
Calcio
Orlandi attacca la stampa: «Prevenzione verso il Barletta, qualcuno forse ambiva a ruolo in società»
L’allenatore biancorosso replica così alle critiche post-Nocerina
Barletta - lunedì 16 dicembre 2013
18.18
«Viviamo in una situazione non tranquilla. L'andamento è stato inizialmente negativo per la squadra: pensavamo di crescere in maniera più rapida. Abbiamo sempre cercato di tirare il massimo da ognuno, cosa che purtroppo non accade da parte di alcuni giornalisti, mi riferisco ad alcune altre penne che fanno un lavoro non costruttivo. Questo non fa il bene del Barletta: ci sono persone, tra gli organi di stampa, che sono prevenute nei confronti di ragazzi che sono additati come scarsi e che invece vanno aiutati. Tra queste c'è qualcuno che pensava di dover ricoprire un ruolo in società e una volta non ottenuto l'ha attaccata. Forse qualcuno si vuole togliere un sassolino dalla scarpa». L'allenatore del Barletta Calcio Nevio Orlandi reagisce così alle critiche durante Sveva Sport, trasmissione andata in onda ieri sera, e attacca senza precisare gli obiettivi delle sue critiche la stampa locale. L'allenatore del Barletta, oggi nell'occhio del ciclone per il rendimento pessimo della squadra (9 punti su 14 partite giocate) e la gestione poco chiara dello spogliatoio in combinata con il dg Martino, non ha evidentemente digerito alcune considerazioni apparse sui media e ha così "sparato" nel mucchio.
Un Orlandi sempre più aziendalista, che ha ribadito le logiche che la società ripete da mesi: «Fallimento del progetto? No, le squadre vanno costruite con calma, non si fanno dall'oggi al domani. Stiamo creando le basi per far si che l'anno prossimo con qualche innesto si possa crescere. Oggi abbiamo giocatori di proprietà cosa che prima non era mai successo». Una linea mantenuta anche sulla questione-Allegretti. Il capitano biancorosso è fuori dal 23 ottobre, quando riportò la frattura della clavicola con il Lecce in Coppa Italia Lega Pro, ma appare estromesso dai piani tecnici e societari per ragioni che oggi sfuggono al comprendonio e alla logica: Allegretti e Pippa fanno parte di questa squadra- replica Orlandi- mentre l'addio di Picci è stato frutto di una rescissione consensuale tra le parti». Allegretti sarebbe quindi un "semplice" infortunato stando a sentire l'allenatore di Casalmaggiore: « Per convocarlo aspetto il responso dell'ortopedico perchè c'è un problema di calcificazione dell'osso che va monitorato. Il giocatore non si è mai allenato con il gruppo negli ultimi tempi perchè c'è qualche timore sul contrasto fisico». Un'incognita è anche il calciomercato, quello alle spalle e quello futuro: «Perché non abbiamo rimpiazzato subito La Mantia? Quando decidiamo di prendere un giocatore non ne valutiamo solo le doti tecniche ma anche l'aspetto morale. Evidentemente quegli elementi visionati non erano adatti al nostro progetto. Quello che sarà dopo lo vedremo a bocce ferme durante la pausa del campionato ».
Intanto la classifica recita- come da un anno e mezzo a questa parte- terzultimo posto e 9 punti all'attivo- con un Barletta che anche contro la Nocerina ha confermato la fatica nel "fare la partita", ma Orlandi appare non preoccupato da questo: «Mi ero espresso in merito già un mese e mezzo fa, usando questo gergo e nell'occasione fui additato di sfiducia verso la squadra. Non è così, i miei calciatori lo sanno: semplicemente quando giochiamo al "Puttilli" troviamo squadre accorte in partenza e facciamo fatica nella metà campo avversaria, rischiando di subire dei contropiedi. Credo che l'80% dei gol incassati siano arrivati in contropiede». Diverso il rendimento in trasferta, dove la squadra ha ben figurato a Catanzaro, Gubbio e Ascoli: «Dobbiamo crescere in casa, sicuramente più avanti svilupperemo la manovra in modo migliore». La realtà multiforme era uno dei canovacci-chiave del Rinascimento, evidentemente in via Vittorio Veneto è ancora di forte attualità.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un Orlandi sempre più aziendalista, che ha ribadito le logiche che la società ripete da mesi: «Fallimento del progetto? No, le squadre vanno costruite con calma, non si fanno dall'oggi al domani. Stiamo creando le basi per far si che l'anno prossimo con qualche innesto si possa crescere. Oggi abbiamo giocatori di proprietà cosa che prima non era mai successo». Una linea mantenuta anche sulla questione-Allegretti. Il capitano biancorosso è fuori dal 23 ottobre, quando riportò la frattura della clavicola con il Lecce in Coppa Italia Lega Pro, ma appare estromesso dai piani tecnici e societari per ragioni che oggi sfuggono al comprendonio e alla logica: Allegretti e Pippa fanno parte di questa squadra- replica Orlandi- mentre l'addio di Picci è stato frutto di una rescissione consensuale tra le parti». Allegretti sarebbe quindi un "semplice" infortunato stando a sentire l'allenatore di Casalmaggiore: « Per convocarlo aspetto il responso dell'ortopedico perchè c'è un problema di calcificazione dell'osso che va monitorato. Il giocatore non si è mai allenato con il gruppo negli ultimi tempi perchè c'è qualche timore sul contrasto fisico». Un'incognita è anche il calciomercato, quello alle spalle e quello futuro: «Perché non abbiamo rimpiazzato subito La Mantia? Quando decidiamo di prendere un giocatore non ne valutiamo solo le doti tecniche ma anche l'aspetto morale. Evidentemente quegli elementi visionati non erano adatti al nostro progetto. Quello che sarà dopo lo vedremo a bocce ferme durante la pausa del campionato ».
Intanto la classifica recita- come da un anno e mezzo a questa parte- terzultimo posto e 9 punti all'attivo- con un Barletta che anche contro la Nocerina ha confermato la fatica nel "fare la partita", ma Orlandi appare non preoccupato da questo: «Mi ero espresso in merito già un mese e mezzo fa, usando questo gergo e nell'occasione fui additato di sfiducia verso la squadra. Non è così, i miei calciatori lo sanno: semplicemente quando giochiamo al "Puttilli" troviamo squadre accorte in partenza e facciamo fatica nella metà campo avversaria, rischiando di subire dei contropiedi. Credo che l'80% dei gol incassati siano arrivati in contropiede». Diverso il rendimento in trasferta, dove la squadra ha ben figurato a Catanzaro, Gubbio e Ascoli: «Dobbiamo crescere in casa, sicuramente più avanti svilupperemo la manovra in modo migliore». La realtà multiforme era uno dei canovacci-chiave del Rinascimento, evidentemente in via Vittorio Veneto è ancora di forte attualità.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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