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Calcio
Romeo: «Pronto a restare a Barletta, a breve arriveranno novità»
Il difensore salentino fiducioso sulla permanenza in biancorosso
Barletta - sabato 6 luglio 2013
Ci sarà anche Fabio Antonio Romeo nel Barletta Calcio 2013/2014: il rinnovo del difensore salentino classe 1989 è una delle priorità sull'agenda del direttore generale biancorosso Gabriele Martino. Per Romeo quello appena trascorso era l'anno del ritorno all'ombra di Eraclio dopo le 22 presenze con i Sciannimanico-boys della stagione 2009/2010 in C2. In naftalina con il primo Novelli, alternativa con Stringara, terzino titolare nel Novelli-bis, aveva poi trovato concretezza durante la gestione-Orlandi, da centrale destro del 3-5-2. Bravo in campo, leader silenzioso fuori, 22 partite anche quest'anno a Barletta: il 30 giugno è andato in scadenza di contratto, ma- come recita il celebre proverbio- non c'è due senza tre, e le sue parole rilasciate in un'intervista ai nostri microfoni lo confermano:
Fabio, radiomercato ti vede come uno dei primi a rinnovare con il Barletta. Quanto sei vicino al rinnovo?
«Sono fiducioso. Con il direttore Martino e il presidente Tatò avevamo parlato già dopo la salvezza di Andria e qualche giorno dopo: questi sono senza dubbio i giorni decisivi, la mia volontà è quella di rimanere a Barletta e la società lo sa. Credo che con i compagni abbiamo ottenuto una bella salvezza, e vorremmo ripartire dalle ultime 10 partite».
Due reti subìte nelle ultime 10 partite: è questo il dato più importante della gestione-Orlandi. Quanto è contata l'unità della difesa anche fuori dal campo, oltre alla compattezza tattica?
«E' stato molto importante, così come ha contato la consapevolezza di sapere di non poter più scherzare. Sapevamo anche che la salvezza ci avrebbe fornito una maggiore vetrina, in particolare ai calciatori in scadenza. In difesa eravamo tutti amici, spesso ad esempio scherzavo con Burzigotti sul ballottaggio tra noi per un posto in difesa».
Il reparto perderà però Camilleri.
«Io ne so quanto voi, ho letto la vostra intervista a Foti che ha detto che Enzo resterà a Reggio. Se così sarà, mi mancherà un amico e un ottimo calciatore, che merita sicuramente categorie più importanti».
Tu sei arrivato a Barletta dopo aver svolto la preparazione con il Lecce: come hai vissuto il ritorno in un ambiente dove mancavi da tre anni?
«Cambiare all'ultimo momento non è mai facile: avevo però dalla mia l'entusiasmo, la voglia di poter essere protagonista in una piazza importante come Barletta. Non abbiamo iniziato benissimo nonostante non giocassimo nemmeno male: da marzo, con l'avvento di Orlandi, ci siamo riscattati e abbiamo fatto una bella impresa. In tanti a gennaio pensavano che fossimo condannati alla retrocessione, io invece avevo sempre creduto che ci saremmo salvati attraverso i playout: eravamo una squadra valida. Ne ero convinto e alla fine il campo ci ha dato ragione».
Sul piano tattico, hai giocato al centro in una difesa a 4, spesso terzino con Novelli e infine centrale destro a 3. Qual è il tuo ruolo ideale?
«Direi l'ultimo. Anche con Stringara mi ero trovato bene in quella posizione. Mister Novelli mi aveva poi chiesto di giocare come laterale in una difesa a 4, e non mi sono tirato indietro, cercando di dare il mio meglio per quello che potevo, pur non avendo caratteristiche di spinta. Il mio ruolo ideale è però quello svolto con Orlandi, a destra in una difesa a 3».
Ragioni già da futuro calciatore del Barletta: la prossima settimana ci sarà la fumata bianca?
«La mia volontà è assolutamente quella, Barletta è la mia priorità, anche il direttore Martino lo sa, abbiamo dialogato per via telefonica ed era convinto della mia riconferma. Ci sono tutti i presupposti per il rinnovo: manca poco, siamo molto positivi, ma dirò che è fatta solo una volta posta la firma sul contratto».
Sta nascendo un Barletta ambizioso?
