
Calcio
Oscar Branzani: «Ho scelto Barletta per rilanciarmi, vogliamo fare bene»
Il centrocampista ex Taranto ed Andria è uno dei volti nuovi in casa biancorossa
Barletta - mercoledì 21 agosto 2013
13.37
Uno dei volti nuovi del Barletta 2013/2014 è Oscar Branzani. Il centrocampista, prelevato dal Cittadella nell'ambito dell'operazione che ha portato Alessandro De Leidi a fare il percorso inverso in direzione Veneto, è alla sua terza esperienza in Puglia, dopo aver indossato le maglie di Andria e Taranto. Branzani arriva a Barletta per rilanciarsi, dopo la non positiva esperienza di Andria. Tra obiettivi ed ambizioni, il "Branza" parla del suo presente nella Città della Disfida, a pochi giorni dall'inizio delle ostilità.
Oscar Branzani, sei uno degli ultimi arrivati in casa Barletta Calcio. La tua ufficializzazione è arrivata proprio nel giorno della presentazione davanti ai tifosi. Che effetto ti ha fatto Barletta?
«Un effetto molto positivo, ho parlato con il direttore Martino che mi ha detto che mi voleva a tutti i costi per la presentazione. Io ho fatto l'impossibile, in un giorno ci siamo sentiti dieci volte, se non di più, abbiamo chiarito tutti gli aspetti che erano legate al contratto e al trasferimento, e ce l'abbiamo fatta».
Cosa ne pensi del gruppo di ragazzi con cui ti stai allenando?
« Il gruppo è molto affiatato. Ci sono tanti giovani, con Allegretti che fa sentire tutti importanti e fondamentali per il progetto, dal primo all'ultimo ».
Sfatiamo un piccolo "mistero". Sappiamo che sei un centrocampista, ma dove preferisci giocare?
« Sono nato come mediano basso davanti alla difesa, però mi piace inserirmi, quindi mi è indifferente giocare in uno qualsiasi dei ruoli a centrocampo ».
Oscar, tu provieni dall'esperienza di Andria. Cosa ti ha spinto a scegliere Barletta? Credo che il ricordo di quel 2 giugno sia ancora forte..
«Venivo da un'annata, a prescindere da quello che è successo ad Andria, negativa. A Cittadella, da luglio a gennaio, ho fatto 0 presenze. Poi si è presentata l'occasione di andare ad Andria, una società molto blasonata. Al mio arrivo, però, ho trovato un ambiente ostico, non c'era quasi nessuno in società. Però con i compagni, con il gruppo, si è creato un certo feeling. Purtroppo nel calcio ci sono tanti fattori: se salta anche uno di questi fattori, salta tutto. Ad Andria è mancato qualcosa del genere e non ce l'abbiamo fatta. Ho scelto di venire a Barletta perché ho parlato molto con il direttore Martino. Inoltre, ad Andria ero in squadra con alcuni ragazzi che sono approdati a Barletta precedentemente. Mi hanno consigliato di venire qui, perché c'era un gran gruppo, il mister era una persona molto in gamba, con uno staff tecnico all'altezza, a cui va aggiunta una società serissima. Ho accettato volentieri di venire qui, sono soddisfatto della scelta che ho sfatto».
Per te ormai la Puglia è una seconda casa…
«Si sono arrivato in Puglia 3 anni fa, nel 2010 a Taranto. Lì ho vissuto uno degli anni più belli della mia carriera, ho giocato e mi sono trovato benissimo. Ad Andria mi sono trovato bene a livello di gruppo. Poi a Trani ho conosciuto delle persone importanti, che mi sono state vicine in questi 4 mesi. Poi penso che a Barletta ci si vive bene. Appena sono arrivato qui, tutti mi hanno fatto sentire importante: i compagni, la società. Ogni giorno recepisco questa cosa, sono contentissimo».
Diamo uno sguardo al girone: quest'anno vi confronterete con squadre molto blasonate, tra le quali Lecce, Salernitana, Perugia. Cosa ne pensi? Dove può arrivare questo Barletta secondo te?
«È una serie B mancata questa qui. È bello giocare in un girone così, perché venendo dalla serie B dove ci sono squadre importanti, scendi in serie C dove finalmente sono risalite squadre che erano scomparse dai grandi palcoscenici, come Salernitana Perugia. È un campionato molto bello da giocare».
Che effetto ti hanno fatto i tifosi in questi tuoi primi giorni di Barletta?
«Un effetto molto positivo. Praticamente, io ho vissuto due ritiri e due presentazioni, una a Cittadella e una a Barletta. A Cittadella mi hanno messo un po' da parte, a Barletta la gente ha voglia di vederti, e questo ti da una carica in più, è molto positivo».
Qual è il tuo obiettivo personale?
«Punto a rilanciarmi, sono quasi due anni che sono un po' all'oscuro dai campo. Anche se l'anno scorso ho giocato quasi tutte le partite, non è andata come speravo. Qui a Barletta, anche da quanto mi dice il direttore Martino, è stato costruito un gruppo per fare bene. So che le aspettative della società sono comunque ambiziose. Qui vogliono fare un campionato non da squadra anonima, ma da squadra che si conferma in Prima Divisione e fa vedere a questo girone che siamo una squadra forte».
Qual è il tuo soprannome?
« Da Taranto mi porto dietro "Branza" o "Branzo", per ora va bene così ».
Chiudiamo con una domanda di "gossip". Con la tua ragazza (la fashion blogger Chiara Biasi ndr), formate una coppia molto chiacchierata. Vi infastidisce questa popolarità?
