
Calcio
Nicola Bellomo, dal Barletta all'Inter per il primo centro in A
Il centrocampista del Torino con trascorsi in biancorosso ieri ha agganciato i nerazzurri
Barletta - lunedì 21 ottobre 2013
02.00
Alzino la mano tutti i tifosi biancorossi che ieri sera hanno sorriso quando al minuto 90 di Torino-Inter, hanno visto il calciatore granata con il numero 63 esultare follemente dopo aver beffato il portiere nerazzurro Carrizo con uno splendido calcio di punizione a giro con il destro: il soggetto in questione è Nicola Bellomo, talentuoso centrocampista classe 1991 di Bari vecchia che poche ore fa, dopo una lunga gavetta, si è fregiato della gioia del primo centro nella massima serie. Un gol arrivato in un match certo non banale, contro quell'Inter che l'aveva seguito a lungo l'anno scorso, una rete decisiva per il risultato, una gioia che ha le sue lontane origini nella stagione 2010/2011, quando Bellomo, allora esordiente in un campionato "pro", aveva collezionato con la maglia del Barletta in Prima Divisione ben 33 presenze impreziosite da 6 gol tanto belli quanto pesanti, contribuendo alla salvezza della banda di Cari e dimostrando sul campo quelle qualità tecniche delle quali si raccontava un gran bene.
Ieri, alla seconda presenza in serie A, la prima gioia, indimenticabile quanto bella: "Era una partita importante e io non vedevo l'ora di entrare in campo. Il gol? Volevo tirare forte in porta, è uscito fuori così. La dedica è per mio padre che non c'è più" questo il commento a caldo di Bellomo, che un anno fa piaceva tanto anche a Juve, Fiorentina e Roma e alla fine era passato al Torino di Ventura, dove quest'anno fino ad oggi aveva trovato pochissimo spazio. E ieri, quando una doppietta di Palacio aveva ribaltato la gara dopo che i granata erano stati due volte in vantaggio, ha preso il posto del compagno Brighi a 10 minuti dal termine e con una splendida esecuzione balistica- anche propiziata dalla distrazione dell'estremo difensore interista- ha realizzato il centro del 3-3 togliendo le castagne dal fuoco ai suoi compagni, proprio come spesso accaduto nell'esperienza di Barletta, quando questo limpido talento esprimeva i suoi primi passi nel "calcio che conta". Nel mezzo il biennio a Bari, con 51 presenze, 8 reti e l'affermazione che gli è valsa la serie A. Ieri il primo gol nella massima serie, alla seconda presenza e contro l'Inter, come all'alba degli anni 2000 fece il suo idolo Antonio Cassano: che sia il primo di una lunga serie, in ogni gioia di Nicola ci sarà sempre un pizzico di esultanza biancorossa made in Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Ieri, alla seconda presenza in serie A, la prima gioia, indimenticabile quanto bella: "Era una partita importante e io non vedevo l'ora di entrare in campo. Il gol? Volevo tirare forte in porta, è uscito fuori così. La dedica è per mio padre che non c'è più" questo il commento a caldo di Bellomo, che un anno fa piaceva tanto anche a Juve, Fiorentina e Roma e alla fine era passato al Torino di Ventura, dove quest'anno fino ad oggi aveva trovato pochissimo spazio. E ieri, quando una doppietta di Palacio aveva ribaltato la gara dopo che i granata erano stati due volte in vantaggio, ha preso il posto del compagno Brighi a 10 minuti dal termine e con una splendida esecuzione balistica- anche propiziata dalla distrazione dell'estremo difensore interista- ha realizzato il centro del 3-3 togliendo le castagne dal fuoco ai suoi compagni, proprio come spesso accaduto nell'esperienza di Barletta, quando questo limpido talento esprimeva i suoi primi passi nel "calcio che conta". Nel mezzo il biennio a Bari, con 51 presenze, 8 reti e l'affermazione che gli è valsa la serie A. Ieri il primo gol nella massima serie, alla seconda presenza e contro l'Inter, come all'alba degli anni 2000 fece il suo idolo Antonio Cassano: che sia il primo di una lunga serie, in ogni gioia di Nicola ci sarà sempre un pizzico di esultanza biancorossa made in Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)

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