«Io spero e credo di sì. Ho lottato tanti anni per conquistare salvezze, ora mi piacerebbe fare un campionato di buon livello con il Barletta: ripeto, dobbiamo riprendere dall'equilibrio visto nel finale dello scorso campionato, ci toglieremmo tante soddisfazioni. Ci siamo salvati e dall'entusiasmo della gente e dei nostri tifosi sembrava avessimo vinto un campionato. Non oso immaginare cosa succederebbe se realizzassimo qualcosa di bello».
In attesa delle firme nero su bianco, qualche nome è praticamente già di ritorno in via Vittorio Veneto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Fabio, radiomercato ti vede come uno dei primi a rinnovare con il Barletta. Quanto sei vicino al rinnovo?
«Sono fiducioso. Con il direttore Martino e il presidente Tatò avevamo parlato già dopo la salvezza di Andria e qualche giorno dopo: questi sono senza dubbio i giorni decisivi, la mia volontà è quella di rimanere a Barletta e la società lo sa. Credo che con i compagni abbiamo ottenuto una bella salvezza, e vorremmo ripartire dalle ultime 10 partite».
Due reti subìte nelle ultime 10 partite: è questo il dato più importante della gestione-Orlandi. Quanto è contata l'unità della difesa anche fuori dal campo, oltre alla compattezza tattica?
«E' stato molto importante, così come ha contato la consapevolezza di sapere di non poter più scherzare. Sapevamo anche che la salvezza ci avrebbe fornito una maggiore vetrina, in particolare ai calciatori in scadenza. In difesa eravamo tutti amici, spesso ad esempio scherzavo con Burzigotti sul ballottaggio tra noi per un posto in difesa».
Il reparto perderà però Camilleri.
«Io ne so quanto voi, ho letto la vostra intervista a Foti che ha detto che Enzo resterà a Reggio. Se così sarà, mi mancherà un amico e un ottimo calciatore, che merita sicuramente categorie più importanti».
Tu sei arrivato a Barletta dopo aver svolto la preparazione con il Lecce: come hai vissuto il ritorno in un ambiente dove mancavi da tre anni?
«Cambiare all'ultimo momento non è mai facile: avevo però dalla mia l'entusiasmo, la voglia di poter essere protagonista in una piazza importante come Barletta. Non abbiamo iniziato benissimo nonostante non giocassimo nemmeno male: da marzo, con l'avvento di Orlandi, ci siamo riscattati e abbiamo fatto una bella impresa. In tanti a gennaio pensavano che fossimo condannati alla retrocessione, io invece avevo sempre creduto che ci saremmo salvati attraverso i playout: eravamo una squadra valida. Ne ero convinto e alla fine il campo ci ha dato ragione».
Sul piano tattico, hai giocato al centro in una difesa a 4, spesso terzino con Novelli e infine centrale destro a 3. Qual è il tuo ruolo ideale?
«Direi l'ultimo. Anche con Stringara mi ero trovato bene in quella posizione. Mister Novelli mi aveva poi chiesto di giocare come laterale in una difesa a 4, e non mi sono tirato indietro, cercando di dare il mio meglio per quello che potevo, pur non avendo caratteristiche di spinta. Il mio ruolo ideale è però quello svolto con Orlandi, a destra in una difesa a 3».
Ragioni già da futuro calciatore del Barletta: la prossima settimana ci sarà la fumata bianca?
«La mia volontà è assolutamente quella, Barletta è la mia priorità, anche il direttore Martino lo sa, abbiamo dialogato per via telefonica ed era convinto della mia riconferma. Ci sono tutti i presupposti per il rinnovo: manca poco, siamo molto positivi, ma dirò che è fatta solo una volta posta la firma sul contratto».
Sta nascendo un Barletta ambizioso?
«Io spero e credo di sì. Ho lottato tanti anni per conquistare salvezze, ora mi piacerebbe fare un campionato di buon livello con il Barletta: ripeto, dobbiamo riprendere dall'equilibrio visto nel finale dello scorso campionato, ci toglieremmo tante soddisfazioni. Ci siamo salvati e dall'entusiasmo della gente e dei nostri tifosi sembrava avessimo vinto un campionato. Non oso immaginare cosa succederebbe se realizzassimo qualcosa di bello».
In attesa delle firme nero su bianco, qualche nome è praticamente già di ritorno in via Vittorio Veneto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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