato di provincialismo, ma per fortuna Inter e Lazio hanno cominciato a invertire un trend che stava diventando davvero negativo".
In Champions League, invece, l'andata degli ottavi ha portato in dote risultati davvero positivi per Milan e Juventus: facendo i debiti scongiuri, possiamo dire che con l'eventuale accesso ai Quarti e le eliminazioni di Barcellona e una tra Real Madrid e Manchester United, si potrebbero aprire spiragli inattesi per entrambe?
"E' certamente così, e tutti ce le auguriamo: sia Milan che Juventus sanno quanto saranno importanti le partite di ritorno. E' fondamentale però evidenziare come in questa tornata di coppe europee il calcio italiano abbia dimostrato di essere vivo, vegeto e vitale. Non è vero che gli addii di Thiago Silva, Lavezzi e Ibrahimovic abbiano fatto piombare il nostro calcio nell'anno zero. Per la crisi, molte squadre, vedi il Milan, hanno dovuto far ricorso ai giovani e sono state premiate".
La linea da seguire per il futuro può essere una commistione delle strategie di Milan e Juventus: spazio ai giovani, come quelli rossoneri, e se possibile italiani, come è lo zoccolo duro bianconero?
"Assolutamente sì: questo può solo ricadere in maniera positiva sulla Nazionale. Lo stesso Milan con l'attacco Balotelli-El Sharaawy, un 22enne e un 20enne, e con De Sciglio e Saponara, in arrivo a giugno dall'Empoli, ha una base importantissima. A credere nei giovani non si sbaglia mai".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Xavier Jacobelli, la giornata di Serie A che ci apprestiamo a vivere sarà senza dubbio caratterizzata dal derby Inter-Milan: due squadre che vivono momenti differenti, sebbene entrambe abbiano vinto in Coppa durante la settimana. Che derby sarà?
"Credo che sia un derby particolarmente importante, che cade al momento giusto per avere un'idea esatta dei rapporti di forza tra Inter e Milan, due formazioni che puntano al terzo posto. Credo che la vittoria dell'Inter sul terreno del Cluj sia stata molto importante sul livello psicologico, i nerazzurri hanno dimostrato di aver reagito al disastro di Firenze. Dall'altra parte c'è il Milan di Mario Balotelli, il grande ex: una squadra indubbiamente galvanizzata dall'impresa compiuta battendo il Barcellona, una squadra che ha totalizzato 37 punti nelle ultime 17 partite di campionato, all'apice della forma".
La capolista Juventus è attesa invece dalla sfida interna contro il Siena, formazione che a dispetto della terz'ultima posizione in classifica, condizionata dalla pesante penalizzazione subìta, gioca un ottimo calcio. Come la squadra di Conte reagirà alla recente debacle di Roma?
"Io penso che la Juventus all'Olimpico abbia pagato dazio alle 3 partite giocate in 7 giorni: dopo Fiorentina e Celtic ha trovato una Roma che cercava un colpo scacciacrisi. Il pronostico dice Juventus, ma di fronte c'è un Siena che arriva dal secco 3-0 imposto alla Lazio e ha poco da perdere. I toscani davanti hanno un calciatore molto interessante come Emeghara, sin qui un grande colpo di toscano con 4 reti in altrettante presenze. Ci vorrà una Juventus concentrata al massimo: Conte in sede di presentazione della partita è stato molto chiaro, invitando i suoi a non sottovalutare l'impegno".
Alle spalle della Juventus c'è il Napoli, che deve smaltire l'eliminazione arrivata in Europa League. I partenopei lunedì saranno di scena a Udine: una sfida ricca di insidie?
"Sicuramente sì, è una partita molto pericolosa per il Napoli, perché la squadra non sta bene. Cavani si è inceppato, la rosa non ha retto il doppio impegno e ha rimediato un'invereconda figuraccia contro un Viktoria Plzen sulla carta alla portata, ma che in realtà a differenza degli azzurri ha preso molto sul serio l'Europa League. Poi le frizioni tra Mazzarri e De Laurentis certo non fanno bene all'ambiente. Tra il "Friuli" e lo scontro diretto con la Juventus il Napoli si gioca tutto".
In Europa League hanno davvero ben figurato Lazio e Inter. E' un caso che l'unica squadra a schierare quasi sempre l'undici-tipo in coppa sia stata la Lazio, diretta da un allenatore straniero come Petkovic?
"Non è un caso, anche se bisogna evidenziare come lo stesso Stramaccioni abbia difeso sin dall'inizio il valore di questa competizione, facendo molto bene. E' questione di mentalità: il calcio italiano ha perso il quarto posto in Champions League perché negli ultimi anni ha fatto troppo male in Europa League. Il ranking Uefa tiene conto di entrambe le competizioni: in alcuni casi le nostre squadre hanno peccato di provincialismo, ma per fortuna Inter e Lazio hanno cominciato a invertire un trend che stava diventando davvero negativo".
In Champions League, invece, l'andata degli ottavi ha portato in dote risultati davvero positivi per Milan e Juventus: facendo i debiti scongiuri, possiamo dire che con l'eventuale accesso ai Quarti e le eliminazioni di Barcellona e una tra Real Madrid e Manchester United, si potrebbero aprire spiragli inattesi per entrambe?
"E' certamente così, e tutti ce le auguriamo: sia Milan che Juventus sanno quanto saranno importanti le partite di ritorno. E' fondamentale però evidenziare come in questa tornata di coppe europee il calcio italiano abbia dimostrato di essere vivo, vegeto e vitale. Non è vero che gli addii di Thiago Silva, Lavezzi e Ibrahimovic abbiano fatto piombare il nostro calcio nell'anno zero. Per la crisi, molte squadre, vedi il Milan, hanno dovuto far ricorso ai giovani e sono state premiate".
La linea da seguire per il futuro può essere una commistione delle strategie di Milan e Juventus: spazio ai giovani, come quelli rossoneri, e se possibile italiani, come è lo zoccolo duro bianconero?
"Assolutamente sì: questo può solo ricadere in maniera positiva sulla Nazionale. Lo stesso Milan con l'attacco Balotelli-El Sharaawy, un 22enne e un 20enne, e con De Sciglio e Saponara, in arrivo a giugno dall'Empoli, ha una base importantissima. A credere nei giovani non si sbaglia mai".
(Twitter: @GuerraLuca88)
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