
Calcio
Liverani: «Barletta nel mio futuro, ho parlato con Martino»
Il portiere biancorosso scioglie le riserve ai nostri microfoni
Barletta - giovedì 4 luglio 2013
19.16
Il suo nome, con quelli di Allegretti, Pippa, Romeo e Di Bella, è in cima alla lista dei "rinnovandi", i calciatori biancorossi che hanno visto il loro contratto scadere il 30 giugno e attendono di mettere nero su bianco il rinnovo con il club di via Vittorio Veneto. Parliamo di Luca Liverani, portiere classe 1989 protagonista in biancorosso di un'annata double-face,con il passaggio da comprimario a titolare inamovibile attuato in un ruolo complesso come quello dell'estremo difensore. Il numero 1 ex Celano, infatti, nel finale di stagione è stato tra gli assoluti protagonisti: l'"orso" (come simpaticamente i compagni lo appellano) custode della porta del Barletta, colpita appena 2 volte in 10 sfide sotto l'egida di Nevio Orlandi, si è progressivamente trasformato in una vera e propria saracinesca, blindando la porta biancorossa, violata da marzo in poi solo da Caturano (Paganese) e Anzalone (Carrarese). In attesa del rinnovo, si gode le ferie a casa, sulla riviera romagnola, e racconta a Barlettalife.it le attese sul suo futuro:
Luca, a che punto è il dialogo con il Barletta?
«Con il direttore Martino ci siamo sentiti poco tempo fa e stiamo lavorando per la riconferma: ci sono tutti i presupposti, sono fiducioso e credo che ci saranno novità nel weekend o al massimo a metà della prossima settimana».
E' trascorso più di un mese dalla salvezza di Andria: credevi allora che a luglio ti saresti trovato ancora senza contratto?
«In realtà avevamo già parlato con la società dopo i playout, e eravamo in sintonia. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione, ma se arrivasse la riconferma a Barletta sarei molto contento e sarebbe la seconda volta dopo il biennio di Celano».
E' stata un'annata particolare la tua, divisa tra un girone di andata sottotono, con tante panchine, e un ottimo finale. Come hai vissuto il rapporto con Pasquale Pane?
«Con Pasquale sono stato sempre bene, è stato un ottimo collega dal quale ho imparato tanto. Il merito del mio rendimento nella seconda parte è stato soprattutto dei miei compagni e del gruppo».
Il reparto difensivo è stato molto unito, anche fuori dal campo. Sulla ritrovata compattezza ha influito più questa coesione o il cambio di modulo con Orlandi?
«La cosa più importante per me è stata la nostra capacità di compattarci nella difficoltà dopo l'1-2 contro il Gubbio e l'esonero di Novelli. Di lì è scattato qualcosa dentro: dopo l'arrivo di Orlandi abbiamo fatto male solo nel pari interno contro il Sorrento. E' venuta fuori una grande unità, una voglia di lottare l'uno per l'altro. Questo è stato fondamentale in chiave-salvezza».
Speri nella riconferma dei tuoi compagni di difesa?
«Assolutamente sì, quello che abbiamo fatto l'anno scorso l'abbiamo fatto tutto insieme. Il discorso vale per tutta la rosa: ci conosciamo noi, conosciamo l'ambiente, sarebbe anche più facile fare gruppo».
Novelli, Stringara e Orlandi: tre modi diversi di fare calcio e allenare. Con chi ti sei trovato meglio?
«Io ho fatto il mio esordio con Stringara, è stato il primo a darmi fiducia. Al di là del modulo, sono stato bene con tutti e tre. Anche con mister Novelli avevamo un buon dialogo, e dopo gennaio sono entrato tra i titolari perché Pasquale (Pane, ndr) aveva chiesto di partire. Con Orlandi invece è scattato un meccanismo tattico e mentale che ci ha permesso di conquistare la salvezza».
Sei arrivato a Barletta con uno stipendio vicino al minimo salariale: il tuo rendimento si tradurrà anche in un aumento di ingaggio?
