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Calcio
Picci, arrivano i primi gol pesanti
Il centravanti del Barletta decisivo a Gubbio, 2 reti che valgono 4 punti sin qui
Barletta - lunedì 11 novembre 2013
19.05
Ieri pomeriggio al "Barbetti" di Gubbio il Barletta si è regala il primo successo stagionale in campionato. A decidere la gara è stato un gol di Picci nel finale di una gara ricca di episodi. Gubbio in nove uomini sin dal quarto d'ora per le discusse espulsioni comminate a Moroni (manata a Branzani) e Longobardi (proteste culminate con una spinta al direttore di gara), poi con "giallo" finale per il rosso a Laezza, invero mai uscito dal campo. Al netto di quelli che saranno gli eventuali corsi e ricorsi fuori dal campo- sembra però che il risultato non sia in discussione- resta sullo sfondo un successo importante per stato d'animo e statistiche, ma anche tanto lavoro da fare per la grande fatica fatta dalla squadra di Orlandi nel concretizzare occasioni da goal contro un avversario in così evidente inferiorità numerica. A tirar su il Barletta dalle pozzanghere umbre ci ha pensato l'uomo che oggi, in assenza di Allegretti, si sta candidando a leader emotivo della rosa, Antonio Giulio Picci.
Impegno mai in discussione il suo, gli effetti sì, almeno fino a un mesetto fa, quando lo "score" dell'ex attaccante di Martina Franca e Brescia era limitato alla realizzazione su rigore in Coppa Italia Lega Pro contro la Paganese. Nel mezzo un paio di panchine in avvio, il posto da titolare dopo l'infortunio di Andrea La Mantia, l'onere di cantare e portare la croce nel desolante attacco biancorosso. Un film vissuto fino al 20 ottobre, minuto 95 di Barletta-L'Aquila, quando il centravanti barese aveva raccolto un lancio nel cuore dell'area e con una splendida sforbiciata aveva consegnato il 2-2 ai suoi compagni. Lì si era sbloccato il vero Picci, calciatore non di lusso in queste categorie ma con un potenziale da doppia cifra nelle gambe: ieri a Gubbio, dopo le polveri bagnate con la Paganese e lo sfortunato penalty fallito contro il Perugia, è arrivato il primo gol-vittoria della sua avventura in biancorosso. Un centro da tre punti, da centravanti veri, da urlo che squarcia la gola e corsa sotto la pioggia a raccogliere l'abbraccio del collettivo.
Le parole dense di carica, la generosità spesa senza frutto hanno finalmente lasciato posto ai "fatti", che per un attaccante corrispondono ai gol? Così si direbbe, con due reti in campionato che sono sin qui valse 4 punti, più del 50% di quelli complessivamente raccolti dal Barletta nel torneo. Certo, resta il poco invidiabile ruolino di attacco meno prolifico della competizione, ma perlomeno ci si è scollati da quello "0" da record (al contrario) che regnava in via Vittorio Veneto fino a un mese fa. Come il suo amico Andrea Caracciolo, ora Picci ha aperto le ali ed è pronto ad essere l'"airone" biancorosso, quello sulla cui spinta iniziare a volare, anche se basso, ma almeno alzandosi da terra.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Impegno mai in discussione il suo, gli effetti sì, almeno fino a un mesetto fa, quando lo "score" dell'ex attaccante di Martina Franca e Brescia era limitato alla realizzazione su rigore in Coppa Italia Lega Pro contro la Paganese. Nel mezzo un paio di panchine in avvio, il posto da titolare dopo l'infortunio di Andrea La Mantia, l'onere di cantare e portare la croce nel desolante attacco biancorosso. Un film vissuto fino al 20 ottobre, minuto 95 di Barletta-L'Aquila, quando il centravanti barese aveva raccolto un lancio nel cuore dell'area e con una splendida sforbiciata aveva consegnato il 2-2 ai suoi compagni. Lì si era sbloccato il vero Picci, calciatore non di lusso in queste categorie ma con un potenziale da doppia cifra nelle gambe: ieri a Gubbio, dopo le polveri bagnate con la Paganese e lo sfortunato penalty fallito contro il Perugia, è arrivato il primo gol-vittoria della sua avventura in biancorosso. Un centro da tre punti, da centravanti veri, da urlo che squarcia la gola e corsa sotto la pioggia a raccogliere l'abbraccio del collettivo.
Le parole dense di carica, la generosità spesa senza frutto hanno finalmente lasciato posto ai "fatti", che per un attaccante corrispondono ai gol? Così si direbbe, con due reti in campionato che sono sin qui valse 4 punti, più del 50% di quelli complessivamente raccolti dal Barletta nel torneo. Certo, resta il poco invidiabile ruolino di attacco meno prolifico della competizione, ma perlomeno ci si è scollati da quello "0" da record (al contrario) che regnava in via Vittorio Veneto fino a un mese fa. Come il suo amico Andrea Caracciolo, ora Picci ha aperto le ali ed è pronto ad essere l'"airone" biancorosso, quello sulla cui spinta iniziare a volare, anche se basso, ma almeno alzandosi da terra.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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