« No, quello che si scrive fa parte del gossip, la nostra vita privata resta fuori, non mettiamo manifesti in giro ».
Come vuoi salutare i tifosi biancorossi?
« Vorrei dire che siamo qui, stiamo lavorando bene. Vogliamo toglierci diverse soddisfazioni, non vogliamo navigare a vista come l'anno scorso ».
Oscar Branzani, sei uno degli ultimi arrivati in casa Barletta Calcio. La tua ufficializzazione è arrivata proprio nel giorno della presentazione davanti ai tifosi. Che effetto ti ha fatto Barletta?
«Un effetto molto positivo, ho parlato con il direttore Martino che mi ha detto che mi voleva a tutti i costi per la presentazione. Io ho fatto l'impossibile, in un giorno ci siamo sentiti dieci volte, se non di più, abbiamo chiarito tutti gli aspetti che erano legate al contratto e al trasferimento, e ce l'abbiamo fatta».
Cosa ne pensi del gruppo di ragazzi con cui ti stai allenando?
« Il gruppo è molto affiatato. Ci sono tanti giovani, con Allegretti che fa sentire tutti importanti e fondamentali per il progetto, dal primo all'ultimo ».
Sfatiamo un piccolo "mistero". Sappiamo che sei un centrocampista, ma dove preferisci giocare?
« Sono nato come mediano basso davanti alla difesa, però mi piace inserirmi, quindi mi è indifferente giocare in uno qualsiasi dei ruoli a centrocampo ».
Oscar, tu provieni dall'esperienza di Andria. Cosa ti ha spinto a scegliere Barletta? Credo che il ricordo di quel 2 giugno sia ancora forte..
«Venivo da un'annata, a prescindere da quello che è successo ad Andria, negativa. A Cittadella, da luglio a gennaio, ho fatto 0 presenze. Poi si è presentata l'occasione di andare ad Andria, una società molto blasonata. Al mio arrivo, però, ho trovato un ambiente ostico, non c'era quasi nessuno in società. Però con i compagni, con il gruppo, si è creato un certo feeling. Purtroppo nel calcio ci sono tanti fattori: se salta anche uno di questi fattori, salta tutto. Ad Andria è mancato qualcosa del genere e non ce l'abbiamo fatta. Ho scelto di venire a Barletta perché ho parlato molto con il direttore Martino. Inoltre, ad Andria ero in squadra con alcuni ragazzi che sono approdati a Barletta precedentemente. Mi hanno consigliato di venire qui, perché c'era un gran gruppo, il mister era una persona molto in gamba, con uno staff tecnico all'altezza, a cui va aggiunta una società serissima. Ho accettato volentieri di venire qui, sono soddisfatto della scelta che ho sfatto».
Per te ormai la Puglia è una seconda casa…
«Si sono arrivato in Puglia 3 anni fa, nel 2010 a Taranto. Lì ho vissuto uno degli anni più belli della mia carriera, ho giocato e mi sono trovato benissimo. Ad Andria mi sono trovato bene a livello di gruppo. Poi a Trani ho conosciuto delle persone importanti, che mi sono state vicine in questi 4 mesi. Poi penso che a Barletta ci si vive bene. Appena sono arrivato qui, tutti mi hanno fatto sentire importante: i compagni, la società. Ogni giorno recepisco questa cosa, sono contentissimo».
Diamo uno sguardo al girone: quest'anno vi confronterete con squadre molto blasonate, tra le quali Lecce, Salernitana, Perugia. Cosa ne pensi? Dove può arrivare questo Barletta secondo te?
«È una serie B mancata questa qui. È bello giocare in un girone così, perché venendo dalla serie B dove ci sono squadre importanti, scendi in serie C dove finalmente sono risalite squadre che erano scomparse dai grandi palcoscenici, come Salernitana Perugia. È un campionato molto bello da giocare».
Che effetto ti hanno fatto i tifosi in questi tuoi primi giorni di Barletta?
«Un effetto molto positivo. Praticamente, io ho vissuto due ritiri e due presentazioni, una a Cittadella e una a Barletta. A Cittadella mi hanno messo un po' da parte, a Barletta la gente ha voglia di vederti, e questo ti da una carica in più, è molto positivo».
Qual è il tuo obiettivo personale?
«Punto a rilanciarmi, sono quasi due anni che sono un po' all'oscuro dai campo. Anche se l'anno scorso ho giocato quasi tutte le partite, non è andata come speravo. Qui a Barletta, anche da quanto mi dice il direttore Martino, è stato costruito un gruppo per fare bene. So che le aspettative della società sono comunque ambiziose. Qui vogliono fare un campionato non da squadra anonima, ma da squadra che si conferma in Prima Divisione e fa vedere a questo girone che siamo una squadra forte».
Qual è il tuo soprannome?
« Da Taranto mi porto dietro "Branza" o "Branzo", per ora va bene così ».
Chiudiamo con una domanda di "gossip". Con la tua ragazza (la fashion blogger Chiara Biasi ndr), formate una coppia molto chiacchierata. Vi infastidisce questa popolarità?
« No, quello che si scrive fa parte del gossip, la nostra vita privata resta fuori, non mettiamo manifesti in giro ».
Come vuoi salutare i tifosi biancorossi?
« Vorrei dire che siamo qui, stiamo lavorando bene. Vogliamo toglierci diverse soddisfazioni, non vogliamo navigare a vista come l'anno scorso ».
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