«Stiamo lavorando anche per quello, ma sono sicuro che ci siederemo nuovamente al tavolo con la dirigenza e non ci sarà alcun problema sotto ogni punto di vista. La volontà reciproca è di continuare con il Barletta».
Le tue prestazioni hanno portato anche una richiesta dalla B: preferisci il Barletta anche alla cadetteria?
Ho parlato di questo anche con il mio agente, l'avvocato Arbotti. Ora preferisco giocare e farlo in Lega Pro a Barletta. In questa serie per me esiste solo il Barletta: ci sono stati piccoli presupposti di andare in serie B, ma ho voglia di giocare e rimango tranquillamente a Barletta».
Manca solo la firma, ma a parole Luca Liverani è già un calciatore del Barletta 2013/2014.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Luca, a che punto è il dialogo con il Barletta?
«Con il direttore Martino ci siamo sentiti poco tempo fa e stiamo lavorando per la riconferma: ci sono tutti i presupposti, sono fiducioso e credo che ci saranno novità nel weekend o al massimo a metà della prossima settimana».
E' trascorso più di un mese dalla salvezza di Andria: credevi allora che a luglio ti saresti trovato ancora senza contratto?
«In realtà avevamo già parlato con la società dopo i playout, e eravamo in sintonia. Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione, ma se arrivasse la riconferma a Barletta sarei molto contento e sarebbe la seconda volta dopo il biennio di Celano».
E' stata un'annata particolare la tua, divisa tra un girone di andata sottotono, con tante panchine, e un ottimo finale. Come hai vissuto il rapporto con Pasquale Pane?
«Con Pasquale sono stato sempre bene, è stato un ottimo collega dal quale ho imparato tanto. Il merito del mio rendimento nella seconda parte è stato soprattutto dei miei compagni e del gruppo».
Il reparto difensivo è stato molto unito, anche fuori dal campo. Sulla ritrovata compattezza ha influito più questa coesione o il cambio di modulo con Orlandi?
«La cosa più importante per me è stata la nostra capacità di compattarci nella difficoltà dopo l'1-2 contro il Gubbio e l'esonero di Novelli. Di lì è scattato qualcosa dentro: dopo l'arrivo di Orlandi abbiamo fatto male solo nel pari interno contro il Sorrento. E' venuta fuori una grande unità, una voglia di lottare l'uno per l'altro. Questo è stato fondamentale in chiave-salvezza».
Speri nella riconferma dei tuoi compagni di difesa?
«Assolutamente sì, quello che abbiamo fatto l'anno scorso l'abbiamo fatto tutto insieme. Il discorso vale per tutta la rosa: ci conosciamo noi, conosciamo l'ambiente, sarebbe anche più facile fare gruppo».
Novelli, Stringara e Orlandi: tre modi diversi di fare calcio e allenare. Con chi ti sei trovato meglio?
«Io ho fatto il mio esordio con Stringara, è stato il primo a darmi fiducia. Al di là del modulo, sono stato bene con tutti e tre. Anche con mister Novelli avevamo un buon dialogo, e dopo gennaio sono entrato tra i titolari perché Pasquale (Pane, ndr) aveva chiesto di partire. Con Orlandi invece è scattato un meccanismo tattico e mentale che ci ha permesso di conquistare la salvezza».
Sei arrivato a Barletta con uno stipendio vicino al minimo salariale: il tuo rendimento si tradurrà anche in un aumento di ingaggio?
«Stiamo lavorando anche per quello, ma sono sicuro che ci siederemo nuovamente al tavolo con la dirigenza e non ci sarà alcun problema sotto ogni punto di vista. La volontà reciproca è di continuare con il Barletta».
Le tue prestazioni hanno portato anche una richiesta dalla B: preferisci il Barletta anche alla cadetteria?
Ho parlato di questo anche con il mio agente, l'avvocato Arbotti. Ora preferisco giocare e farlo in Lega Pro a Barletta. In questa serie per me esiste solo il Barletta: ci sono stati piccoli presupposti di andare in serie B, ma ho voglia di giocare e rimango tranquillamente a Barletta».
Manca solo la firma, ma a parole Luca Liverani è già un calciatore del Barletta 2013/2014.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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